Badoaro, Giacomo

Uomo politico e letterato appartenente alla nobiltà veneziana, di Giacomo Badoaro non si conoscono molti dettagli biografici: tra le poche date attestate, si sa che nacque nel 1602 da Giovanni e che nel 1629 sposò Maria Loredan, proveniente da un’importante famiglia veneziana. Fu un attivo protagonista della vita politica della Serenissima, dapprima come membro del Maggior Consiglio e poi come senatore.

Accanto agli impegni istituzionali, di cui rimangono diverse testimonianze nei documenti d’archivio e nelle cronache, Badoaro partecipò assiduamente anche alla vita culturale cittadina: fu affiliato con lo pseudonimo di Assicurato all’Accademia degli Incogniti, di impostazione cinica e libertina, alla quale facevano capo diversi altri fautori del teatro musicale veneziano di metà Seicento, tra cui Giovanni Francesco Busenello. Attorno al 1645 è inoltre attestato il suo coinvolgimento finanziario nella gestione del Teatro Novissimo, che chiuse appunto in quell’anno.

Autore di numerose poesie in italiano e in veneziano, Badoaro deve la propria fama prevalentemente al libretto de Il ritorno d’Ulisse in patria (1640), messo in musica da Claudio Monteverdi. Il letterato trasse dall’Odissea anche il suo successivo lavoro per il teatro musicale, L’Ulisse errante (1644), rappresentato con musica di Francesco Sacrati presso il teatro veneziano di SS. Giovanni e Paolo. È stato attribuito a Badoaro anche il libretto de L’Elena rapita da Teseo, ultimo suo lavoro di cui si avrebbe conoscenza, rappresentato sempre presso il Teatro di SS. Giovanni e Paolo con musiche forse scritte da Francesco Cavalli. Badoaro morì a Venezia nel 1654.