Ulanova, Galina
Galina Ulanova, 1968. Fonte: wikipedia.org
Galina Sergeevna Ulanova nacque nel 1910 a San Pietroburgo da una famiglia di ballerini.
Si formò all’Istituto Coreografico di Pietrogrado, inizialmente sotto la guida di sua madre, Maria Fedorovna Romanova, e in seguito nelle classi più avanzate con Agrippina Vaganova.
Nel 1928, in occasione del diploma, si esibì in Chopiniana di Michel Fokine. Nello stesso anno entrò nella compagnia del Kirov dove iniziò a interpretare i grandi ruoli del repertorio classico, quali Odette ne Il Lago dei cigni, Aurora ne La Bella addormentata - balletto in cui aveva debuttato nella parte della principessa Florina -, Masha ne Lo Schiaccianoci e Giselle nell’omonimo balletto. Si distinse anche in nuove produzioni, in particolare in L’età dell’oro di Vasily Vainonen, Leonid Jakobson e Vladimir Česnakov (1930), Le Fiamme di Parigi di Vainonen (1932), La fontana di Bakhchisaray (1934) e Illusioni perdute (1935) di Rostislav Zakharov e Romeo e Giulietta di Leonid Lavrovsky (1940).
Dopo aver soggiornato con la compagnia a Tashkent e a Perm durante la seconda guerra mondiale, nel 1944 si unì al Balletto del Bolshoi come prima ballerina. Durante gli anni Cinquanta si affermò a livello internazionale esibendosi con la compagnia in Italia (1951), Berlino (1954), Londra (1956), Giappone (1957), Parigi (1958), Stati Uniti e Canada (1959, 1962).
Ritiratasi dalle scene nel 1962, Ulanova si dedicò all'insegnamento. Plasmò la personalità dei ballerini aiutandoli a sviluppare l’immaginazione nelle loro interpretazioni ed enfatizzò lo sviluppo dei personaggi non solo da un punto di vista tecnico ma anche attraverso un lavoro emotivo e intellettuale. Fece crescere, in particolare, una nuova e brillante generazione di ballerine che includeva Nina Timofeyeva, Ekaterina Maximova, Ludmila Semenyaka, Malika Sabirova e Nina Semizorova.
Come presidente del Bolshoi Ballet Council partecipò alla programmazione degli spettacoli e fu coinvolta nella supervisione generale degli affari della compagnia. Fu anche presidente della commissione esaminatrice della scuola del Bolshoi e membro di giuria delle competizioni internazionali di danza tenutesi a Mosca e a Varna.
Ulanova prese parte a vari film come Solistka baleta (1946), Grand Concert (1951), Concert of Masters of Arts (1952), Russian Ballet Stars (1953) e il film-balletto Romeo e Giulietta (1954). Alla sua figura leggendaria furono dedicati il documentario Galina Ulanova (1963) e il film televisivo Ulanova's World (1981). Nel 1981, nel corso di una serata organizzata dalll’UNESCO a Parigi, Vladimir Vasiliev le dedicò Tribute to Ulanova.
Nell’arco della sua carriera ottenne numerosi riconoscimenti tra cui: Premio Stalin (1941, 1946, 1947, 1950), Artista del popolo dell’Unione Sovietica (1951), il Premio Viotti in Italia (1959), membro onorario presso l’Accademia delle Arti della Repubblica Democratica Tedesca (1959) e l'American Academy of Arts and Sciences (1960) ed Eroe del lavoro socialista (1974).
Morì a Mosca nel 1998.
Galina Ulanova è considerata tra le più importanti ballerine della danza accademica del Novecento. Le sue interpretazioni diventarono celebri per l’armonia della tecnica, l‘espressività drammatica e la fluidità e plasticità delle linee. La sua danza, anche nei passaggi più virtuosistici, fu contraddistinta da una vena teatrale che colorava ogni movimento di emozione e realismo. Le sue interpretazioni, tra le quali le più celebri furono Giselle e Romeo e Giulietta, che rivela l’adesione al metodo Stanislavskij, commossero ed entusiasmarono il pubblico. Punto di forza della sua arte fu la musicalità, tanto che era solita sottolineare la capacità della danza di rendere visibile la musica non solo attraverso il ritmo del movimento ma anche nei dettagli più piccoli come il gioco delle mani o degli sguardi e l’inclinazione della testa.
V. Bogdanov Beresovsky, Ulanova and the Development of the Soviet Ballet, London, MacGibbon and Kee, 1952.
Christina Ezrahi, I Cigni del Cremlino. Balletto e potere nella Russia sovietica, Roma, Gremese Editore, 2017.
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Gennady Smakov, I grandi danzatori russi, Roma, Gremese Editore, 1987 (2a ed. 2004).
Galina Ulanova, Ballets soviétiques, Paris, Éditions Cercle d'Art, 1954.
Galina Ulanova, The Making of a Ballerina, trad. S. Rosenberg, Mosca, Foreign Languages Publishing House, 1959.
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