Chauviré, Yvette
Yvette Chauviré, 1957. Fonte: wikipedia.org
Yvette Chauviré, nata a Parigi nel 1917, si formò alla scuola di ballo dell’Opéra di Parigi con Carlotta Zambelli, Madame Rousanne (Rousanne Sarkissian) e Albert Aveline. Entrata in compagnia, continuò a perfezionarsi sotto la guida di Boris Kniaseff, Victor Gsovsky e Serge Lifar, allora direttore dell’Opéra di Parigi.
Nel 1937 fu nominata première danseuse e si affermò a livello internazionale danzando nel film La Mort du Cygne di Jean-Benoît Lévy (distribuito nei paesi anglofoni con il titolo Ballerina, in Italia con quello di Fanciulle alla sbarra), tratto dal racconto di Paul Morand, di cui Lifar aveva curato le coreografie. Oltre a ballare i grandi classici del repertorio come Il Lago dei cigni e Coppélia, Chauviré diventò la perfetta interprete dello stile neoclassico di Serge Lifar. In particolare si distinse in David Triomphant e Alexandre le Grand (entrambi del 1937), Istar (1941), con il quale ottenne la promozione a première danseuse étoile, Le Chevalier et la Demoiselle (1941), Joan de Zarissa (1942) e Suite en Blanc (1943). Nel 1942 danzò in una nuova produzione di Les Deux Pigeons di Louis Mérante, messa in scena da Albert Aveline con la collaborazione di Carlotta Zambelli. L’anno seguente debuttò in Giselle, ruolo con il quale sarà identificata per tutta la carriera.
Nel 1946 Chauviré seguì Lifar, accusato di collaborazionismo, al Nouveau Ballet de Monte Carlo danzando nelle nuove creazioni del coreografo, tra cui Dramma per Musica (1946), Chota Roustaveli (1946) e Nautéos (1947). Ritornata all'Opéra di Parigi, creò un altro dei suoi ruoli più famosi, l’Ombre in Les Mirages di Lifar.
Dal 1948 intraprese una carriera internazionale esibendosi nelle più importanti compagnie, quali il Royal Ballet e la Scala di Milano, e interpretando importanti balletti quali: Grand Pas Classique di Victor Gsovsky (1949), Balance à Trois di Jean Babilée (1955), La Belle Hélène di John Cranko (1955), Concerto aux Étoiles di Harald Lander (1956), Romeo e Giulietta (1957) e La Signora delle camelie (1960) di Tatjana Gsovsky.
Nel 1954 intanto aveva preso parte con la compagnia de Le Grand Ballet du Marquis de Cuevas a Carosello napoletano di Ettore Giannini, versione cinematografica dell’omonima commedia musicale del 1950 con le coreografie di Léonide Massine.
Dal 1963 al 1968 fu direttrice della scuola di ballo dell'Opéra di Parigi, tornandovi poi nuovamente come insegnante tra il 1981 e il 1982. Esercitò una notevole influenza sulla nuova e brillante generazione di ballerine che includeva Noëlla Pontois, Dominique Khalfouni, Florence Clerc, Isabelle Guérin, Sylvie Guillem, Monique Loudières, Elisabeth Maurin e Marie-Claude Pietragalla.
Nel 1972 il suo ritiro dalle scene al fianco di Cyril Atanassof in Giselle suscitò nel pubblico una lunga e affettuosa ovazione. Negli anni Ottanta fu scelta da Rudolf Nureyev per interpretare la Contessa Sybille de Doris in Raymonda (1984) e Lady Capuleti in Romeo e Giulietta (1985).
Nel 1988 il regista Dominique Delouche le dedicò il documentario Yvette Chauviré: Une Étoile pour l'Exemple.
Nel corso della sua carriera ottenne numerosi riconoscimenti, tra i quali: Chevalier de la Légion d'Honneur (1964), Commandeur de l'Ordre National du Mérite (1994), Commandeur de l'Ordre des Arts e des Lettres e Grand officier de l'ordre de la Légion d'honneur (2010). Morì a Parigi nel 2016.
Fonte di orgoglio in Francia tale da essere soprannominata "La Chauviré Nationale", fu una delle ballerine più acclamate della seconda metà del XX secolo. Erede della grande scuola francese, si distinse per la raffinatezza dello stile, la purezza delle linee, la rapidità dei virtuosismi e la sensibilità musicale. Nelle sue interpretazioni più celebri diede prova di temperamento drammatico (Giselle), di femminilità romantica (l’Ombre in Les Mirages) e di eccellente tecnica (Grand Pas Classique). I suoi partner più celebri furono Youly Algaroff, Milorad Miskovitch, Cyril Atanassof, Vladimir Skouratoff, Erik Bruhn e Rudolf Nureyev che la definì leggendaria.
Yvette Chauviré: Une Étoile pour l'Exemple di Dominique Delouche (1988)
Yvette Chauviré: Une Étoile pour l'Exemple è un documentario realizzato nel 1988 da Dominique Delouche. Il film immortala la celebre ballerina francese mentre insegna i grandi ruoli della sua carriera alle nuove stelle del’Opéra di Parigi: Giselle a Florence Clerc, Istar a Isabelle Guérin, Grand Pas a Sylvie Guillem, Nautéos a Monique Loudières, Coppélia a Elisabeth Maurin, Les deux pigeons a Marie-Claude Pietragalla e La Bella addormentata a Yannick Stephant.
Irène Lidova, Chauviré, Yvette, International Encyclopedia of Dance, a cura di Selma Jeanne Cohen, Oxford University Press, New York, Oxford, 1998.
Léon Nemenschousky, A day with Yvette Chauviré, London, Cassell & Company Ltd, 1960.
Yvette Chauviré, Je suis ballerine, Paris, Éditions du Conquistador, 1960.
Yvette Chauviré, Autobiographie, a cura di Gérard Mannoni, Strasbourg, le Quai, 1997.
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