Biped
Nel 1999 Merce Cunningham presenta alla Zellerbach Hall della University of California Biped, lavoro realizzato con la tecnologia della motion capture che vede l’interazione in scena di ballerini in calzamaglia e ballerini virtuali rappresentati con linee e punti. Gli artisti digitali Paul Kaiser e Shelley Eshkar hanno collaborato con Cunningham il quale, lavorando con due danzatori muniti di sensori, ha coreografato settanta frasi di movimento riprese da telecamere a raggi infrarossi e trasposte in immagini digitali. Queste immagini, così come i motivi astratti (linee e punti), sono proiettate su uno schermo di tulle posto in proscenio, dietro il quale si vedono muovere i danzatori. Cunningham inoltre, per sviluppare la coreografia composta di varie sezioni (soli, duetti, trio e danze d’insieme), ha usato il software per computer DanceForms. La musica di Gavin Bryars, anch’essa chiamata Biped, è in parte registrata e in parte suonata dal vivo. I costumi di Suzanne Gallo usano un tessuto metallico che riflette la luce ideata da Aaron Coppo.
Il filmato è una ripresa realizzata dal regista Charles Atlas nel 2005.
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