Ek, Mats

Immagini (Secondarie)
Didascalie

Mats Ek.

Data di nascita
18 aprile 1945
Paese
Epoca
Categoria
Biografia

Mats Ek nasce nel 1945 a Malmö, una città nel sud della Svezia, da una famiglia di artisti: la madre è Birgit Cullberg, coreografa e fondatrice del Cullbergbaletten, e il padre è Anders Ek, celebre attore teatrale e cinematografico. Anche il fratello maggiore Niklas è un rinomato danzatore, mentre la sorella gemella Malin è un’attrice.
Matsk Ek studia danza classica con Lilian Karina, ex allieva di Bronislava Nijinska, e danza moderna con Donya Feuer, danzatrice di origine americana formatasi con Martha Graham e nota collaboratrice del regista svedese Ingmar Bergman. Nel 1966, dopo aver studiato teatro al Marieborg College di Norrköping, debutta nella regia teatrale al Marionetteatern di Stoccolma allestendo Kagekiyo, una pièce di teatro Nō, e il Woyzeck di Georg Büchner. Nel 1969 lavora presso il Dramaten di Stoccolma come assistente alla regia di Ingmar Bergman e Alf Sjöberg e mette in scena le opere teatrali di Jean Racine, William Shakespeare e Harold Pinter.
Nel 1973 abbandona la carriera teatrale per dedicarsi alla danza. Si unisce al Cullbergbaletten dove danza, oltre al repertorio della madre, le creazioni di Kurt Joos, Maurice Béjart e Jiří Kylián. Nel 1976 debutta come coreografo con Kalfaktorn (L’attendente) dal Woyzeck di Büchner e con St Göran och Draken (San Giorgio e il Drago), seguiti da Soweto (1977) e Bernardas hus (La casa di Bernarda, 1978). Parallelamente prosegue la carriera di danzatore lavorando alla Deutsche Oper am Rhein di Düsseldorf sotto la guida di Erich Walter e al Nederlands Dans Theater dove, su commissione del direttore artistico Jiří Kylián, crea Jeugdherinneringen (Ricordi di giovinezza, 1980).
Nel 1980 diventa co-direttore insieme alla madre del Cullbergbaletten, per poi assumerne la piena direzione artistica nel 1985. Due anni dopo raggiunge la sua consacrazione coreografica con la rilettura in chiave moderna di Giselle su musica di Adolphe Adam. La parte principale è interpretata da Ana Laguna, sua musa ispiratrice e moglie. Nel corso degli anni arricchisce costantemente il repertorio della compagnia coreografando importanti balletti, tra i quali Våroffer (La sagra della primavera, 1984), På Norrbotten (Laggiù nel Norrbotten, 1985), Eldstad (Il focolare, 1985), Parken (Il parco, 1987), Svansjön (Il Lago dei cigni, 1987), Gamla barn (Bambini vecchi, 1989), Ljusvarelser (Creature di luce, 1991) e Carmen (1992). Contemporaneamente intraprende una carriera internazionale creando Kain och Abel (Caino e Abele, 1982) e Gräs (Erba, 1987) per il Royal Swedish Ballet, Som Antigone (Come Antigone, 1988) per il Stuttgart Ballet , Over There (1990) e Resa (Viaggio, 1991) per il Nederlands Dans Theater.
Nel 1993 lascia la direzione artistica del Cullbergbaletten per proseguire la sua carriera di coreografo indipendente, pur tornandovi nel corso degli anni con nuovi lavori come She Was Black (1995) e Fluke (2002). Il suo primo impegno è la messa in scena al Teatro Unga Klara di Dans med nästan (Danza con il tuo vicino), una pièce teatrale da lui scritta, diretta e coreografata che segna un riavvicinamento al mondo del teatro. Le successive regie teatrali sono: På Malta (A Malta, 1996), Johanna (1998), Don Juan (1999) e Andromaque (Andromaca, 2002).Negli anni seguenti lavora come coreografo ospite per diverse compagnie per le quali realizza produzioni di successo come Törnosa (La Bella addormentata, 1996) per l’Hamburg Ballet, En slags (Un tipo, 1997) per il Nederlands Dance Theater, Appartement (2000) per il Balletto dell’Opéra di Parigi, Aluminium (2005) per la Compañia Nacional de Danza di Madrid, Rättika (Rafano, 2008) e Julia och Romeo (2013) per il Royal Swedish Ballet. Tra i suoi ultimi lavori brevi spiccano Memory (2007), duo coreografato per se stesso e Ana Laguna in occasione del 40° anniversario del Cullbergbaletten, Place (2008), creato per Mikhail Baryshnikov e Ana Laguna, e Ajö (2011) per Sylvie Guillem.
Da sempre interessato a esplorare le potenzialità del linguaggio televisivo, la sua produzione comprende un corpus di titoli che vanno dalle nuove versioni televisive di spettacoli teatrali come Bernardas hus (1986), Giselle (1987), Svansjön (1990), Carmen (1994) e Törnosa (1999), a lavori creati appositamente per il piccolo schermo quali Förklädd gud (Dio mascherato, 1980), En man och hans fönster (Un uomo e la sua finestra, 1983), Gräs (Erba, 1985), Wet Woman (1993) e Rök (Smoke, 1995).
Nel 2016, dopo aver tenuto il suo ultimo spettacolo al Théâtre des Champs Elysées di Parigi, decide di ritirare le sue coreografie.

Nella sua produzione si possono individuare principalmente tre tendenze. La prima, sviluppata soprattutto nei lavori degli anni Settanta, è caratterizzata da temi sociali e politici come in St Göran och Draken, un’accusa contro l’imperialismo occidentale, e in Soweto, ispirato all’eccidio di seicento africani avvenuto nel 1976 durante le sommosse antiapartheid scoppiate nel sobborgo di Johannesburg. La seconda tendenza è quella narrativa e coincide con la rilettura in chiave moderna dei grandi classici ottocenteschi come Giselle, Svansjön e Törnosa. La terza tendenza è quella dei balletti “onirici” che vanno dai brevi affreschi di vita popolare e quotidiana come På Norrbotten e Parken a lavori non narrativi come Gamla barn e Ljusvarelser, rispettivamente dedicati alla madre e al padre. Peculiarità di quest’ultimo filone è la predilezione per l’impiego di musiche di autori contemporanei.

Mats Ek è uno dei più importanti coreografi del balletto contemporaneo. Profondamente influenzato dall’espressionismo tedesco che ha ereditato dalla madre, la sua danza, dotata di sensibilità drammatica ed espressiva, viene definita “umanista” per la sua predilezione a esplorare l’essere umano nella sua totalità psicologica e sentimentale. Le sue invenzioni stilistiche, tratte dall’osservazione dei movimenti e dei gesti quotidiani, s’innestano su un’originale fusione del linguaggio accademico con quello della danza moderna.

Risorse web

The Choreographer Mats Ek (2013)
The Choreographer Mats Ek, di cui si mostra il trailer, è un documentario di Andreas Söderberg e Björn Eriksson che segue il coreografo svedese durante la creazione di Julia och Romeo al Royal Swedish Ballet.

Bibliografia

Velleda C. Ceccoli, Visionaries, Innovators and Diviners: Mats Ek, «Psychology Tomorrow Magazine», July 8, 2013.

Ada D’Adamo, Mats Ek, Palermo, L’epos, 2002.

Rita Maria Fabris, Femminile/Maschile nel corpo danzante: Il lago dei cigni, «Danza e Ricerca», n. 4, 2013, pp. 44-47.

Giannandrea Poesio, Mats Ek, in Martha Bremser, a c. di, Fifty Contemporary Choreographers, London, Routledge, 1999 (consultabile al seguente link previa registrazione: https://archive.org/details/fiftycontemporar0000brem).

Margareta Sörenson, Mats Ek: On Criticism - Interview with choreographer and director Mats Ek, «Critical Stages/Scènes critiques», The IATC webjournal/Revue web de l'AICT, n. 10, October 2014.

Lesley Leslie Spinks, Margareta Sörenson, Mats Ek, trad. inglese Edward Bromberg, Stoccolma, Bokforlaget Max Ström, 2013.

Elisa Vaccarino, Altre scene, altre danze. Vent’anni di balletto contemporaneo, Einaudi, Torino, 1991.

Libretti

Opere

Interpretazioni e altri documenti

Opere danza

Autore scheda
SMO

Licenza

Licenza

Licensed under Creative Commons Attribution Noncommercial Share-Alike 3.0
 

Modificato
05/01/2019

Condividi:

 

Condividi: