Saluto alla Vergine del Rosario de Las Peñas
- Santuario della Virgen de ls Peñas, a Livílcar (fonte della foto)
- Banda musicale Los Dinos
- Morenos Señor de los Milagros, Tacna, Perú. Fiesta Virgen de Las Peñas 2015 (dal libro Bailarines en el desierto, di Andrés Figueroa).
Sociedad de Morenos de Paso Manuela de Marconi e Banda Los Dinos
La prima domenica di ottobre a Livílcar –una località remota e di non facile accesso nelle vicinanze di Arica, al confine con il Perù e la Bolivia– si svolge la festa della Virgen de las Peñas, una delle tre grandi festività di devozione mariana che si celebrano nel Norte Grande cileno, assieme a quella della Virgen del Carmen, a La Tirana, e quella della Candelaria, a Copiapó. Alla festa prendono parte numerose confraternite di devoti danzatori (bailes) accompagnate da bande musicali. I devoti raggiungono il santuario di Livílcar con un faticoso pellegrinaggio; alcuni di questi gruppi provengono dal Perù e dalla Bolivia. Tra le confraternite cilene ci sono bailes di diverso tipo: gitanos, chunchos, morenos, cuyacas (questi ultimi interamente femminili), ognuno dei quali si contraddistingue per l’abbigliamento e le coreografie. Nel corso della festa, i gruppi ballano e cantano in onore della vergine, sia all’interno del santuario, quando ogni confraternita si presenta o si congeda, sia all’esterno, in una atmosfera di festa e colore.
Il video mostra il momento del saluto alla vergine da parte di un gruppo di “morenos” della città cilena di Arica, un baile de paso, distinto dai più mossi bailes de salto (ad esempio i bailes chinos). Questa tipologia di danzatori è imparentata con altre danze di morenos o negritos diffuse nel mondo andino, la cui fisionomia rimanda alla presenza nel passato di comunità di afrodiscendenti impiegati come schiavi. Le raganelle che caratterizzano i morenos vorrebbero infatti evocare il suono delle catene. I morenos, guidati da un alférez (alfiere), entrano nel santuario per presentarsi alla patrona, ossequiandola con canti e danze, per poi uscire dal tempio, senza mai volgere le spalle all’immagine sacra. La danza è accompagnata da una banda di ottoni e percussioni, un tipo di ensemble che ha quasi del tutto rimpiazzato i tradizionali gruppi di aerofoni andini, principalmente sicuris (o lakas). Anche il repertorio musicale si è modificato, introducendo accanto ai temi musicali specifici del baile –per esempio il pisa pisa dei morenos di Tacna– huaynos andini, spesso con accenti ritmici di cumbia, e marce di carattere marziale, fortemente scandite dalle matracas.
- Voci
- Banda di ottoni (trombe, baritoni, bassotuba, rullante, grancassa, piatti)
- raganelle (suonate dai danzatori)
Bibliografia
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Samuel Claro Valdés, Oyendo a Chile, Andrés Bello, Santiago de Chile, 1979.
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Bernardo Guerrero Jiménez, Religiosidad popular en el Norte Grande de Chile. Versione in spagnolo. Versione in inglese.
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Juan Pablo González, Chile. In South America, Mexico, Central America, and the Caribbean, a cura di Dale A. Olsen e Daniel E. Sheehy, The Garland Encyclopedia of Worl Music 2, New York, Garland, 1998, pp. 356–75.
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Carlos Lavín, Nuestra Señora de Las Peñas. «Revista Musical Chilena», 4, n. 31, 1948, pp. 9–20 e n. 32, 1948, pp. 27–40.
Risorse web
- Video documentario sulla festività della Virgen de las peñas.
- Baile Nº 1 Morenos de Tacna, Pisa Pisa (parte 1, parte 2)
- Baile de morenos de paso en la región de Arica y Parinacota (pagina di documentazione del SIGPA – Patrimonio culturale immateriale del Cile)
- Bailarines del desierto, di Andrés Figueroa: galleria e libro di fotografia sui danzatori delle feste religiose del Cile settentrionale.
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