Canto e ballo sul tamburo in stile giuglianese (tammurriata giuglianese)

  1. Una paranza tradizionale al Santuario della Madonna di Briano
  2.  Suonatore di sisco di tammurriata giuglianese al Lago Patria
  3.  Una paranza giuglianese moderna trainata da un trattore
Genere
Area geografica di riferimento
Aree geo-culturali
Nome del paese
Interprete/interpreti

Raffaele Manero (canto)

Giuseppe Di Febbraio (sisco)

Giovanni Rusciano (tricchebballacche)

Dario Mogavero (tamburo a cornice)

Franco Di Febbraio (castagnette, ballo)

Anno di registrazione
2015
Video di presentazione

Descrizione

Nell’ambito dei vari stili areali di canto e ballo sul tamburo, un ruolo di primo piano – dovuto a diverse peculiarità che lo caratterizzano - è sicuramente rivestito dallo stile di canto sul tamburo indicato sinteticamente come “giuglianese” o, in maniera più ampia, come “giuglianese-domiziano”, che ha come centro propulsore proprio la cittadina di Giugliano. Il territorio del comune di Giugliano in Campania (questa la denominazione completa) fa parte della zona solitamente denominata Terra di Lavoro che dall’entroterra nord della provincia di Napoli si spinge verso il litorale Domizio. Il Comune appartiene alla provincia di Napoli (da cui dista poco più di 10 km), si estende su un‘area particolarmente ampia, divisa in quattro circoscrizioni che sono Giugliano Centro, Casacelle, Lago Patria e Licola-Varcaturo. Il territorio è attraversato dalla Via Domitiana e confina al nord con una serie di comuni del basso casertano (Villa Literno, Casapesenna, Trentola-Ducenta, Parete, Lusciano e Aversa) e al sud invece con comuni dell’area flegrea come Quarto e Pozzuoli. Lo stile “giuglianese” non riguarda però solo il territorio di Giugliano ma anche una serie di comuni dell’area domiziana e limitrofa – sia appartenenti alla provincia casertana come Villa di Briano, Casal di Principe e San Marcellino sia quella napoletana come Qualiano, Melito e Marano - nei quali possiamo trovare cantori, suonatori e danzatori, sia anziani che giovani, che eseguono canti e balli nello stesso stile. Il principale elemento che contraddistingue lo stile “giuglianese” è l’utilizzo, insieme agli strumenti già ricordati (tammorra, castagnette, tricchebballacche ecc.), del "sisco" o "siscariello", una sorta di flauto diritto costruito con canne di lago, generalmente raccolte intorno al Lago Patria (uno dei luoghi “preferiti” dai giuglianesi), sulla quale viene innestato il becco di un flauto dolce. La presenza del sisco caratterizza lo stile giuglianese poiché tale strumento è assente in tutti gli altri stili areali campani di canto sul tamburo anche se si hanno, però, testimonianze di una più ampia diffusione di questi “flauti magici” anche nel centro urbano già a partire dal Seicento. I protagonisti del canto sul tamburo giuglianese/domiziano sono tradizionalmente organizzati e riuniti in gruppi, a base prevalentemente familiare, definiti paranze. Il momento culminante dell’espressione del canto e ballo sul tamburo giuglianese è il periodo pasquale anche se la preparazione e l’allestimento dei carri che accolgono i membri delle varie paranze parte almeno un paio di mesi prima, generalmente per la festa di Sant’Antonio Abate del 17 Gennaio, una data che simbolicamente dà inizio alle espressioni rituali campane primaverili (come quelle legate al Carnevale ) quando viene allestito il tradizionale "fucarazzo ‘e Sant’Antuono". I momenti principali dell’itinerario rituale dei giuglianesi sono essenzialmente tre, i primi due di origine devozionale, legati cioè al pellegrinaggio ai santuari di due Madonne cui essi sono particolarmente devoti e le cui immagini sono spesso rappresentate sui carri delle paranze: la Madonna dell’Arco a Sant’Anastasia (NA) dove si recano all’alba del Lunedì in Albis e la Madonna di Briano a Villa di Briano (CE) dove si recano nel primo pomeriggio della Domenica in Albis . Il terzo appuntamento, invece, è più che altro di natura conviviale e riguarda il Martedì in Albis, giorno di pasquetta per i giuglianesi, quando le paranze si recano nei dintorni del Lago Patria avendo ciascuna un proprio posto rituale dove poter suonare, ballare, cantare, mangiare e bere en plein air. Il video in questione riprende proprio un’esecuzione spontanea della paranza giuglianese guidata da Giuseppe Di Febbraio (suonatore di sisco), realizzata il Lunedì in Albis del 2015 nei pressi del Santuario della Madonna dell’Arco.

Voci e strumenti

- tammorra: tamburo a cornice

- castagnette: idiofoni a concussione reciproca

- tricchebballacche: idiofono a percussione reciproca

- sisco: flauto diritto

Documentazione

Bibliografia

Associazione Santuario Madonna di Briano onlus, Il Santuario… Religiosità e Tradizioni Popolari, Edizioni Anselmi, Marigliano (Napoli), 2004.

Chi è devoto. Feste popolari in Campania, a cura di R. De Simone & M. Jodice, con lp allegato, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli, 1974.

Di Mauro, R., (2017), Behaviour and performance style in present day canto sul tamburo from the Giuglianese area:  continuity annd change, in Ignazio Macchiarella (edited by), Making music in the time of You Tube, in «Philomusica on line» - Rivista del Dipartimento di Musicologia e beni culturali, Pavia  University Press, 2017, pp. 43-71.

Immagini della Madonna dell’Arco, a cura di M. Russo & R. De Simone, De Luca editore, Roma, 1974.

Nacchere e tammorra. La Giuglianese, 5th edition, CD più DVD, Comune di Giugliano in Campania/Arcinova Giugliano, 2005.

 

Risorse web

 

Autore scheda
RDM
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Modificato
21/01/2019

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