Kabalevskij, Dmitrij
Dmitrij Kabalevskij nasce a San Pietroburgo il 30 dicembre 1904. A Mosca viene ammesso al conservatorio nel 1925 contro il volere del padre, il quale desidera che il figlio segua le sue orme di matematico, dove studia pianoforte con Aleksandr Borisovič Gol'denvejzer e composizione con Nikolaj Mjaskovskij, impegnandosi, nel corso degli studi, nella realizzazione di musica proletaria, nel lavoro di pianista accompagnatore nei cinema e nell'insegnamento. Oltre che a formare dunque la propria cultura musicale, negli anni del conservatorio Kabalevskij sviluppa alcune caratteristiche artistiche fondamentali per gli anni della maturità quali la consapevolezza del suo ruolo sociale e politico di musicista, la passione per il cinema e per l'insegnamento ai giovani. Dal 1932 diviene docente di composizione allo stesso conservatorio di Mosca e dagli anni '40 inizia a sviluppare un metodo per l'insegnamento del pianoforte ai giovani che verrà successivamente sperimentato nelle scuole di base a partire dagli anni '70 del Novecento. Ulteriore riprova del suo impegno nell'ambito didattico è la fondazione della rivista musicale scolastica Muzyka v škole (Musica a scuola) nel 1983. Kabalevskij, apprezzatissimo dal regime comunista, ricopre nel corso della sua attività importantissimi incarichi ufficiali come ad esempio la direzione dell'Istituto di storia delle arti dell'Accademia delle scienze dal 1942 al 1952, è segretario del direttivo della Lega dei compositori dal 1952 e funzionario del Ministero della cultura dal 1954. Nel 1948 rischia anche di essere messo al bando da Andrej Zdanov che lo inserisce nelle liste di proscrizione in cui sono segnalati i compositori accusati di formalismo ma, probabilmente a causa delle sue strettissime relazioni con le più alte sfere politiche del Partito, il suo nome viene eliminato.
Le opere di Kabalevskij sono impregnate di temi popolari e spaziano da un originale stile tardoromantico sino al neoclassicismo. Guidato da principi di carattere politico, ispirandosi ad un'idea di realismo musicale e democrazia, intesa come comprensibilità del linguaggio da parte del vasto pubblico, Kabalevskij rifiuta le sperimentazioni sia delle prime che delle seconde avanguardie. Diversamente da compositori come Sergej Prokof'ev, abbraccia le idee del realismo socialista e dunque la sua musica, soprattutto quella del secondo dopoguerra è caratterizzata da lirismo e cantabilità nell'ambito di un diatonismo controllato commisto a cromatismo e cambi di modalità. Sia nelle colonne sonore che nella musica sinfonica o strumentale sono spesso presenti temi della tradizione musicale russa rielaborati dal compositore attraverso la sua inventiva melodica sempre feconda e attraverso ritmi e impianti tonali elastici. Tra le sue opere per il cinema più importanti si annoverano le colonne sonore per L'accademico Ivan Pavlov (1949), I fuggitivi (1956), Sorelle (1957), Il diciottesimo anno (1958), e Un cupo mattino (1959). Ha composto quattro sinfonie di cui la terza, op. 22 è un requiem per coro e orchestra, diverse opere per il teatro come ad esempio Colas Breugnon, op. 2 (1938), e l'operetta La primavera canta (1957), quattro concerti per pianoforte e orchestra, opp. 9, 23, 50 e 99, due concerti per violoncello, opp. 49 e 77, moltissimi pezzi brevi per pianoforte e tre sonate oltre che il Requiem per le vittime del nazismo nel 1963.
Martin Cooper (a cura di), Riccardo Bianchini (traduzione italiana), Storia della musica. The new Oford history of music, Oxford, Oxford University Press, 1974, vol. 10., pp. 659 - 666
Carlo Delfrati, Fondamenti di pedagogia musicale, Torino, EDT, 2008, pp. 38 - 40
David Forrest, Ashhen Mikoian, Dmitri Kabalevsky and ISME, Melbourne, Australian Scholarly Publishing, 2009
Dmitrij Borisovič Kabalevskij, Music and education: A composer writes about musical education, Paris, UNESCO, 1988
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