Moniglia, Giovanni Andrea
Giovanni Andrea Moniglia nacque a Firenze il 22 marzo 1625, figlio di Giovanni e di Pasquina Angiola Massari. Dopo essersi formato presso i gesuiti, studiò medicina e filosofia all’università di Pisa, conseguendo la laurea nel 1645. Al 1649-50 risale l’affiliazione di Moniglia all’Accademia degli Apatisti, cui seguì, l’anno successivo, la sua prima opera a noi nota, ossia il trattato medico L’Apollo, rimasto inedito. Nello stesso periodo Moniglia iniziò a svolgere la propria attività letteraria come poeta di teatro al servizio del cardinale Giovan Carlo de’ Medici, fratello del principe Leopoldo: alla fine del 1651 completò una commedia di ambientazione cortigiana, mentre nel 1652 Francesco Cavalli musicò gli intermezzi per un’altra commedia, eseguiti quello stesso anno. Nel 1653 avvenne il debutto di Moniglia come librettista con il dramma per musica L’Ergirodo, rappresentato a Bologna e probabilmente ripreso poco dopo anche a Firenze, in sostituzione dell’Alessandro vincitor di se stesso di Francesco Sbarra.
La nomina a medico del cardinale, nel 1656, non impedì a Moniglia di continuare a scrivere per il teatro, spesso su commissione dello stesso cardinale; ciò avvenne, ad esempio, nel 1657, quando, in occasione del genetliaco della granduchessa Vittoria Della Rovere, il teatro alla Pergola fu inaugurato con il «dramma civile rusticale» Il potestà di Colognole, messo in musica da Jacopo Melani. Fu il primo dei libretti di tale genere creati da Moniglia su incarico del cardinale, cui seguirono Il pazzo per forza (1658) e Il vecchio balordo (1659), sempre intonati da Melani, nonché La serva nobile (1661), di Domenico Anglesi, tutti messi in scena presso il teatro alla Pergola. L’improvvisa morte del cardinale, nel 1663, fece andare a monte la rappresentazione dell’ultimo «dramma civile», La vedova, ovvero Amore vuole ingegno, che aveva visto rinnovarsi la collaborazione con Melani.
Negli stessi anni Moniglia firmò anche i testi di ulteriori lavori teatrali, tra cui un dramma per musica che guardava ai modelli veneziani (Scipione in Cartagine, 1657), commedie in prosa con intermezzi musicali e, soprattutto, feste teatrali. La prima di esse, L’Hipermestra, rappresentata al teatro alla Pergola nell’estate del 1658 con musiche di Cavalli, ebbe una lunga gestazione e potè vantare un allestimento molto fastoso, di cui fu pubblicato un resoconto da Orazio Ricasoli Rucellai (Descrizione della presa d’Argo e degli amori di Linceo con Hipermestra, Firenze, 1658). Altre due feste teatrali furono scritte in occasione delle nozze tra il principe ereditario Cosimo e Margherita Luisa d’Orléans, avvenute nel 1661: la prima consistette in un balletto a cavallo che ebbe luogo nel giardino di Boboli, mentre la seconda, Ercole in Tebe, fu rappresentata presso il teatro alla Pergola e vide Antonio Cesti interpretarne, come tenore, la parte del protagonista. Lo stesso Cesti nel 1665 mise in musica la Semiramide, scritta da Moniglia su commissione del principe Leopoldo per celebrare le nozze dell’arciduca Sigismondo d’Asburgo, tuttavia il principe morì inaspettatamente e la prima rappresentazione avvenne solo a Vienna, presso il teatro di corte, nel 1667.
Nel settembre dello stesso anno Moniglia fu ammesso all’Accademia della Crusca, dopodiché, in ottobre, partì a seguito del principe Cosimo per un viaggio attraverso la Germania. Al suo ritorno a Firenze fu nominato medico della granduchessa Vittoria Della Rovere, per la quale scrisse anche dei drammi musicali, tra cui Il ritorno d’Ulisse (1669), Enea in Italia (1670) e il dramma civile Tacere et amare (1674), tutti messi in musica da Melani. Dopo diversi tentativi andati a vuoto, nel 1681 Moniglia riuscì finalmente ad ottenere la cattedra di medicina presso la prestigiosa Università di Pisa e nel 1684 pubblicò un nuovo trattato di medicina, De aquae usu medico in febribus. In parallelo agli impegni accademici, continuò a scrivere anche per il teatro, componendo drammi per musica e un nuovo dramma civile destinati alla fruizione presso la cerchia dei Medici; in particolare, nell’estate del 1685 fu allestita la sua prima opera nel teatro della villa di Pratolino, Ifianassa e Melampo, la cui musica era stata composta da Giovanni Legrenzi.
Nel 1689-90 Moniglia pubblicò a Firenze una raccolta dei propri lavori teatrali in versi, tra cui i libretti per musica, mentre non si curò di includervi le commedie in prosa: l’edizione, in tre volumi, si intitolava Poesie drammatiche ed era dedicata al granduca di Toscana. L’ultimo decennio della sua vita, funestato dalla perdita del figlio Niccolò Maria e della moglie Ottavia, lo vide ancora attivo sia in ambito letterario che medico, con la partecipazione a diatribe scientifiche e, nel 1692, l’affiliazione all’Accademia dell’Arcadia con il nome di Nardilo Azonio. Moniglia morì a Firenze il 21 settembre 1700.
- Voce bio-bibliografica su Giovanni Andrea Moniglia nel Dizionario Biografico degli Italiani.
- Voce bio-bibliografica su Giovanni Andrea Moniglia nel Grove Music Online.
- Schede archivistico-bibliografiche dei libretti a stampa di Giovanni Andrea Moniglia.
- Digitalizzazioni di opere di Giovanni Andrea Moniglia su Internet Culturale.
- Opere di Giovanni Andrea Moniglia nel catalogo del servizio bibliotecario nazionale.
- Françoise Decroisette, Les drammi civili de Giovan Andrea Moniglia, librettiste florentin, entre Contre-Réforme et Lumières. In: Culture et idéologie après le Concile de Trente: Permanences et changements, a cura di Michel Plaisance, Parigi, Presses Universitaires de Vincennes, 1985, pp. 91-150.
- Wendy Heller, The Queen as King: Refashioning Semiramide for Seicento Venice. «Cambridge Opera Journal», 5, 2 (luglio 1993), pp. 93-114.
- Piero Gargiulo, Con 'regole, affetti, pensieri': I libretti di Moniglia per l'opera italiana dell''imperial teatro' (1667–1696). In: Il teatro musicale italiano nel Sacro Romano Impero nei secoli XVII e XVIII, a cura di Alberto Colzani, Andrea Luppi, Maurizio Padoan e Norbert Dubowy, Como, AMIS, 1999, pp. 121-146.
- William C. Holmes, Operatic commissions and productions at Pratolino: Ifianassa e Melampo by Moniglia and Legrenzi. «The Journal of Musicology», 17, 1 (inverno 1999), pp. 152-167.
- Françoise Decroisette, Les stratégies éditoriales d'un librettiste florentin: Les Poesie drammatiche de G.A. Moniglia – Entre obéissance et auctorialité. In: Le livret d'opéra: Œuvre littéraire?, a cura di Françoise Decroisette, Parigi, Presses Universitaires de Vincennes, 2011, pp. 59-85.
- Giovanni Andrea Moniglia, Delle poesie dramatiche di Giovann'Andrea Moniglia accademico della Crusca. Firenze, Vincenzo Vangelisti, 1689-1690, 3 voll.
Libretti
Opere
Interpretazioni e altri documenti
Opere danza
Licenza
Licensed under Creative Commons Attribution Noncommercial Share-Alike 3.0
Condividi:
Condividi: