Farrell, Suzanne

Immagini (Secondarie)
Didascalie

Suzanne Farrell, 1965. Fonte: wikipedia.org

Data di nascita
16 agosto 1945
Paese
Epoca
Categoria
Biografia

Suzanne Farrell, nome d’arte di Roberta Sue Ficker, nasce nel 1945 a Mount Healthy, in Ohio. A otto anni inizia a studiare danza classica al Cincinnati College Conservatory of Music. Nel 1959 è notata dalla ballerina Diana Adams, in visita a Cincinnati per conto della School of American Ballet, e selezionata per un’audizione con George Balanchine che supera vincendo una borsa di studio della Ford Foundation. Nel 1960 inizia la sua formazione presso la School of American Ballet e l’anno seguente entra al New York City Ballet, ottenendo la nomina di principal dancer nel 1965.
Farrell diventa la musa ispiratrice di Balanchine che per lei crea i ruoli principali nei seguenti balletti: Movements for Piano and Orchestra e Meditation (1963), Don Quixote (1965), Brahms-Schoenberg Quartet e Variations (1966), “Diamonds” in Jewels (1967), Metastaseis & Pithoprakta, Slaughter on Tenth AvenueRequiem Canticles (1968). Si distingue inoltre nelle riprese dei più celebri balletti del repertorio balanchiniano, in particolare Apollo, Serenade e A Midsummer Night’s Dream.
Nel 1969, per divergenze con Balanchine, lascia la compagnia con il marito Paul Mejia, anch'egli ballerino del New York City Ballet, e si unisce in qualità di guest artist al National Ballet of Canada, dove danza i grandi classici del repertorio quali Lo Schiaccianoci, Il Lago dei cigni e La Bayadère.
Dal 1970 al 1975 è prima ballerina al Ballet du XXe Siècle di Maurice Béjart, creando i ruoli principali nei seguenti balletti del coreografo francese: Sonate No. 5 (1970), Nijinski, Clown de Dieu, Les Fleurs du mal e Erotica II (1971), Ah! Vous dirais-je Maman (1972), Golestan ou le Jardin des Roses, Farah e Le Marteau sans maître (1973), I Trionfi del Petrarca (1974) e “Suite” da Romeo e Giulietta (1975). Si afferma inoltre nelle riprese di Romeo et Juliette, Le Sacre du printemps e Boléro.
Nel 1975 torna al New York City Ballet dove Balanchine crea per lei nuovi ruoli in Tsigane (1975), Chaconne e Union Jack (1976), Vienna Waltzes (1977), Walpurgisnacht Ballet e Robert Schumann's “Davidsbündlertänze” (1980) e Mozartiana (1981). Il suo repertorio include anche balletti di altri coreografi, i più importanti dei quali sono In G Major (1975) e In Memory Of… (1985) di Jerome Robbins, Rossini Quartets (1983), Réjouissance (1984), Sophisticated Lady (1988) e Echo (1989) di Peter Martins. Parallelamente si esibisce con il Chicago City Ballet il cui direttore artistico è il marito Mejia.
Nel 1989 la Balanchine Trust le commissiona la messa in scena presso il Kirov Ballet di Scotch Symphony, primo balletto balanchiniano a entrare nel repertorio della compagnia pietroburghese.
Ritiratasi dalle scene nel 1989, prosegue la sua carriera come répétiteur per il Balanchine Trust presso il New York City Ballet e nelle più importanti compagnie quali l’Opéra di Parigi, il Royal Danish Ballet e il Bolshoi. Nel 1996 le registe Anne Belle e Deborah Dickson le dedicano il documentario Suzanne Farrell: Elusive Muse che ottiene una nomination agli Academy Awards come Best Documentary Feature. Nel 2000 è nominata docente alla Florida State University e l’anno seguente fonda il Suzanne Farrell Ballet, compagnia residente al Kennedy Center fino al 2017.
Nel corso della sua carriera Farrell ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti, quali Dance Magazine Award (1976), New York City Award of Honor for Arts and Culture (1980), il Dottorato honoris causa dal Middlebury College (1992), National Medal of Arts e il Capezio Award (2003), Kennedy Center Honors (2005).

Suzanne Farrell è considerata tra le più celebri ballerine della danza americana del XX secolo. Ha rappresentato la ballerina balanchiniana per eccellenza, sia per le doti fisiche sia per aver incarnato alla perfezione lo stile neoclassico del coreografo. La sua danza è una meravigliosa combinazione di tecnica e musicalità. Il suo repertorio comprende oltre cento balletti, un terzo dei quali creati appositamente per lei da Balanchine.

Bibliografia

Joan Acocella, Twenty-Eight Artists and Two Saints: Essays, New York, Pantheon Books, 2007 (consultabile al seguente link previa registrazione: https://archive.org/details/twentyeightartis00acoc).

David Daniel, Farrell, Suzanne, International Encyclopedia of Dance, a cura di Selma Jeanne Cohen, Oxford University Press, New York, Oxford, 1998.

Alastair Macaulay, After the Curtain Falls: Talking to Suzanne Farrell, Artist and Muse, New York Times, 19/12/2017.

Gérard Mannoni, Les Grandes étoiles du XXe siècle, Paris, Buchet-Chastel, 2014.

Scritti

Suzanne Farrell, Holding On to the Air. An Autobiography, introd. di Toni Bentley, New York, Summit Books, 1990 (consultabile al seguente link previa registrazione: https://archive.org/details/holdingontoairau00farr).

Libretti

Opere

Interpretazioni e altri documenti

Opere danza

Autore scheda
SMO

Licenza

Licenza

Licensed under Creative Commons Attribution Noncommercial Share-Alike 3.0
 

Modificato
19/01/2019

Condividi:

 

Condividi: