Ei Manush Bhojo Manush Pujo (Canta l'Uomo, Loda l'Uomo)
Nitai Das Baul (voce e dotārā)
Questo video è stato girato nelle campagne del distretto di Birbhum, nel Bengala occidentale (India) a pochi chilometri dal confine con il Bangladesh, e risale al 2012. Nitai Das Baul appartiene ad una tradizione di cantori mistici erranti chiamati Bāul e, nel video presentato, è interprete di un canto religioso del repertorio dei bāul-gān (canti Bāul). La lirica di lode ed esortazione all'Uomo\essere umano (Manush, manuṣya), affinchè possa trovare in sé il più bello dei tesori, ci introduce alla filosofia Bāul. L'Uomo è esortato a cantare e a lodare se stesso, e alla mente si chiede di trovare il “gioiello-tesoro”, che rappresenta qui un'allegoria della scintilla del divino che alberga in ogni essere umano. Il canto si compone di tre stanze, precedute e seguite da un ritornello che funge da introduzione-invocazione. Nella prima strofa si dice che facendo esperienza dei "cinque sentimenti" o "cinque sapori" dell'amore (pañca-rasa), l'Uomo riuscirà a trovare questa gemma che è dentro di sé. Nella seconda strofa, l'Uomo fragile, con la testa rotta, gli occhi ritorti, folle ed ebbro di desiderio, è esortato a liberarsi della lussuria e a trovare rifugio ai piedi del maestro. Nella terza ed ultima strofa, l'Uomo non deve lasciarsi ingannare dalle proprie pretese ed è incitato a comprendere se stesso alla luce del divino, cercando attraverso il corpo e l'anima, e prendendo rifugio ai piedi del maestro. Il canto si conclude con la ripetizione del ritornello. Dopo la breve invocazione iniziale, alla voce di Nitai Das Baul e al suono del suo dotārā (liuto a quattro corde) si aggiungono gli altri tre cantori, una donna e due uomini, che suonano rispettivamente il manjīrā (cimbali), il khamak (monocordo a plettro che permettere alterazioni di tono) e il ḍugi|ḍuggi (tamburo che si suona con le dita e il palmo della mano) con ektārā (monocordo con funzione di bordone). Come spesso avviene nei bāul-gān, dopo una più o meno lunga invocazione iniziale aritmica – che qui prevede l'enunciazione del ritornello – seguono le tre o più strofe in cui è presente l'accompagnamento ritmico. In questo caso il brano ha un ciclo ritmico (tāla), in 4/4 e i cantori partecipano compiendo movimenti circolari e tenendo il tempo anche con il battito dei piedi, amplificato dall'uso di cavigliere, ghunghrū.
voce
dotārā
ektārā
khamak
manjīrā
Bibliografia
- Capwell, Charles 2011, Sailing on the Sea of Love.The music of the Bauls of Bengal, The University of Chicago Press, Chicago.
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Donald S. Lopez (ed) 1995, Religious in India in Practice Baul Songs, Princeton University Press, pp. 187-208.
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Openshaw, Jeanne 2002, Seeking Bauls of Bengal, Cambridge University Press.
Risorse web
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