Taffanel, Paul
- Paul Taffanel, fotografia, 1890-1908
- Paul Taffanel, fotografia, 1890-1899, Parigi, Bibliothèque nationale de France, département Musique, Est.Taffanel P.002
- Paul Taffanel alla direzione d’orchestra con Camille Saint-Saëns al pianoforte e Pablo de Sarasate al violino, in occasione della serata ospitata presso la Salle Pleyel di Parigi il 2 giugno 1896 per il cinquantenario dell’attività concertistica di Saint-Saëns. Immagine di J. Grigny, Strasburgo, Bibliothèque nationale et universitaire, NIM34860
Claude-Paul Taffanel nacque il 16 settembre 1844 a Bordeaux da Anne Bossière e Jules. Quest’ultimo si divideva tra la professione di costruttore e riparatore di strumenti musicali e l’attività di musicista, praticata presso diverse orchestre della città come suonatore di un’ampia varietà strumenti, per lo più a fiato. Fin dall’infanzia, Paul manifestò a sua volta interesse e predisposizione per la musica. All’età di nove anni ricevette dal padre le prime lezioni di teoria musicale, di flauto, violino e pianoforte. Manifestando una particolare predilezione per il flauto, lasciò poi da parte lo studio del violino. Proseguì invece quello del pianoforte sotto la guida di Joseph Schad (1812-1879), musicista originario di Steinach, in Baviera, stabilitosi a Bordeaux nel 1847. A dieci anni Paul debuttò in pubblico. Nel 1858 si trasferì a Parigi per proseguire la propria formazione l’eminente flautista e didatta Louis Dorus (pseudonimo di Vincent Joseph van Steenkiste, 1812-1896). Dapprima, Taffanel studiò con Dorus privatamente; poi, nel 1860, quando il maestro fu chiamato a ricoprire la cattedra di flauto presso il Conservatorio parigino, all’interno della sua classe, conseguendo il diploma nello stesso anno. Dorus introdusse Taffanel all’impiego del versatile flauto sistema Boehm, presentato dal costruttore e flautista amburghese Theobald Boehm (1794-1881) nel 1847. Taffanel acquisì una completa padronanza tecnica del nuovo strumento, con il quale si impose in poco tempo nel panorama musicale francese, distinguendosi in un’intensa attività solistica e orchestrale. Si dedicò in pari tempo alla direzione d’orchestra: nel 1890 assunse la direzione dei complessi dell’Opéra e della Société des Concerts du Conservatoire, che avrebbe mantenuto fino al 1906.
Nel 1873, in occasione di una collaborazione professionale, Taffanel conobbe la pianista Geneviève Deslignières (1852-1940), allieva di César Franck. I due strinsero una relazione sentimentale e si sposarono nel 1874. Dalla loro unione sarebbero nati tre figli: Jacques (1875-1946), Marie-Camille (1882-1962), Juliette (?-?).
Nel 1893 Taffanel fu nominato docente di flauto presso il Conservatorio di Parigi. Promosse a sua volta l’adozione del flauto Boehm, alle potenzialità del quale adeguò i programmi e le metodologie di studio. Improntò il proprio approccio didattico sullo stretto rapporto individuale con gli allievi, introdusse lo studio sistematico della tecnica pura e la riscoperta del repertorio antico, dedicando particolare attenzione alla produzione di Johann Sebastian Bach. Il suo insegnamento costituisce l’atto fondante della moderna scuola flautistica francese e l’istituzione di una scuola che trovò i suoi primi continuatori negli allievi di Taffanel: tra questi spiccano le figure di Philippe Gaubert, Georges Barrère (1876-1944), Louis Fleury (1878-1926), Georges Laurent (1886-1964).
Per favorire la conoscenza della musica antica, Taffanel promosse inoltre la curatela e la pubblicazione di nuove edizioni, e l’esecuzione in sede di concerto di autori e lavori tratti da quel repertorio. Nel 1897 assunse la guida della classe di esercitazioni orchestrali del Conservatorio. Fu parimenti attento alla produzione coeva: sotto la sua direzione, ebbero luogo le prime esecuzioni francesi di molti lavori nuovi di Charles Gounod, Camille Saint-Saëns, Richard Wagner, Giuseppe Verdi.
Taffanel intraprese la stesura di un ampio manuale di tecnica strumentale,il Grande méthode de flûte, senza riuscire però a portarla a termine. Il metodo sarebbe stato poi completato e integrato da Fleury e Gaubert e pubblicato da quest’ultimo nel 1923.
Nel 1901 Taffanel fu vittima di un colpo apoplettico che causò il progressivo declino fisico. Morì a Parigi il 22 novembre 1908.
Fu dedicatario di composizioni di autori quali Gabriel Fauré (Fantaisie op. 79 per flauto e pianoforte, 1898), Charles-Marie Widor (1844-1937; Suite op. 34 per flauto e pianoforte, 1877), George Enescu (1881-1955, Cantabile et Presto per flauto e pianoforte, 1904); per lui Pëtr Il’ič Čajkovskij progettò la stesura di un Concerto per flauto e orchestra, rimasto però allo stato di abbozzo alla morte del maestro russo, nel 1893. Taffanel si dedicò a sua volta all’attività di compositore. Nella sua produzione, dedicata per la maggior parte al duo per flauto e pianoforte e al quintetto a fiati, spiccano per la prima categoria la Grande Fantasie (1866) su temi di Mignon di Ambroise Thomas (1811-1896), la Fantasie (1876) su temi di Der Freischütz di Carl Maria von Weber, l’Andante Pastoral et Scherzettino (1907); il Quintetto (1876) per flauto, oboe, clarinetto, corno e fagotto in sol minore per la seconda. Del suo stile d’interprete rimane traccia, oltre che nelle caratteristiche della scrittura, nelle testimonianze coeve: queste ricordano la non comune ampiezza del volume sonoro e la raffinatezza del timbro, vivificato – almeno negli ultimi anni di attività – dall’impiego di un vibrato leggero, e soprattutto la flessuosità elegante, intensamente espressiva, dell’eloquio strumentale.
Edward Blakeman, Taffanel. Genius of the Flute, Oxford, Oxford University Press, 20052
Gianni Lazzari, Emilio Galante, Il flauto traverso, Torino, EDT, 2003
Libretti
Opere
Interpretazioni e altri documenti
Opere danza
Licenza
Licensed under Creative Commons Attribution Noncommercial Share-Alike 3.0
Condividi:
Condividi: