Lo dhikr jahrī dei dervisci rifâi del Kosovo

1. Ritratto di derviscio rifâi, anonimo artista greco, acquarello, 1809.

2.- 3. Gruppo di dervisci rifâi durante uno dhikr nel centro (tekke) di Prizren, Kosovo.

Repertorio
Genere
Area geografica di riferimento
Aree geo-culturali
Nome del paese
Anno di registrazione
1974
Video di presentazione

Descrizione

La tarīqa ('Via sufi') Rifa'iyya è una fra le più antiche e diffuse del mondo islamico. Le sue origini vengono ricondotte alle figura di Ahmad al-Rifa'i (1118–1182) maestro sufi e giurista (faqih) originario dell'Iraq meridionale. L'ordine rifâi (rifa`i, rufai) condivide parte della sua linea di discendenza (silsila) con un'altra importante confraternita sufi, la Qādiriyya. I dervisci rifâi erano noti per le loro pratiche fachiriche, dimostrazioni di prodigi e poteri taumaturgici (attribuiti anche al fondatore stesso della confraternita Ahmad al-Rifa'i), tramite i quali suscitarono grande stupore e riscossero notevole successo presso le classi sociali più povere della società islamica. La Rifa'iyya, a partire dalle regioni irachene, si diffuse attraverso tutto il mondo arabo e persiano fino a raggiungere l'India, l'Anatolia e i Balcani, dove tutt'oggi conta numerosi discepoli fra i musulmani di Bosnia, Albania e Kosovo.

I rifâi sono noti inoltre per le loro suggestive cerimonie di dhikr jahrī ('sonoro'). Nel primo esempio proposto si può ascoltare quasi integralmente una cerimonia di dhikr registrata in una tekke (centro sufi) del Kosovo nel 1974 da Bernard Mauguin e pubblicata con il titolo Islamic Ritual From Yugoslavia. Zikr Of The Rufa'i Brotherhood all'interno della collana Musical Sources dell'UNESCO Collection. La cerimonia si apre con la cantillazione colletiva della prima sūra del Corano, la sūra Al-Fātiḥa, a cui seguono alcuni versetti tratti da altre sūre e alcune preghiere. Da notare il fatto che alla recitazione/cantillazione del Corano, all'interno del mondo musulmano, non si può mai applicare il concetto/categoria di "musica", sebbene essa venga percepita da gran parte dei non islamici come 'musicale'. Al minuto 16:52 del video inizia un primo dhikr propriamente detto, che, dopo un'interuzione al minuto 19:33 che lascia spazio a una nuova sezione di preghiere, viene ripreso al minuto 26:05.

Lo dhikr consiste nell'invocazione di Iddio tramite la ripetizione ostinata e ritmica del suo nome 'Allah', di uno dei suoi novantanove attributi divini (asmāʾu llāhi l-ḥusnā, 'i nomi più belli'), del pronome 'Hu' ('Egli') o di qualche formula sacra, come ad esempio parti dell'attestazione di fede dell'Islam, la shahada: «lā ilāha illā Allāh» (non c'è altro dio se non Allah). Nello dhikr dei dervisci rifâi (come in quello di qualche altra confraternita), si può riconoscere qualche traccia di 'contaminazione' fra questo specifico rituale e la pratica sufi del samâ ('concerto spirituale'). Tale intersezione si manifesta, in questo caso, attraverso la presenza di uno o più cantori che intonano un canto lirico, elaborato artisticamente secondo il gusto e i canoni della musica d'arte mediorientale o centroasiatica, sull'ostinato ritmico recitato dal resto dell'asemblea (come si può ascoltare a partire dal minuto 28:25).

Il secondo esempio video proposto consiste in un breve documentario girato nel 2015 dal reporter Darragh Mason Field sui rituali e i costumi dei dervisci rifâi del centro (tekke) di Prizren, Kosovo. Da notare nel video (minuto 2:08) una cerimonia di dhikr accompagnata anche da strumenti musicali (tamburi e cordofoni), la quale rappresenta un ulteriore testimonianza del fatto che i 'confini' fra dhikr e samâ non siano sempre così marcati.

Voci e strumenti
  • voci maschili
Documentazione

Bibliografia

Risorse web

Autore scheda
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Modificato
22/07/2019

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