Goodman, Benny

Immagini (Secondarie)
Didascalie
  1. Benny Goodman suona nella sua casa di New York, febbraio 1986, fotografia di Carlos Rene Perez, agenzia AP Images
  2. Benny Goodman in un’immagine giovanile, fotografia tratta dal sito ufficiale dell’artista
  3. Benny Goodman in veste di solista in un concerto con orchestra
Data di nascita
30 maggio 1909
Data di morte
13 giugno 1986
Paese
Categoria
Qualifica
Biografia

Benjamin David Goodman nacque il 30 maggio 1909 a Chicago, nono dei tredici figli di Dora Grisinskij (1873-1964) e David (1873-1926), sarto. Entrambi i genitori appartenevano a famiglie ebree provenienti dai territori dell’Impero russo. I Goodman vivevano in umili condizioni. Dopo un primo periodo trascorso a Baltimora, poco prima della nascita di Benjamin si erano trasferiti a Chicago, prendendo casa in un quartiere abitato per lo più da immigrati. In quell’ambiente povero ma vivace, e dietro la spinta del padre, Benny compì i primi approcci musicali: David portava abitualmente i figli ad assistere ai concerti domenicali organizzati gratuitamente presso Douglas Park, e nel 1919 iscrisse Benny e due dei suoi fratelli ai corsi di musica della Sinagoga «Kehelah Jacob». Benny intraprese lo studio del clarinetto: per i due anni successivi prese lezioni da Franz Schoepp, clarinettista della Chicago Symphony Orchestra e docente presso il Chicago Musical College, ricevendone un’impostazione di tipo classico. Inoltre, studiò con James Sylvester, direttore del complesso giovanile della Sinagoga. Successivamente, frequentò il Lewis Institute (che nel 1940 sarebbe divenuto l’Illinois Institute of Technology attualmente in attività), entrando a far parte del complesso impiegato presso la sala da ballo della scuola.
Nel 1921 Goodman debuttò nell’attività professionale esibendosi al Central Park Theater. Nel 1923 lasciò la scuola per dedicarsi a tempo pieno alla professione di musicista. Collaborò come clarinettista e, all’occorrenza, come saxofonista con numerose formazioni jazzistiche, di musica leggera e da ballo, entrando in contatto con alcuni dei jazzisti di spicco della città. Nel 1926 entrò nell’orchestra di Ben Pollack (1903-1971), con cui effettuò le prime incisioni discografiche e al seguito della quale si spostò a New York. Qui si guadagnò a poco a poco un posto nell’ambiente musicale più avanzato, collaborando con alcuni degli esponenti di spicco delle generazioni più giovani: tra gli altri, artisti quali Glenn Miller (1904-1944) e Billie Holiday (1915-1959). Nel 1934 ottenne un contratto con la casa discografica Columbia e fu scritturato dall’emittente radiofonica NBC per esibirsi durante la trasmissione Let’s Dance. Per l’occasione, formò un proprio complesso, esordendo nel ruolo di bandleader. Alla testa del suo gruppo, Goodman partecipò a Let’s Dance per sei mesi, fino alla chiusura del programma, nel maggio del 1935.
Nell’estate del 1935 Goodman e il suo complesso ottennero una scrittura di tre settimane per la Palomar Ballroom di Los Angeles. Durante la prima serata, il 21 agosto, conseguirono un tale consenso da imporre il proprio stile nel mondo jazzistico del tempo, inaugurando di fatto l’Età dello Swing. Gli anni che seguirono sancirono una fortuna sempre più vasta e, nel contempo, l’emancipazione del jazz da un contesto ritenuto di secondo piano. Il 16 gennaio 1938 Goodman e la sua formazione si esibirono alla Carnegie Hall di New York, fino ad allora riservata al repertorio classico, segnando idealmente la piena appartenenza del jazz all’ambito “colto”.
Artista in continua evoluzione, Goodman nel corso degli anni Quaranta si avvicinò temporaneamente alle nuove correnti che avevano iniziato allora ad affacciarsi sulla scena jazzistica, ampliandone il linguaggio nel segno della concezione, più libera e tecnicamente complessa, del Bebop. Per far propri un maggior controllo strumentale e una più ricca tavolozza espressiva, nel 1949 Goodman studiò con il clarinettista britannico Reginald Kell (1906-1981), già prima parte presso la London Philharmonic Orchestra, la Philharmonia Orchestra, la Royal Philharmonic Orchestra e dal 1948 attivo negli Stati Uniti, impegnato in un’intensa attività concertistica. Sotto la guida di Kell, Goodman modificò radicalmente la propria impostazione, conquistando nuove flessibilità e padronanza tecnica. Iniziò allora ad ampliare il proprio repertorio alla produzione d’ambito classico e e romantico, e contribuì ad allargare la letteratura clarinettistica attraverso la commissione e la presentazione di nuove composizioni. Goodman tenne a battesimo le prime esecuzioni di autori quali Béla Bartók (Contrasts per clarinetto, violino e pianoforte, 1938), Aaron Copland (1900-1990; Concerto per clarinetto e orchestra d’archi, 1949), Morton Gould (1913-1996; Derivations per clarinetto e complesso jazz, 1955), Francis Poulenc (Sonata per clarinetto e pianoforte FP 184, 1962), Malcolm Arnold (1921-2006; Concerto per clarinetto e orchestra n. 2, op. 115, 1974).
Negli anni che seguirono, Goodman continuò a suonare regolarmente, dividendosi tra lo swing e le nuove composizioni. Colpito da un attacco cardiaco, morì il 13 giugno 1986 nel suo appartamento di New York.
Lo stile di Benny Goodman appare caratterizzato dall’intima, sottile libertà conferita dalla piena padronanza del senso dello swing, che si rivela nella vitalità fluida e ricca di sfumature delle esecuzioni, tra inflessioni mobili, ridefinite in una continua evoluzione del discorso musicale, e pose di plastica drammaticità.

Risorse web
Bibliografia

Biografia pubblicata sul sito ufficiale dell’artista
https://www.bennygoodman.com

Joseph B. Frazier, ‘King of Swing’ Benny Goodman would be 100, in «The San Diego Union-Tribune», 22 marzo 2009
https://www.sandiegouniontribune.com

Goodman, Benny, in Enciclopedia Treccani, versione digitale
http://www.treccani.it

Libretti

Opere

Interpretazioni e altri documenti

Opere danza

Autore scheda
LRC

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Modificato
30/07/2019

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