Xénon ekavalíkepse (Montò un cavallo straniero)
Il rizítiko è un genere vocale prettamente maschile, dal carattere monodico o eterofonico, eseguito prevalentemente senza alcun tipo di accompagnamento strumentale. Questo repertorio è diffuso soprattutto nei villaggi che sorgono alle pendici della catena montuosa situata nella parte occidentale dell'isola di Creta che prende il nome di Lefká Óri (Bianche Montagne).
Le canzoni rizítike (il cui nome deriva dalla parola 'rìza': 'radice'; 'pendice montana') nascono come repertorio legato alle figure degli andártes, ovvero i ribelli e guerriglieri che si opponevano ai diversi dominatori stranieri che hanno governato l’isola nel corso dei secoli. I testi hanno quindi come principale tema quello della resistenza contro gli invasori, sotto la forma di narrazione delle gesta e delle eroiche morti dei condottieri cretesi, racconti di battaglie e assedi o altre vicende che hanno lasciato una viva traccia nella memoria collettiva dall’epoca bizantina fino quasi ai giorni nostri. I fatti sono narrati con toni cupi e drammatici che enfatizzano il senso di disgrazia e il sentimento di dolore, così come l’eroismo e la fierezza dei protagonisti. Accanto a questo principale filone di canti dal tema ‘storico-bellico’ si ritrovano però anche canzoni che parlano dell’emigrazione in terra straniera, della natura e del paesaggio, dell’amore e del matrimonio.
Sul piano testuale i canti sono costruiti su una sequenza di versi ‘decapentasillabi’ (composti da 15 sillabe), chiamati anche versi ‘polìtici’ (da Pòlis = Costantinopoli), i quali rappresentano l’unità metrica più diffusa nella poesia di tradizione orale ellenica. Le canzoni rizítike sono formate da un minimo di quattro ad un massimo di circa venticinque versi sciolti (ovvero non legati fra loro da alcuna rima), caratterizzati dalla frequente presenza di espressioni dialettali. Durante l’intonazione del canto il materiale verbale è soggetto a numerose operazioni di frammentazione e ripetizione sicché il suo intrinseco andamento ritmico risulta difficilmente percepibile all’ascolto. Musicalmente le canzoni rizítike sono caratterizzate da una struttura strofica in cui ogni strofa viene intonata sulla medesima linea melodica. Le linee melodiche hanno un profilo prevalentemente discendente e sono caratterizzate da un andamento ritmico disteso e nel complesso piuttosto libero, che lascia spazio a numerose ornamentazioni improvvisate.
Un solista (o più raramente un coro) intona il primo verso e nell’esatto momento in cui finisce di pronunciare l’ultima sillaba della sua parte si inserisce il coro riproponendo lo stesso testo e la medesima melodia, ‘rispondendo’ quindi al solista in forma responsoriale. Questa pratica di sovrapposizione tra l'incipit di una parte cantata e la cadenza di quella che la precede viene classificata dall’etnomusicologo Simha Arom (massimo esperto di procedimenti polifonici) con il nome di ‘tuilage’.
Il brano qui proposto Xénon ekavalíkepse (Montò un cavallo straniero) appartiene al repertorio del rizítiko “della strada” (tis strátas) che viene eseguito durante gli eventi processionali e al giorno d’oggi viene intonato principalmente durante la celebrazione dei matrimoni, in particolar modo durante le processioni che accompagnano la sposa dalla sua dimora verso la chiesa in cui verranno celebrate le nozze. Un tempo questi canti avevano anche la funzione di alleggerire l’atmosfera dei lunghi e faticosi spostamenti da un luogo ad un altro dell’isola che avvenivano quasi esclusivamente a piedi. Il canto del rizítiko “della strada”, a differenza di quello “della tavola” (tis távlas), può prevedere anche un accompagnamento strumentale.
Nell'esempio proposto un gruppo di invitati ad un matrimonio intona canzoni rizítike dirigendosi al luogo del ricevimento nella regione di Chanià.
- Voci maschili
Bibliografia
- Kevin Dawe, Music and Musicians in Crete: Performance and Ethnography in a Mediterranean Island Society, Lanham, Scarecrow Press, 2007.
- Tullia Magrini, Forme della musica vocale e strumentale a Creta. Ricerca a Creta no. 2., Milano, Ricordi, 1985.
- Tullia Magrini, Manhood and Music in Western Crete: Contemplating Death, «Ethnomusicology», vol. 44, n. 3, 2000, pp. 429-459.
- Giuseppe Sanfratello, Songs of the Roots: Rizítika and Mandinádhes, in Music on Crete. Traditions of a Mediterranean Island, a cura di Michael Hagleitner, André Holzapfel, University of Vienna – Institut für Musikwissenschaft, Vienna Series in Ethnomusicology, 5, 2017, pp. 339-384.
Risorse web
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