Hamadcha
Hamadcha Sufi Tariqa di Essaouira
La confraternita degli hamadcha è stata fondata da Sidi Ali ben Hamdouch e dal suo discepolo Sidi Ahmed Dghoughi, due Sufì vissuti tra il XVII e il XVIII secolo le cui tombe costituiscono oggi un’importante meta di pellegrinaggio. Il rituale con musica e trance della confraternita, la hadra, si svolge nei luoghi di culto oppure a domicilio per una cerimonia famigliare che può rispondere a varie intenzioni ed è solitamente preceduto da un sacrificio animale e un lungo corteo per le vie della città. La hadra può essere suddivisa in due grandi parti: la prima parte è salmodiata e cantata e comprende lo hizb, una lunga preghiera cantata, e il dhikr, la rimembranza di Dio attraverso la ripetizione di una formula sacra. La seconda parte viene indicata con il termine saken, letteralmente tradotto con “abitato”, ed è in relazione con l’idea di identificazione e possessione: il saken corrisponde infatti al momento della cerimonia in cui giunge la jedba, lo stato di trance. La voce viene sostituita della ghäita e dai tamburi e gli adepti, che nella prima parte cantavano e pregavano insieme, si dividono in due gruppi, quello dei musicisti e quello dei danzatori.
Nel video, dopo un primo momento musicale ricreativo, viene ripresa la hadra della confraternita durante il moussem nazionale a Essouira.
- Voci maschili
- Guembri: liuto.
- Ghita: oboe.
- Nay o Cira: flauto di canna.
- Heraz: tamburo di terracotta.
Bibliografia
- Georges Lapassade, Gente dell’ombra. Trance e possessioni, Nardò, Besa, 2007, pp. 77-100.
Risorse web
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