Nûbâ Zidane
3. Copertina disco, Algerie, musique arabo-andalouse, Ensemble Essounsoussia et Ahbab Cheich Larbi Bensari, Ant. Vol 4-5, Ocora radio France
4. Musicisti algerini del sultanato di Tlemcen dipinto di Bachir Yellès
Cheikh Larbi Bensari
Ocora - Radio France
L’origine della musica arabo-andalusa va ricondotta alle corti mussulmane sviluppatesi dall’VIII al XV secolo nella regione Al-Andalus della Spagna meridionale (attuale Andalusia). Il genere Al-âla al-andalusiyya nacque quindi dalla commistione di elementi musicali arabi e occidentali. Con la riconquista della Spagna da parte dei Cristiani (Reconquista) e il reinsediamento nel Maghreb della popolazione in prevalenza musulmana in fuga dalla penisola iberica, in molti centri dell’Africa settentrionale si svilupparono numerose scuole di Al-âla al-andalusiyya, ciascuna caratterizzata da stili specifici. Si ipotizza che originariamente il repertorio di musica arabo-andalusa fosse costituita da un ciclo di 24 nûbâi o nûbât (una per ogni ora del giorno) trasmesso oralmente. Il ciclo algerino oggi in uso è pari a circa la metà dei brani, ciascuno generalmente eseguito in forma abbreviata. Ogni suite nûbâ si basa su un Tab’ (modo, pl. Tubû’) principale e può modulare su Tubû’ secondari. In Algeria ciascuna scuola di nûbâ (Gharnâti nella città di Tlemcen, An‘a ad Algeri Ma‘lûf a Costantina) ha stili, timbriche e articolazioni ritmiche peculiari. La registrazione presenta la nûbâ Zidane e la nûbâ Inqlabates eseguita dall’orchestra di Tlemcen diretta da Cheikh Larbi Bensari (1867-1964), considerato fra i maggiori esponenti di questo genere musicale in Algeria. Le suite sono tratte dall’Anthologie arabo-andalouse, Algérie, voll. 4-5, Ocora, 1994.
Kwîtra (liuto)
‘Ûd (liuto)
Violino
Viola
Nây (flauto obliquo)
Qânûn, (cetra trapezoidale a 78 corde)
Târ (tamburo a cornice con cembali)
Darbûka (tamburo a calice con corpo in terracotta/metallo)
Bibliografia
Saadane Benbabaali et Beihdja Rahal, La Plume, la voix et le plectre, poèmes et chants andalous, éd. Barzakh, Alger, 2008 (libro e CD)
Rodolphe d'Erlanger, La Musique arabe, tome VI, éd. Paul Geuthner, Paris, 1959
Christian Poché, La Musique arabo-andalouse, coll. Musiques du monde, éd. Actes Sud, Arles, 2001:17-21.
Paolo Scarnecchia, Encyclopédie de la Méditerranée, Musiques populaire, musique savante, série Temps Présent, Edisud, 2003.
Caroline Card, Wendt, North Africa: An Introduction. In The Garland Handbook of African Music, 2008: 240-257.
Achour Cheurfi, Dictionnaire des musiciens et interprètes algériens, Algeri, ANEP, 1997.
Risorse web
Pagina web dedicata alla musica arabo-andalusa
Pagina web dedicata ai Maestri di Tlemcen
Video di approfondimento: Versione del msaddar “Taìiya bikum” della nûbâ Zidan, eseguita dalla musicista e cantante algerina Beihdja Raha.
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