Adam, Adolphe Charles
Adolphe Charles Adam, compositore, critico e insegnante francese, nacque nel 1803 a Parigi. Suo padre, Jean Louis Adam, fu un importante didatta e pianista: docente al Conservatorio di Parigi, è oggi noto principalmente per i suoi scritti didattici di pianoforte e composizione Méthode, ou Principe général du doigté pour le forté-piano e Méthode du piano du Conservatoire, tradotti poi anche in Italia e Germania. Nonostante la predisposizione familiare, tuttavia, il padre inizialmente sperava per lui un futuro differente; sciolte però le riserve iniziali, Adolphe Charles Adam venne ammesso al Conservatorio all’età di 17 anni, dove studiò con Benoist (organo), Reicha (contrappunto) e Boieldieu (composizione); la sua preparazione musicale si dimostrò sin da subito lodevole: nel 1824 ottenne una menzione d’onore al prestigioso Prix de Rome, al quale l’anno successivo si classificò secondo.
Gli interessi compositivi di Adam furono indirizzati al repertorio teatrale e vocale. Iniziò scrivendo con successo numerosi vaudevilles per i teatri parigini, i quali, pur non assicurandogli una fama duratura – trattandosi di lavori di immediata fruizione –, gli permisero di avvicinarsi all’ambiente nel quale avrebbe voluto stabilirsi. Così, nel 1829, fece il suo debutto al Théatre de l’Opéra-Comique di Parigi con la sua opera in un atto Pierre et Catherine, alla quale seguirono Danilowa, in tre atti, e La chatte blanche, balletto pantomima. La Rivoluzione francese del 1830 arrestò bruscamente le attività teatrali della Capitale, al punto da costringere il compositore a trasferirsi a Londra, dove lavorò per due anni al King’s Theatre.
Rientrato in Francia, riprese con successo a rappresentare propri lavori nei principali teatri parigini. Nel 1834, ad esempio, andò in scena l’Opera Le chalet, la quale raggiunse più di mille repliche negli anni a seguire; nel 1841, invece, debuttò il suo balletto Giselle con Carlotta Grisi nel ruolo da protagonista.
Tuttavia, un simile successo era destinato a ricevere una battuta d’arresto nel 1844: in seguito ad un’incomprensione con il direttore dell’Opéra-Comique di Parigi, infatti, a Adam fu interdetta la possibilità di rappresentare i propri lavori e, quindi, di mantenere la propria principale fonte di reddito. Il compositore presentò in quella circostanza il progetto per l’apertura di un nuovo teatro, l’Opéra-National: nonostante un iniziale successo, la seconda Rivoluzione del 1848 costrinse alla chiusura, lasciando di fatto il fondatore e compositore in una grave crisi finanziaria. Tentando di risollevarsi, Adam iniziò a lavorare come critico musicale per i giornali nazionali e ottenne una cattedra presso il Conservatorio di Parigi come insegnante di composizione.
Nel 1849, riacquisito il suo impiego presso il Teatro, tornò sulle scene con l’opera Lés Toreadors e col balletto La Filleule des Fées; compose negli anni a seguire molta musica sacra (suo, è, ad esempio, il famosissimo Minuit, chrétiens!, passato alla storia col nome inglese di O Holy Night) accanto ad opere di successo (tra tutte è possibile ricordare Si j’étais roi, del 1852) e balletti (noto il suo Le corsaire, debuttato nel 1856).
Morì improvvisamente nel 1856, a 52 anni.
Nelle sue oltre settanta composizioni, Adolphe Charles Adam si è particolarmente distinto per la spiccata attenzione alla linearità delle melodie, per la facilità di scrittura e per l’estrema cantabilità, tanto nelle opere quanto nei balletti; durante tutto il XIX ciò gli valse una grande popolarità, oggi destinata soltanto ad un numero limitato di composizioni, come i balletti Giselle e Le corsaire.
Thomas Joseph Walsh, Second Empire Opera: The Théâtre Lyrique, Paris 1851-1870, London-New York, John Calder-Reverrun Press, 1981.
Hugh Macdonald, Adolphe Charles Adam in The New Grove of Music and Musicians, vol. 1, 2001.
Rodney Stenning Edgecombe, The Score of "Giselle", «The Musical Times», 156, 1930, 2015, pp. 27-46.
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