Gesualdo da Venosa, Carlo
Carlo Gesualdo da Venosa - fonte immagine: wikipedia.org
Appartenente a un ceto di altissima aristocrazia napoletana, Carlo Gesualdo nacque a Venosa, in Basilicata, l’8 marzo 1566. La famiglia Gesualdo fu investita del principato di Venosa da Filippo II nel 1560, quando Fabrizio II, padre di Carlo, sposò Girolama Borromeo, nipote di Papa Pio IV e sorella del cardinale Carlo Borromeo. Grazie al prestigio e all'autorità che gli derivavano dallo zio paterno, il cardinale Alfonso (arcivescovo di Napoli e decano del S. Collegio), Carlo Gesualdo iniziò in tenera età lo studio della musica, dimostrando grande talento, ed entrò in contatto con i più importanti compositori dell’epoca, tra i quali Pomponio Nenna, gentiluomo che rimase al suo servizio dal 1593 circa al 1599.
Nel 1586 Gesualdo sposò Maria d'Avalos, figlia di Carlo, conte di Montesarchio, e Sveva Gesualdo. Le nozze si conclusero con un drammatico e molto celebre epilogo (cantato e descritto da tutti i cronisti e letterati dell’epoca): l'uccisione da parte del principe della moglie e del suo amante Fabrizio Pignatelli Carafa, duca d'Andria, avvenuta il 16 ottobre 1590. Benché l’atto fosse legale al tempo, Carlo Gesualdo fu costretto ad allontanarsi da Napoli e ritirarsi nella propria fortezza di Venosa.
Calmati gli animi delle famiglie d’Avalos e Carafa, nel 1593 Carlo Gesualdo sposò Eleonora d'Este, nipote del duca di Ferrara, matrimonio grazie al quale poté entrare in contatto con uno dei più fecondi contesti musicali dell’epoca. A Ferrara, in particolare, il principe rimase particolarmente colpito dalle esecuzioni musicali delle monache di S. Vito e del Concerto delle Dame, oltre che più in generale dalla musica di Luzzasco Luzzaschi, celebre madrigalista che Gesualdo prese a modello per un nuovo stile compositivo. Al periodo ferrarese si deve anche la compilazione dei primi quattro libri di madrigali a 5 voci di Carlo Gesualdo, pubblicati tra il 1594 e il 1596, con i quali si consolida la reputazione professionale del compositore, che in precedenza era considerato solo un dilettante.
Nel 1594, nonostante l’apprezzamento della vivacità musicale e la nascita del figlio Alfonsino, lasciò Ferrara alla volta di Gesualdo, probabilmente a causa dei crescenti malumori con la corte estense. Fece una sosta a Padova, dove conobbe il compositore Costanzo Porta, e a Venezia, dove entrò in contatto probabilmente con gli stampatori veneziani. Ritiratosi definitivamente nel proprio castello di Gesualdo, dove vi rimase fino alla sua morte avvenuta l’8 settembre 1613, il principe si dedicò principalmente alla musica e alla vita religiosa: oltre a comporre e pubblicare altri libri di madrigali e di musica sacra (nel 1603 furono dati alle stampe a Napoli due volumi delle Sacrarum cantionum, e nel 1611 a Gesualdo vennero stampati i Responsoria), intorno al 1595 circa cercò di istituire un gruppo di musicisti di corte ispirato all'esempio ferrarese. Nel 1613 venne stampata a Genova la celebre Partitura delli sei libri de' madrigali a cinque voci, esempio moto raro di raccolta di polifonia vocale in partitura, che beneficiò di una grandissima fortuna in tutta Europa. Nel 1626, tredici anni dopo la sua morte, venne infine data alle stampe a Napoli la raccolta di Madrigali a sei voci, ultimo sforzo compositivo di Carlo Gesualdo, dedicato dall’editore a Eleonora d'Este.
Carlo Gesualdo è considerato uno dei più importanti madrigalisti del tardo Rinascimento. La sua scrittura polifonica e il suo stile “patetico” sono stati presi a modello nel corso di tutto il Seicento, ritrovando un rinnovato interesse anche in compositori del Novecento, come Igor Stravinskij (Monumentum pro Gesuando del 1960 e la trascrizione strumentale di tre madrigali e tre Sacrae cantiones completate nelle parti mancanti) e Jürg Baur (Meditazione sopra Gesualdo del 1977 e Symfonische Metamorphosen über Gesualdo del 1982).
- Annibale Cogliano, Carlo Gesualdo da Venosa. Per una biografia, prefazione di Glenn Watkins, Irsina, Giuseppe Barile Editore, 2015
- La Musica del Principe. Studi e prospettive per Carlo Gesualdo, Atti del Convegno di Studi (Venosa-Potenza 2003), a cura di Luisa Curinga, Lucca, LIM, 2008
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- Ewald Reder, Il Principe Carlo Gesualdo (1566-1613), Florian Noetzel Verlag, Heinrichshofen-Bucher, Wilhelmshaven, 2012
- Luigi Sisto, Carlo Gesualdo da Venosa e la trasmissione dell'arciliuto a Napoli e nell'Italia meridionale, «Philomusica on-line "Gesualdo 1613-2013"», 2013
- Gianfranco Stanco, Nuove fonti per la biografia di Carlo Gesualdo, «Rivista Storica del Sannio», 15, 3a serie, anno VIII, 2001, pp. 57-110
- Gianfranco Stanco, Carlo Gesualdo: la vita e il destino come dramma in musica, in All'ombra principesca, Atti del Convegno di Studi "Carlo Gesualdo nella storia dell'Irpinia, della musica e delle arti" (Taurasi-Gesualdo, 6-7 dicembre 2003), a cura di Piero Mioli, Lucca, LIM, 2006, pp. 87-148
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