Midare
Kazue Sawai
Yatsuhashi Kengyō
All’interno del repertorio per koto sōkyoku possono distinguersi due tradizioni, una più antica (tsukushi-goto), e un’altra posteriore (zokusō), con la quale il sōkyoku viene oggi generalmente identificato. Questo repertorio è ulteriormente diviso in tre scuole, yatsuhashi-ryū, ikuta-ryū e yamada-ryū. Il repertorio yatsuhashi-ryū si compone di due tipi di composizioni, i kumiuta, brani vocali accompagnati dal koto, e i danmono (o shirabemono), vale a dire brani strumentali composti da diverse sezioni (o movimenti: dan significa letteralmente “gradini”), ognuna costituita da 104 unità di tempo (corrispondenti a un quarto: 26 battute da 4/4), aperti da un’introduzione formata da quattro a otto unità (kandō). La composizione si apre con un tempo lento e solenne, che cresce gradualmente fino a riprendere bruscamente il tempo originale, verso la fine dell’ultimo dan. Il numero di danmono di cui il repertorio yatsuhashi-ryū si compone è limitato oggi a sette o otto. Queste composizioni risultano difficili da distinguere per l’ascoltatore non iniziato, in quanto l’originalità compositiva non era contemplata dai compositori giapponesi del XVII e XVIII secolo; al contrario si mostrava una profonda deferenza verso i maestri riproponendo lo stesso modello, in cui la variazione individuale risultava appena percepibile. Il brano Midare viene attribuito a Jōhide, chiamato poi Yatsuhashi, vissuto nel XVII secolo. Yatsuhashi – cui venne conferito il titolo onorifico di Kengyō, privilegio concesso a celebri musicisti e compositori ciechi – viene considerato come il padre del koto moderno, in quanto a lui viene attribuita la creazione della tradizione zokusō. Le composizioni di Yatsuhashi Kengyō – in parte riarrangiamenti di brani del tsukushi-goto, in parte composizioni originali – costituiscono il nocciolo del repertorio yatsuhashi-ryū. Midare è tradizionalmente considerato come un danmono sebbene la sua struttura presenti delle anomalie – in linea con il titolo di questo brano, “confusione”. Sembra probabile che brani del tipo rinzetsu (repertorio tsukushi-goto) fossero alla base dei danmono più antichi, come è il caso di Midare, chiamato anche Midare rinzetsu.
- koto: cetra
Bibliografia
Adriaansz W.: Koto, in The new Grove dictionary of music and musicians, 2nd edition (a cura di S. Sadie), The Macmillan Press, London, Vol. 13, p. 839, 2001.
Adriaansz W.: Kumiuta and Danmono. Traditions of Japanese Koto Music, University of California Press, Berkeley, 1973.
Fujie, L.: Asia orientale/Giappone, in I mondi della musica. Le musiche del mondo (a cura di J. Titon), trad. ita. Zanichelli, Bologna, pp. 332-385, 2002.
Sachs, C.: Storia degli strumenti musicali, trad. ita. Arnoldo Mondadori, Milano, 1980.
Risorse web
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