Beauchamps, Pierre
Pierre Beauchamps nacque a Parigi in una famiglia di musicisti e maestri di ballo che lavoravano al servizio della casa reale. La musica, dunque, fu un elemento basilare della formazione di Pierre che ben presto divenne, come gli altri componenti della sua famiglia, un bravo violinista. Nulla si sa, invece, riguardo la sua formazione coreica.
Nel 1648 apparve in qualità di danzatore nel ballet de cour il cui titolo era Ballet du dérèglement des passions, de l'intérêt, de l'amour et de la gloire. In seguito, sempre da interprete, Beauchamps prese parte agli spettacoli di corte e fu tra i danzatori della compagnia dell’Académie royale de musique di Parigi. La sua carriera d’interprete fu lunga: nel 1701, all’età di settant’anni, danzava ancora.
Quando Luigi XIV giunse al potere, nel 1661, Beauchamps fu nominato intendente dei balletti del re, anche se già dal 1660 realizzava le entrées dei ballets de cour. Inoltre, per le sue capacità di compositore e coreografo dal 1669 gli fu affidata la produzione dei balletti realizzati all’interno degli spettacoli dei collegi gesuiti.
Due furono le personalità che segnarono il percorso artistico di Beauchamps: il compositore Giovanni Battista Lulli e il drammaturgo Molière. Con il primo, Beauchamps incominciò la sua carriera di coreografo assistendo il compositore nella creazione della mascherata Ballet de la Galanterie du temps (1656). Lulli gli affidò, poi, la responsabilità della compagnia dei danzatori dell’Académie royale de musique (che Beauchamps lasciò solo alla morte dell’amico compositore nel 1687), oltre alla creazione delle coreografie per le sue opere, come ad esempio Phaëton (1683), tragédie lyrique su testo di Philippe Quinault. Tra le altre coreografie realizzate per Lulli: Ballet royal de l'Impatience (1661), Ballet royal de la naissance de Vénus (1665), Alceste (1674), Atys (1676), Isis (1677), Le Triomphe de l'amour, con Guillaume-Louis Pécour (1681) e Ballet de la jeunesse (1686).
Per quanto riguarda Molière, invece, Beauchamps collaborò con lui, prima, presso la corte, poi, come coreografo e direttore d’orchestra della Troupe du roi, al Palais-Royal. I tre artisti, Beauchamps, Molière e Lulli, inventarono un nuovo tipo di spettacolo, la comédie ballet, in cui gli inserti cantati e danzati erano parte integrante dell’azione drammatica e di cui il primo esempio fu Les Fâcheaux (1661), per il quale Beauchamps creò la coreografia e compose la musica per il ballo. Beauchamps creò anche le danze per altre comédies ballets di Molière, tra cui Le Bourgeois gentilhomme (1669) e Le Malade imaginaire (1673).
Tra le altre importanti coreografie realizzate da Beauchamps: per Pomone (1671), pastorale su musica di Robert Cambert e libretto di Pierre Perrin, e per Les peines et les plaisirs de l'amour (1672), pastorale su musica di Robert Cambert e libretto di Gabriel Gilbert.
Beauchamps fu un apprezzato maestro di ballo che, oltre ad avere avuto come allievo lo stesso Luigi XIV, ebbe tra i suoi studenti anche Jean Favier, Anne-Louis Lestang, Claude Marc Magny e Michel Blondy.
Nel 1680 Beauchamps fu nominato cancelliere dell’Académie Royale de Danse e intorno a quegli anni mise a punto, su invito del re, il suo sistema di notazione della danza in modo che anch’essa avesse un metodo di trascrizione simile a quello musicale. Ne 1700 uno dei suoi allievi, Raoul Auger Feuillet, pubblicò Chorégraphie, ou l’art de décrire la danse par caractères, figures et signes démonstratifes (Chorégraphie o l’arte di descrivere la danza con caratteri grafici, figure e segni dimostrativi), basato sul sistema concepito da Beauchamps che causò un contenzioso tra i due maestri sulla paternità del metodo di scrittura. Il sistema, in cui sono riportate le traiettorie delle figure coreografiche suddivise in segmenti corrispondenti alle battute musicali e i passi sono indicati con dei segni convenzionali, il tutto corredato da una linea melodica, propone, dunque, all’interno di un’unica pagina, una visualizzazione complessiva della coreografia. Il metodo, innovativo e complesso, non prevedeva però la possibilità di rappresentare l’ampiezza del movimento o del salto o le differenti variazioni ritmiche. La pubblicazione fu stampata e tradotta dagli altri maestri di ballo per tutta la prima parte del Settecento (John Weaver, 1706; Gottfried Taubert, 1717; Giambattista Dufort e Jean-Claude de La Fond, 1728; Kellom Tomlinson, 1735), ma con la nascita e la diffusione della ‘pantomima nobile’ nella seconda metà del Settecento e, poi, con le innovazioni tecniche a cavallo tra il Diciottesimo e il Diciannovesimo secolo, molti maestri di ballo tentarono di sostituire il sistema Beauchamps-Feuillet.
Beauchamps, oltre ad essere stato un eccellente danzatore virtuoso, che poteva spaziare tra gli stili, dal grave e noble a quello vivo e buffonesco, interpretando con la stessa maestria sia gli eroi mitologici sia i ruoli di carattere, fu un esponente della scuola coreografica francese del regno di Luigi XIV e grazie al suo sistema di notazione sistematizzò il balletto, sviluppandone la tecnica e lo stile.
Régine Astier, Beauchamps, Pierre, in edited by Selma Jeanne Cohen and Dance Perspectives Foundation, The International Encyclopedia of Dance, Oxford University Press, Online Version, 2005.
Nathalie Lecomte, Beauchamps Pierre ou Beauchamp P., in sous la dir. de Philippe Le Moal, Dictionnaire de la danse, Paris, Larousse, 1999, p. 41.
Flavia Pappacena, La danza classica. Le origini, Bari, Laterza, 2009.
Flavia Pappacena, Il Settecento e l'Ottocento, II vol., in Ornella Di Tondo, Flavia Pappacena e Alessandro Pontremoli, Storia della danza in Occidente, 3 voll., Roma, Gremese, 2015.
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