Tomlinson, Kellom

Immagini (Secondarie)
Didascalie

1.  Ritratto di Kellom Tomlinson realizzato da Richard van Bleeck, incisione di François-Morellon La Cave (1754). Fonte: Bibliothèque nationale de France, département Musique, Est.TomlinsonK.001.

2. Schema del minuetto, immagine tratta dal volume The Art of Dancing (1735) di Kellom Tomlinson.

3. Segni e notazione dei diversi passi, 'Tavola O', dal volume The Art of Dancing.

Data di nascita
1690 circa
Data di morte
dopo il 1753
Paese
Categoria
Biografia

Tomlinson fu un maestro di danza e coreografo inglese conosciuto principalmente per aver pubblicato, nel 1735, The Art of Dancing Explained by Reading and Figures, un libro sul ballo di società in cui, nella prefazione, Tomlinson stesso fornisce alcune informazione autobiografiche. Sappiamo, dunque, che il suo vero nome era Kenelm e che studiò a Londra con il maestro Thomas Caverley dal 1707 al 1714 e, contemporaneamente, le danze teatrali con il ballerino René Cherrier che insegnò anche alla grande ballerina Hester Santlow.

Dei molti allievi che formò come maestro di ballo, Tomlinson menziona John Topham, che in seguito danzò nell’Orpheus and Eurydice (1718) di John Weaver, e Miss Frances che al teatro Lincoln's Inn Fields si esibì nella complessa Passacaille de Scilla.

Delle sue molte composizioni cita: Passepied Round O (1715), dedicato al suo maestro Caverley; Shepherdess (1716); Submission (1717) che, con il titolo di Mr. Kellom's New Dance fu interpretato da François e Marie Sallé al Lincoln's Inn Fields; Prince Eugene (1728); Adress (1729); Gavot (1720) e Passacaille Diana (1721).

The Art of Dancing era stato concepito e preparato una decina di anni prima della sua pubblicazione, ma per i costi eccessivi dovuti alle incisioni da inserire e per la concorrenza della traduzione di John Essex del Le maître à danser (1725) di Pierre Rameau (The Dancing-Master: or, The Art of Dancing Explained, 1728), la stampa subì un forte ritardo.

La novità del trattato, secondo Tomlinson, consisteva nel suo metodo di notazione della danza, più semplice e, soprattutto, maggiormente accessibile rispetto a quello di Beauchamps-Fuillet.

La pubblicazione è suddivisa in due parti di cui, nella prima, sono descritti verbalmente vari passi (coupée, bourée, chassée, pirouette) e passi di balli (rigadoon-step, passacaille step), mentre, nella seconda, l’autore si sofferma sui passi del minuetto, sulle braccia ed illustra la country dance, di origini popolari e apparsa intorno alla metà del XVI secolo in Inghilterra. In conclusione al volume sono inserite una serie di incisioni che illustrano i diversi passi.

Per la sua struttura, per il modo di esecuzione di certi passi e per il fatto che si avvale di un metodo grafico simile a quello ideato da Beauchamps, benché a detta dello stesso autore maggiormente accessibile, il volume di Tomlinson può essere accostato al Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort pubblicato a Napoli nel 1728. Entrambe le opere sono esempi che ci aiutano a comprendere quanto il metodo inventato da Beauchamps, grazie alla pubblicazione di Feuillet, si fosse diffuso in tutta l’Europa nella prima metà del Diciottesimo secolo in maniera pervasiva e duratura, contribuendo a diffondere la terminologia francese dei passi e dei movimenti.

Bibliografia

Jean-Nöel Laurenti, Tomlinson Kellom, in sous la dir. de Philippe Le Moal, Dictionnaire de la danse, Paris, Larousse, 1999, pp. 391-392.

Flavia Pappacena, La danza classica. Le origini, Bari, Laterza, 2009.

Richard Ralph and Jennifer Thorp, Tomlinson, Kellom, in edited by Selma Jeanne Cohen and Dance Perspectives Foundation, The International Encyclopedia of Dance, Oxford University Press, Online Version, 2005.

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Modificato
05/01/2019

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