Falla, Manuel de

Manuel de Falla nacque il 23 novembre 1876 a Cadice, in Spagna. Iniziò lo studio del pianoforte con la madre e successivamente proseguì la sua formazione musicale a Madrid con Felipe Pedrell, il quale gli trasmise la sua passione per il folcklore musicale spagnolo, la musica del XVI secolo e la zarzuela. Nel 1905 vinse due premi, uno come pianista e uno per la composizione dell'opera La vida breve, rappresentata per la prima volta a Nizza nel 1913.

Nel 1907 Falla si trasferì a Parigi, dove conobbe Claude Debussy, Paul Dukas e Maurice Ravel (il quale lo influenzò soprattutto nello stile dell'orchestrazione) e pubblicò i suoi primi pezzi per pianoforte e le sue prime canzoni. Nel 1914 tornò a Madrid, dove compose la musica per il balletto El amor brujo, rappresentato nella capitale spagnola nel 1915, a cui seguirono i balletti El corregidor y la molinera nel 1917 e El sombrero de tres picos, quest'ultimo scritto su richiesta di Sergej Diaghilev e rappresentato per la prima volta a Londra nel 1919. In questo periodo Falla compose anche musica strumentale, come la suite per pianoforte e orchestra Noches en los jardines de España (1916), in cui evocava l'atmosfera andalusa attraverso una strumentazione suggestiva, e si affermò come il più importante compositore spagnolo a livello internazionale.

Lasciata Madrid per Granada, fondò una compagnia di spettacoli e balletti con il compositore, poeta e drammaturgo spagnolo Federico García Lorca. Nel 1920 la Revue musicale, diretta da Henry Prunières, chiese a Falla di comporre un brano in omaggio a Debussy; il compositore spagnolo scrisse per l'occasione L'homenaje, "Piece de guitarre ècrit pour le tombeau de Debussy", che fu eseguito da Andrés Segovia e Miguel Llobet, diventando ben presto uno dei più importanti brani della letteratura chitarristica moderna. Nel 1922 organizzò un festival di flamenco e compose El retablo de Maese Pedro, opera per marionette che risente dell'influenza di Igor Stravinsky. Tra il 1923 e il 1926 compose il Concerto per clavicembalo, con il quale si allontanava dal folklore spagnolo contemporaneo recuperando sonorità più antiche in parte influenzate dalla musica di Domenico Scarlatti.

Dopo la guerra civile del 1926, Falla si trasferì a Palma de Maiorca, dove compose sempre meno, per poi lasciare definitivamente la Spagna nel 1939. Si spostò in Argentina, ad Alta Gracia, dove morì 14 novembre 1946.