Gabrieli, Andrea
Scarse sono le notizie biografiche sul conto di Andrea Gabrieli. Nacque a Venezia attorno al 1510, la sua famiglia forse risiedeva nel sestiere di Cannaregio. Attivo come organista nella basilica di S. Marco dal 1564 alla morte, era stato forse organista nel duomo di Verona attorno al 1550; nel 1562 aveva intrapreso, in compagna di Orlando di Lasso, un viaggio in Baviera, Austria e Boemia che gli aveva consentito di stringere importanti relazioni con i locali regnanti.
Celebre come compositore e organista, non lo fu meno come didatta, se per apprendere l’arte musicale alla sua scuola scesero a Venezia compositori stranieri; suo allievo fu, inoltre, il nipote Giovanni Gabrieli, al quale si deve la pubblicazione di molte opere ancora inedite al tempo in cui Andrea morì.
Compositore fecondissimo e attivo in ogni campo, Gabrieli seppe adeguarsi allo spirito di grandezza già espresso dai maestri della pittura veneta, sullo slancio delle fortune politiche ed economiche della Serenissima. A lui spetta il merito di aver assimilato la lezione di Adrian Willaert e di aver trasformato lo stile compatto del maestro fiammingo in un vero e proprio stile concertato. Gruppi melodici e armonici, risonanze spesso stupefacenti per l’impiego marcato del contrasto, dissonanze di natura non di rado sperimentale documentano la potenza del suo stile, spettacolare e coloristico, incline a usare più cori, alterni o sovrapposti.
Cospicua la sua produzione strumentale: ricercari, canzoni, intonazioni per strumenti a tastiera o per «ogni sorte di strumenti», fra le quali spicca una celebre Battaglia (conservata anche in versione vocale). Ma la sua arte si realizzò ai più alti livelli in campo vocale. La musica sacra è illustrata da circa 110 mottetti da quattro a dodici voci, oltre alla stupenda serie dei 7 Psalmi davidici a sei voci, alle quattro messe a sei voci e ad altre sezioni di messa (fra cui un mirabile Gloria a sedici voci); ovunque risaltano le caratteristiche ritmiche e declamatorie del linguaggio di Gabrieli, fondalmentamente diatonico.
Quanto alla musica profana, essa comprende poco meno di 250 madrigali (da tre a dodici voci), una ventina di greghesche (composizioni in un dialetto misto di veneziano, dalmata e greco) e quattro grandi cori per l’Edipo tiranno, scritti a commento della tragedia sofoclea (tradotta da Orsatto Giustiniani) che nel 1585 inaugurò il Teatro Olimpico di Vicenza. A parte le greghesche e le composizioni ad esse analoghe, le opere profane di Gabrieli non si discostano stilisticamente da quelle sacre, ne ribadiscono anzi le caratteristiche salienti.
Gabrieli morì a Venezia il 30 agosto 1585.
- Voce bio-bibliografica su Andrea Gabrieli nel Dizionario Biografico degli Italiani.
- Edizione nazionale delle opere di Andrea Gabrieli.
- Scheda biografica e materiali audiovisivi relativi ad Andrea Gabrieli prodotti dalla BBC.
- Storia della Cappella Marciana - Il Cinquecento.
- Discografia di Andrea Gabrieli.
- Andrea Gabrieli e il suo tempo. A cura di Francesco Degrada, Firenze, Olschki, 1987.
- Gli anni di Andrea Gabrieli: Biografia e cronologia. A cura di Gino Benzoni, David Bryant e Martin Morell, Milano, Ricordi, 1989.
- Vincent J. Panetta, Le toccate per strumento a tastiera di Andrea Gabrieli: Un riesame. «Rivista italiana di musicologia», 33, 2 (1998), pp. 235-266.
- Giuseppe Clericetti, Una terra di nessuno: Le tre messe per organo di Andrea Gabrieli. In: Fiori musicologici: Studi in onore di Luigi Ferdinando Tagliavini nella ricorrenza del suo LXX compleanno, a cura di François Seydoux, Giuliano Castellani e Axel Leuthold, Bologna, Pàtron, 2001, pp. 139-170.
- The Music of Andrea and Giovanni Gabrieli in Europe: Dissemination, Adaptation, Assimilation. A cura di Marina Toffetti, Cracovia, Musica Iagellonica, 2017.
- Andrea Gabrieli, Cessate cantus: lettere 1557-1585. A cura di Giuseppe Clericetti, Varese, Zecchini, 2014.
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