Woolf Works

Coreografo
Immagini (Secondarie)

Alessandra Ferri e Gary Avis in Woolf Works, foto di Tristram Kenton. Fonte: waynemcgregor.com

Generi e forme danza
Epoca
Anno o data di composizione
2015
Registrazioni audio/audiovideo
Descrizione

Nel 2015 Wayne McGregor crea per il Royal Ballet Woolf Works, balletto in tre atti su musica di Max Richter. La scenografia è di Ciguë mentre i costumi sono di Moritz Junge. Ogni atto s’ispira a un romanzo di Virginia Woolf. Il primo, I now, I then, è ispirato a Mrs Dalloway (1925), romanzo che impiega la tecnica del flusso di coscienza e che si svolge in un’unica giornata. Inizia con un estratto dell’unica incisione esistente della voce della Woolf e si presenta come un viaggio nella genesi di Mrs. Dalloway, intrecciando frammenti narrativi del romanzo e aspetti autobiografici dell’autrice. Il secondo atto, Becomings, è ispirato al romanzo Orlando (1928), un personaggio fantastico capace di attraversare tre secoli senza invecchiare. La coreografia presenta la visione del protagonista, “un universo in continuo movimento dove la vita è energia che trascorre attraverso molteplici forme”. L’ultimo atto, intitolato Tuesday, trae ispirazione sia dal romanzo più sperimentale della Woolf, The Waves (1931), sia dalla vita personale dell’autrice, evocando il suo suicidio avvenuto in un fiume per annegamento. Nel 2016 il balletto ha vinto il Laurence Olivier Award nella categoria Best New Dance Production. Nel primo filmato Wayne McGregor racconta la genesi di Woolf Works; nel secondo, Alessandra Ferri racconta il balletto in occasione della sua messa in scena al Teatro alla Scala di Milano nell’aprile 2019; nel terzo, Natalia Osipova ed Edward Watson danzano il pas de deux del II atto.

Autore scheda
SMO

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Modificato
09/01/2020

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