Prévost, Françoise
Françoise Prévost nacque a Parigi. Debuttò all’Académie royale de musique nel 1699 per una ripresa della tragedia Atys del compositore Giovanni Battista Lulli. Fu scelta per sostituire Marie Subligny al rango di prima ballerina nel 1705. Fu la stella dell’Opéra fino al 1730, quando si ritirò dalle scene. Si fece notare per le sue interpretazioni in ruoli esotici generici (greca, egiziana, spagnola, etiope, mora, allegoria dell’America e dell’Africa) nei quali, pur muovendosi su un registro tecnico convenzionale e con il volto coperto dalla maschera, ebbe modo di infondere diverse varietà espressive solo grazie alla sua gestualità.
Nel 1714 partecipò all’interessante esperimento al castello di Sceaux della duchessa del Maine, Anne-Louise-Bénédicte de Bourbon, in occasione della quattordicesima Grande Nuit affidata ad Antoine Houdar de La Motte e a Jean-Joseph Mouret. All'interno della seconda parte, dal titolo Apollon et les Muses, venne introdotta la quinta scena del quarto atto dell'Horace di Pierre Corneille, corrispondente alla morte di Camilla pugnalata dal fratello Orazio. Per questo episodio fu concepita una poetica evocazione della pantomima romana celebrata dai testi classici eseguita dalle due stelle dell’Opéra Françoise Prévost e Claude Ballon, interpreti di Camilla e Orazio. Il loro pezzo era un’azione danzante in cui, sul brano strumentale di Mouret, i due creatori di ruolo, allontanandosi dalle convenzioni in uso, interpretavano sentimenti d’intensa drammaticità in modo del tutto originale.
L’abate Dubos, in Réflexions critiques sur la poësie et la sur la peinture (1733), che aveva definito tale tentativo una ‘prova dell’arte delle Pantomime Antiche’, scrisse che Ballon e Prévost riuscirono a rendere così bene la scena solo tramite i gesti e i passaggi nei quali non c’erano passi di danza troppo evidenti, che giunsero a commuovere il pubblico. Le sperimentazioni realizzate a Sceaux, così come quelle di John Weaver con i Dramatick entertainments, sono esempi significativi dei primi passi che venivano fatti per la realizzazione del recitativo mimico settecentesco, delle prime esperienze di traduzione di sentimenti in gesto, oltre che della nuova attenzione che si era sviluppata nei confronti dell’Antico nei primi decenni del Settecento.
Nel 1715 Jean Ferry Rebel, violinista della Chambre du Roy dell’Académie Royale de Musique, creò per la Prévost Les Caractères de la danse: un divertissement per assolo femminile composto da dodici frammenti di danze in voga e costruito su contrasti di ritmo e di carattere per dare risalto alla duttilità della danzatrice. La Prévost individuò in tutte le sfumature dell’amore il filo conduttore della composizione che divenne una serie di garbati quadretti in cui, grazie a un gioco di evocazioni e simulazioni, riusciva ad investire la danza accademica di un colore e di un’intensità espressiva nuovi.
Il divertissement fu ripreso dalla Prévost anche in seguito, trasformandolo in un pezzo di bravura con cui presentare le sue allieve al pubblico. Marie Sallé interpretò i Caractères diverse volte prima del suo debutto all’Opéra nel 1727, esaltandone la componente espressiva, mentre Marie-Anne Cupis de Camargo si esibì nei Caractères nel 1726, privilegiandone la parte tecnica.
La Prévost ebbe una carriera molto lunga, oltre tre decenni, una delle più lunghe e varie all’Académie royale de musique a quell’epoca.
Considerata la prima grande ballerina francese di stile elevato, la Prévost era dotata di eleganza, grazia, leggerezza e di eccezionali qualità espressive, tanto che il maître à danser Pierre Rameau vedeva in lei una prodigiosa incarnazione delle sue regole. Le sue doti, sviluppate in seguito dalle sue allieve Sallé e Camargo, furono alla base della scuola accademica francese settecentesca.
Régine Astier, Françoise Prévost: The Unauthorized Biography, in ed. Lynn Matluck Brooks, Women’s Work. Making Dance in Europe before 1800, Madison, University of Wisconsin Press, 2007, pp. 123-159.
Flavia Pappacena, La danza classica. Le origini, Bari, Laterza, 2009.
Fausto Torrefranca e Marie-Françoise Christout, Prévost, Françoise, in Enciclopedia dello spettacolo, VIII, Roma, Le Maschere, 1954-1965, col. 459.
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