Haydn, Franz Joseph
- Franz Joseph Haydn, ritratto di Thomas Hardy (1757-1805 circa), olio su tela, Londra, Royal College of Music, Museum of Instruments,1791
- Franz Joseph Haydn, ritratto di Ludwig Guttenbrunn (1750-1816), olio su tela, collezione privata, 1770 circa
Franz Joseph Haydn nacque il 31 marzo 1732 a Rohrau, nell’attuale Bassa Austria, da Matthias (1699-1763), che presso quel centro svolgeva le attività di carradore e funzionario comunale, e Maria Koller (1707-1754), cuoca presso il locale palazzo dei conti Harrach. Oltre a Franz Joseph, la famiglia comprendeva altri cinque figli; tra questi, Johann Michael (1737-1806) avrebbe a sua volta intrapreso una brillante carriera di compositore. Musicista dilettante, Matthias si dedicava spesso a cantare accompagnandosi con l’arpa; imitando il suo esempio, Franz Joseph e Johann Michael manifestarono capacità tali da indurre il padre a instradarli agli studi musicali, che entrambi svolsero dapprima presso Hainburg an der Donau, dove Franz Joseph apprese i primi rudimenti del clavicembalo e del violino, e quindi a Vienna. Qui entrambi si formarono sotto la guida di Georg von Reutter padre (1656-1738), maestro di cappella della cattedrale di S. Stefano, e Georg von Reutter figlio (1708-1772), che succedette al genitore nella stessa carica e nel 1738 ammise nel coro della cattedrale i fratelli Haydn. Franz Joseph dovette lasciarlo nel 1749, in seguito alla muta della voce. Si trovò allora ad affrontare un periodo di gravi ristrettezze economiche, nel corso del quale visse di piccoli impieghi occasionali: provvide al proprio sostentamento esibendosi come strumentista, componendo musica sacra e d’intrattenimento, impartendo lezioni private. Allo stesso tempo, si dedicò a perfezionare la propria formazione: in particolare sotto la guida di Nicola Porpora (1686-1768), presso cui ottenne di studiare in cambio del servizio prestatogli in qualità di accompagnatore al cembalo per le lezioni di canto e di valletto; e da autodidatta, studiando a fondo i trattati di Carl Philipp Emanuel Bach (Versuch über die wahre Art das Clavier zu spielen, 1735), Johann Joseph Fux (Gradus ad Parnassum, 1725), Johann Matheson (1881-1764; Der vollkommene Capellmeister, 1739).
Forte della salda padronanza tecnica così acquisita, Haydn guadagnò fama e attenzione presso i colleghi, gli intenditori e le famiglie nobili. Ottenne allora incarichi progressivamente più prestigiosi, e nel 1757 entrò stabilmente alle dipendenze del conte Karl von Morzin (1717-1783) come maestro di cappella. Durante tale incarico si cimentò nel genere della sinfonia. Nel 1760 le condizioni di sicurezza economica ottenute gli permisero di sposare Maria Anna Theresia Keller (1730-1800). L’anno successivo, l’improvviso insorgere di difficoltà finanziarie costrinse il conte Morzin a licenziarlo, ma Haydn trovò subito un nuovo impiego: il 1° maggio 1761 fu assunto presso la corte dei principi Esterházy di Eisenstadt come vice maestro di cappella. Nel 1766, alla morte del maestro titolare, Gregor Werner (1693-1766), Haydn ne rilevò l’incarico. In tutto, rimase al servizio degli Ersterházy per quasi trent’anni, fino al 1790; un lungo periodo durante il quale l’apprezzamento e la lungimiranza dei suoi datori di lavoro, i principi Paul II Anton (1721-1762) e Nikolaus I (1762-1790), gli permisero di sviluppare appieno il proprio linguaggio musicale, di sperimentare soluzioni via via più raffinate, e di far conoscere la sua musica al di fuori dell’ambiente di corte. Sempre più apprezzato e famoso, Haydn entrò in relazione con i principali esponenti del panorama musicale coevo. Al principio degli anni Ottanta strinse una profonda amicizia con Wolfgang Amadeus Mozart. Nel 1790, alla morte del principe Nikolaus, fu congedato dal servizio ricevendo una regolare pensione; su invito dell’impresario Johann Peter Salomon (1745-1815) intraprese allora una serie di concerti sinfonici a Londra, dove si trattenne tra il 1791 e il 1792 riportando un enorme successo. Nel corso del soggiorno inglese ricevette dall’Università di Oxford il dottorato onorario in musica. Il buon esito dell’esperienza fu tale da spingere compositore e impresario a svolgerne una seconda tra il 1794 e il 1795, nel corso della quale Haydn ebbe modo di studiare gli oratorî di Georg Friedrich Händel, che prese poi a modello per le prove che avrebbe condotto in quel genere negli anni immediatamente successivi: Die Schöpfung (La Creazione Hob XX:2, 1798) e Die Jahreszeiten (Le stagioni Hob. XXI:3, 1801), entrambe su libretto di Gottfried van Swieten (1733-1803).
Dal 1802 Haydn soffrì di condizioni fisiche sempre più precarie, imputabili forse a una forma di arteriosclerosi, che gli resero l’attività composizione sempre più difficoltosa, fino a costringerlo a sospenderla del tutto intorno al 1805. Morì il 31 maggio 1809, durante l’occupazione di Vienna da parte delle armate napoleoniche. Napoleone inviò un picchetto d’onore a presenziare alle esequie.
La musica di Franz Joseph Haydn costituisce un catalogo di ampiezza non comune. Al suo interno spicca la produzione strumentale: coltivata in particolare nei generi del quartetto d’archi (68, tra cui si segnalano quelli riuniti nelle raccolte op. 33 del 1781, detti «russi», e op. 50 del 1787, di sei composizioni ciascuna, e i due quartetti «Lobkowitz» dell’op. 77) e della sinfonia (ben 104, tra le quali si segnalano le sei sinfonie parigine nn. 82-87 composte tra il 1785 e il 1786 e le dodici londinesi nn. 93-104, degli anni tra il 1791 e il 1795; spesso nella forma in quattro movimenti preceduta da un’introduzione lenta), all’interno dei quali nelle prove di Haydn s’imposero i modelli che avrebbero influenzato i rispettivi sviluppi. Tra la musica strumentale si segnalano inoltre il corpus delle 52 sonate per pianoforte e una ricca produzione da camera (41 trii per pianoforte, violino e violoncello, 126 trii per baryton, viola e violoncello, 4 trii per due flauti e violoncello) e concertistica (che comprende tre concerti per violino e altrettanti per clavicembalo o pianoforte, due per violoncello, uno per corno, uno per tromba), per la maggior parte destinata alle esecuzioni domestiche degli Esterházy. Agli Esterházy e al loro teatro di corte è destinata pure quasi totalità del nutrito catalogo operistico, tuttora in fase di riscoperta (Il mondo della luna Hob. XXVIII:7 su libretto di Carlo Goldoni, Armida Hob. XXVIII:12 su libretto di Nunziato Porta, 1784; L’anima del filosofo Hob. XXVIII:13 su libretto di Carlo Francesco Badini, 1791). In ambito sacro il catalogo di Haydn comprende, oltre ai due grandi oratorî già citati, quattordici messe (n. 2, Missa brevis in fa maggiore Hob. XXII:1, 1750; n. 10, Missa in tempore belli «Paukenmesse» in do maggiore Hob. XXII:9, 1792; n. 14, Harmoniemesse in si bemolle maggiore Hob. XXII:14, 1802), le tre versioni della Musica instrumentale sopra le sette ultime parole del Nostro Redentore in croce op. 51 (per orchestra, op. Hob. XX:1, 1785; per quartetto d’archi, Hob. III:50-56, 1887; in forma d’oratorio su testi tratti dai Vangeli per soli, coro e orchestra Hob. XX:4, 1794).
L’approccio alla composizione di Haydn coniuga la piena padronanza delle forme musicali con un gusto per il gioco, per il trattamento ironico di quelle stesse strutture. I meccanismi linguistici, l’articolarsi della forma sono messi a nudo, esibiti, in modo tale da assumere il controllo della percezione dell’ascoltatore e guidarla verso un orizzonte d’attesa chiaramente delineato lungo il dipanarsi del discorso musicale; salvo poi, talvolta, scompaginarne le aspettative con l’introduzione di un elemento inaspettato o con un repentino cambio di rotta.
Sito del Festival Haydn di Eisenstadt
http://www.haydn107.com
Catalogo delle composizioni
http://www.musiqueorguequebec.ca
Guide all’ascolto
http://www.flaminioonline.it
Andrea Lanza, Haydn, Bologna, Il Mulino, 1999
Andrea Lanza, Haydn. Due ritratti e un diario, Torino, EDT, 2001
Giorgio Pestelli, L’età di Mozart e di Beethoven, Torino, EDT, 20163
Charles Rosen, Lo stile classico, Milano, Feltrinelli, 1989
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