Massine, Léonide
- Léonide Massine ritratto da Léon Bakst, 1914. Fonte: wikipedia.org
- Léonide Massine in Die Josephslegende di Michel Fokine, 1914. Fonte: wikipedia.org
- Alexandra Danilova e Léonide Massine in La boutique fantasque, fotografia di Maurice Seymour, 1934. Fonte: Gallica BnF
Léonide Massine, nome francesizzato di Leonid Fëdorovič Mjasin, nacque a Mosca nel 1896. Diplomatosi alla scuola del Teatro Bolshoi di Mosca, nel 1912 entrò nella compagnia dove fu notato dall’impresario Sergei Diaghilew che lo scritturò nei Ballets Russes. Qui completò la sua formazione sotto la guida di Enrico Cecchetti e iniziò una doppia carriera come primo ballerino e coreografo. Abbracciata la visione diaghileviana di una sintesi delle arti (danza, musica e pittura), Massine collaborò con i maggiori compositori e artisti dell'epoca, tra cui Manuel de Falla, Erik Satie, Igor Stravinskij, Pablo Picasso e Henri Matisse. Le sue prime opere furono Le Soleil de Nuit (1915), Les Femmes de Bonne Humeur (1917), Parade (1917), La Boutique Fantasque (1919), Le Tricorne (1919), Le Chant du Rossignol (1920), Pulcinella (1920) e una nuova versione de Le Sacre du Printemps (1920). Nel 1921, entrato in contrasto con Diaghilew, lasciò la compagnia e intraprese con un gruppo di colleghi una tournée in Sud America e in Gran Bretagna. Dopo aver partecipato alle Soirées de Paris organizzate da Etienne de Beaumont, tornò nei Ballets Russes come coreografo ospite e vi creò Zéphire et Flore (1925), Les Matelots (1925), Le Pas d'Acier (1927) e Ode (1928).
Dopo la morte di Diaghilew e lo scioglimento della compagnia Massine fu maître de ballet e primo ballerino al Roxy Theatre di New York, collaborò con la compagnia di Ida Rubinstein e riprese Le Sacre du Printemps al Metropolitan Opera House di New York con Martha Graham nella parte principale. La creazione di Jeux d'Enfants (1932) inaugurò la sua collaborazione con i Ballets Russes de Monte Carlo, compagnia fondata dal colonnello Vasilij De Basil, di cui Massine divenne maître de ballet nel 1933. Qui iniziò un’intensa fase creativa che fu contraddistinta dalla creazione dei balletti sinfonici. Il primo fu Les Présages (1933), coreografato sulla Quinta Sinfonia di Čajkovskij. Seguirono Choréartium sulla Quarta Sinfonia di Brahms (1933) e Symphonie Fantastique su musica di Berlioz (1936). Nel 1938 diventò direttore artistico del Ballet Russe de Monte Carlo di René Blum dove realizzò alcune delle sue creazioni più famose come Gaîté Parisienne (1938), Septième Symphonie (1938), Nobilissima visione (1938), Capriccio espagnol (1939), Rouge et noir (1939), Bacchanale (1939) e Labyrinth (1941).
Negli anni Quaranta fu coreografo ospite del Ballet Theatre di New York e fondò una propria compagnia, i Ballet Russe Highlights, con cui intraprese varie tournée negli Stati Uniti. Rientrato in Europa prese parte ai film The Red Shoes (1948) e The Tales of Hoffmann (1951) di Michael Powell e Carosello napoletano (1954) di Ettore Giannini. Proseguì la sua carriera internazionale rimontando i suoi balletti presso le più importanti compagnie, quali il Sadler's Wells Ballet, il Royal Danish Ballet, l’Opéra di Parigi, il Grand Ballet du Marquis de Cuevas, la Scala di Milano e l'Opera di Roma. Nell'ultima fase della sua vita tenne un corso di coreografia alla Royal Ballet School e pubblicò l'autobiografia My life in ballet (1968) e il volume Massine on Choreography (1976) in cui enunciò i suoi principi coreografici. Morì a Borken, in Germania, nel 1979.
Léonide Massine fu non soltanto un’importante forza creativa dei Ballets Russes ma uno dei coreografi più autorevoli della storia della danza del primo Novecento. Portavoce delle nuove istanze ballettistiche attuate dalla compagnia di Diaghilew, impiegò il vocabolario accademico con maggiore libertà a seconda delle necessità espressive. Le sue coreografie furono contraddistinte da un'estetica in cui l'espressione mimica era totalmente integrata alla danza e da una contaminazione con altri linguaggi e stili. Fu inoltre il fautore del balletto sinfonico, trasposizione coreografica della musica sinfonica che esercitò una profonda influenza sui coreografi della successiva generazione come George Balanchine e Frederick Ashton. Peculiarità della sua produzione furono la diversità degli stili, che andavano dal modernismo di Parade alla stilizzazione folclorica di Le Tricorne, e la versatilità delle atmosfere, come l'umorismo di Gaîté Parisienne e il misticismo di Nobilissima visione.
The Impact of Leonide Massine on 20th Century Ballet di Monika Woitas
Léonide Massine in Le Mantilla
Come ballerino Léonide Massine eccelse soprattutto in ruoli di caractère e demi-caractère e si distinse per il magnetismo della presenza scenica e la plasticità e la dinamica dei movimenti. Tra le sue interpretazioni più celebri vi furono i ruoli principali di Petruška e Shéhérazade, il Prestigiatore Cinese di Parade e il Peruviano di Gaîté parisienne. Nel filmato, realizzato negli anni Venti, Massine danza un assolo.
Roberta Bignardi, Il funambolo in scena: Léonide Massine tra avanguardie e periodo "sinfonico", Napoli, Liguori, 2014
Vincente Garcia-Marquez, Massine, A Biography, New York, Alfred A. Knopf, 1995
Marinella Guatterini, Michele Porzio, Stravinskij, Apollo e Pulcinella. Neoclassico danza e musica negli anni Venti e oggi, Arnoldo Mondadori Arte, Milano, 1990
William Slattery Lieberman, Picasso and the Ballet, New York, Dance Index, 1946
Leslie Norton, Leonide Massine and the 20th Century Ballet, North Carolina, Macfarland & Co Inc, 2004
Patrizia Veroli, Gianfranco Vinay, I Ballets Russes di Diaghilev tra storia e mito, Roma, Accademia Nazionale di Santa Cecilia, 2013, tomo I
Léonide Massine, My Life in Ballet, London, Macmillan, 1968 (trad. it. Léonide Massine, La mia vita nel balletto, a c. di di Lorena Coppola, Napoli, Fondazione Léonide Massine, 1995)
Léonide Massine, Massine on choreography: theory and exercises in composition, London, Faber & Faber, 1976 (trad. it. Léonide Massine, Introduzione alla teoria di composizione coreografica, a c. di Lorena Coppola e Susanna Della Pietra, Napoli, Fondazione Léonide Massine, 1998)
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