Strauss, Richard

Immagini (Secondarie)
Didascalie
  1. Richard Strauss, fotografia, 1923. Immagine ricavata dall’archivio fotografico dei discendenti del compositore.
  2. Richard Strauss nella veste di direttore d’orchestra, fotografia. Immagine ricavata dall’archivio fotografico dei discendenti del compositore.
  3. Richard Strauss al lavoro nel suo studio di Garmisch-Partenkirchen, fotografia, 1949. Immagine ricavata dall’archivio fotografico dei discendenti del compositore.
Data di nascita
11 giugno 1864
Data di morte
8 settembre 1949
Paese
Categoria
Biografia

Richard Georg Strauss nacque a Monaco l’11 giugno 1864 da Josephine Pschorr (1838-1910) e Franz (1822-1925), primo corno presso il Teatro dell’Opera di corte della città. Durante l’infanzia, ricevette una solida formazione musicale dal padre; all’età di sei anni cominciò a cimentarsi con la composizione. In seguito approfondì lo studio della teoria musicale e dell’orchestrazione sotto la guida di Hermann Levi (1839-1900), assistente direttore presso l’Orchestra di Corte. Nel 1872 intraprese lo studio del violino con Benno Walter (1847-1901), cugino del padre, presso la Scuola Reale di Musica. Durante quegli anni di formazione entrò in contatto con la musica di Richard Wagner, riportandone una profonda influenza. Nel 1882 intraprese gli studi universitari in filosofia e storia presso l’Università «Ludwig Maximilian» della città natale, abbandonandoli tuttavia l’anno successivo per trasferirsi a Berlino; qui inaugurò la carriera professionale di direttore d’orchestra come assistente di Hans von Bülow (1830-1894), che nel 1885 affidò al giovane la sua successione alla testa dell’Orchestra di Corte di Meiningen. D’ora in poi, Strauss si divise tra l’attività di direttore e quella di compositore, riscuotendo un vivo consenso in entrambe.
Il 10 settembre 1894 Strauss sposò il soprano Pauline de Ahna (1863-1950), con cui avrebbe condiviso il resto della vita e l’esperienza artistica. Nel 1897 la coppia diede alla luce l’unico figlio, Franz (1897-1980). Questi nel 1924 avrebbe sposato Alice von Grab-Hermannswörth (1904-1991), figlia di un industriale ebreo. Nel 1896 la famiglia fece costruire una villa presso Garmisch-Partenkirchen, in Baviera, dove risiedette stabilmente. Nel 1933 l’ascesa al potere di Hitler e del Partito Nazionalsocialista fu accolta criticamente da compositore; tuttavia, il timore dell’ostracismo artistico e professionale e la speranza di preservare l’incolumità della famiglia del figlio lo spinsero ad accettare le proposte di collaborazione del regime. Nel novembre dello stesso 1933 fu nominato – senza essere preventivamente consultato – presidente del Reichsmusikkammer, il nuovo organismo preposto dal Reich all’organizzazione delle attività legate alla musica da camera. Durante il periodo della dittatura, Strauss approfittò della propria posizione di preminenza per preservare la musica di autori messi al bando dal regime come Felix Mendelssohn, Claude Debussy, Gustav Mahler: contravvenendo ai divieti, continuò a dirigerne il più regolarmente possibile le esecuzioni.
Dal 1938 la famiglia Strauss subì in crescente misura le persecuzioni razziali. Nel corso di quell’anno Alice, la nuora del compositore, fu condannata agli arresti domiciliari; nonostante i tentativi del compositore di sfruttare la propria influenza per proteggerli, altri membri della famiglia furono deportati nei campi di concentramento e uccisi. Nell’aprile del 1945 la proprietà di Garmisch-Partenkirchen fu occupata dalle forze alleate.
Nel 1949, poco dopo l’ottantacinquesimo compleanno, Strauss cominciò a manifestare problemi cardiaci sempre più gravi. Morì presso la sua casa l’8 settembre di quell’anno. La vedova Pauline sarebbe scomparsa di lì a poco, il 13 maggio 1950.
Dopo gli esordi che lo videro cimentarsi per lo più con una produzione cameristica destinata ai più vari organici – tra cui si segnala la Serenata per tredici strumenti a fiato op. 7 (1881) –, Strauss rivolse la propria attenzione essenzialmente agli ambiti sinfonico, operistico e Liederistico. Tra il primo, si segnalano in primo luogo i poemi sinfonici, e in particolare Don Juan op. 20 (1888), Tod und Verklärung op. 24 («Morte e trasfigurazione», 1889), Till Eulenspiegels lustige Streiche op. 28 («I tiri birboni di Till Eulenspiegel», 1895), Also sprach Zarathustra op. 30 («Così parlò Zarathustra», 1896), Don Quixote op. 35 (1897), Ein Heldenleben op. 40 («Una vita d’eroe», 1898), Symphonia Domestica op. 53 (1903), Eine Alpensinfonie op. 64 («Sinfonia delle Alpi», 1915); della produzione con strumenti solisti spiccano i due Concerti per corno e orchestra, n. 1 op. 11 (1883, prima stesura per corno e pianoforte; 1885, con orchestra) e n. 2 TrV 283 (1843), la Burleske per pianoforte e orchestra (1885, rivista nel 1889), il Concerto per oboe e orchestra AV 144 / TrV 292 (1845). Della produzione teatrale si ricordano Salome op. 54 (1905) su libretto del compositore basato sulla traduzione tedesca di Hedwig Lachmann (1865-1918) dell’omonimo dramma di Oscar Wilde (1854-1900); Elektra op. 58 (1908), Der Rosenkavalier op. 59 («Il cavaliere della rosa», 1910), Ariadne auf Naxos op. 60 («Arianna a Nasso», 1912; 1916, seconda versione), Die Frau ohne Schatten op. 65 («La donna senz’ombra», 1917), Die ägyptische Helena op. 75 («Elena egizia», 1927), Arabella op. 79 (1932) su libretti di Hugo von Hofmannsthal (1874-1929); Intermezzo op. 72 (1923) su libretto proprio; Capriccio op. 85 (1841) su libretto di Clemens Krauss (1893-1954). Nel vasto catalogo liederistico spiccano soprattutto i Vier letze Lieder per soprano e orchestra («Quattro ultimi Lieder», 1848), che costituiscono l’ultimo lavoro portato a termine dal compositore, e pubblicati perciò postumi senza numero d’opera.
Lo stile musicale di Strauss presenta un linguaggio di grande impatto drammatico, basato sull’impiego di temi nettamente caratterizzati fin dalla prima apparizione e, tuttavia, tanto malleabili da consentire poi al compositore di ripresentarli, per mezzo di sottili manipolazioni, mutandone drasticamente il senso espressivo. Di raffinata sottigliezza sono pure i trattamenti riservati all’armonia, resa fluida e cangiante mediante il ricorso a una tecnica di modulazione condotta con scioltezza e mano leggera; e all’orchestrazione caleidoscopica, sfumata in un gioco degli impasti strumentali di grande varietà e in continuo movimento.

Risorse web

Sito ufficiale di Richard Strauss, realizzato dai discendenti del compositore
http://www.richardstrauss.at

Cronologia, catalogo e guide all’ascolto
https://www.flaminioonline.it

Bibliografia

Franco Pulcini, Richard Strauss, Torino, De Sono, 2006

Mario Bortolotto, La serpe in seno. Sulla musica di Richard Strauss, Milano, Adelphi, 2007

Giangiorgio Satragni, Richard Strauss dietro la maschera. Gli ultimi anni, Torino, EdT, 2015

Scritti

Note di passaggio, a cura di Sergio Sablich, Torino, EdT, 1996

Hugo von Hoffmannsthal, Richard Strauss, Epistolario, Milano, Adelphi, 1993

Gustav Mahler, Richard Strauss, Carteggio, Milano, SE, 2012

Richard Strauss, Stefan Zweig, Vuole essere il mio Shakespeare? Lettere 1931-1935, a cura di Roberto Di Vanni, Milano, Archinto, 2009

Gustav Mahler, Richard Strauss, Il cammino parallelo. Lettere 1888-1911, Milano, Archinto, 2011

Libretti

Opere

Interpretazioni e altri documenti

Opere danza

Autore scheda
LRC

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Modificato
05/01/2019

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