Foppa, Giuseppe Maria
Giuseppe Maria Foppa nacque a Venezia il 12 luglio 1760, figlio di Girolamo e Giulia. Dopo essersi formato in un collegio gesuitico, fu in servizio come archivista presso diverse famiglie aristocratiche della città. Foppa denotò una predisposizione per l’attività letteraria fin dalla prima giovinezza, scrivendo opere in versi e in prosa – tra cui alcuni romanzi – che tuttavia non incontrarono l’interesse dei lettori. Attraverso il padre, violinista dilettante e amico di Baldassare Galuppi, il giovane Giuseppe entrò in contatto con strumentisti, cantanti e altri protagonisti dell’ambiente musicale veneziano, tra cui Carlo Gozzi, di cui successivamente fu un buon imitatore. In seguito a tali stimoli, Foppa decise di intraprendere studi musicali: fu in questo contesto che iniziò a scrivere versi per composizioni vocali, passando presto al fecondo mercato del teatro musicale, nel quale avrebbe lavorato intensamente e con successo per oltre trent’anni.
La carriera librettistica di Foppa ebbe inizio nella stagione di carnevale 1780-81 con il «dramma per musica» Armida abbandonata, messo in musica da Ferdinando Bertoni e rappresentato al Teatro di San Benedetto di Venezia. Da questo suo esordio al ritiro dalle scene, nel 1819, scrisse un centinaio di libretti per diversi tra i compositori più in voga in quel periodo, come Johann Simon Mayr, Ferdinando Paer, Gaspare Spontini, Niccolò Zingarelli; con il primo, in particolare, condusse un’importante e durevole collaborazione, che tra il 1796 e il 1810 diede come frutto dodici opere firmate dai due autori. Attualmente, Foppa è noto soprattutto per i quattro libretti messi in musica da Gioachino Rossini, ossia le tre farse L’inganno felice (1812), La scala di seta (1812), Il signor Bruschino (1813), nonché il dramma per musica Sigismondo (1815), tutti rappresentati per la prima volta a Venezia tra il Teatro di S. Moisè, specializzato in repertorio comico, e La Fenice, dove debuttò l’ultimo titolo.
Al produzione di Foppa è per la maggior parte comica: vi occupano una posizione importante le farse in un atto, un genere molto popolare a Venezia tra i primi anni ’90 del Settecento e il 1815 circa, ma scrisse anche opere in più atti, drammi giocosi, eroicomici e opere serie. Risentì in misura importante dell’influenza francese, che si rispecchiò da un lato nelle «commedie» , le quali sul modello dell’opéra comique facevano spesso ricorso ai dialoghi parlati in luogo dei recitativi, dall’altro nell’opera semiseria, dove compaiono soggetti di carattere larmoyant. Anche nella sua produzione seria Foppa attinse per lo più a fonti letterarie francesi, come Marmontel, Beaumarchais e Corneille, ma guardò pure alla mitologia e alla storia antica. Nelle sue Memorie storiche, uscite a Venezia nel 1840, sostenne una visione classicistica del teatro, la cui finalità doveva essere quella di educare gli spettatori.
Oltre alla carriera di librettista, Foppa svolse ulteriori attività sia nell’ambiente dello spettacolo che al di fuori di esso: nella stagione 1797-98 fu direttore di scena al teatro S. Carlo di Lisbona, mentre dagli anni ’10 dell’Ottocento fu cancelliere presso il tribunale di pace a Murano e, dal 1830, a Venezia, professione dalla quale fu dispensato con il pensionamento, nel 1838. Foppa morì a Venezia il 10 marzo 1845.
- Voce bio-bibliografica su Giuseppe Maria Foppa nel Dizionario Biografico degli Italiani.
- Voce bio-bibliografica su Giuseppe Maria Foppa nel Grove Music Online.
- Schede archivistico-bibliografiche dei libretti a stampa di Giuseppe Maria Foppa.
- Biografia e materiali audio di Giuseppe Maria Foppa su Radio Swiss Classic.
- Discografia di Giuseppe Maria Foppa.
- Marco Marica, La produzione librettistica di Giuseppe Maria Foppa a Venezia tra la fine della Repubblica e la Restaurazione. In: L'aere è fosco, il ciel s'imbruna: Arti e musica a Venezia dalla fine della Repubblica al Congresso di Vienna, a cura di Francesco Passadore e Franco Rossi, Venezia, Fondazione Ugo e Olga Levi, 2000, pp. 351-410.
- Iris Winkler, Un incontro gravido di conseguenze al Palazzo Martinengo: Il compositore Simon Mayr e Giuseppe Maria Foppa, suo primo librettista veneziano. In: Presenze tedesche a Venezia, a cura di Susanne Winter, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2002, pp. 197-226.
- Marita P. McClymonds, The Venetian role in the transformation of Italian opera seria during the 1790s. In: Essays on Opera (1750-1800), a cura di John Rice, Farnham, Ashgate, 2010, pp. 447-464.
- Giovanni Polin, Il collezionismo librettistico a Venezia tra XVIII e XIX secolo: Appunti per un quadro d'insieme. «Fonti musicali italiane», 16 (2011), pp.
- Paologiovanni Maione, 'Felice augurio – abbia l'impresa': L'impresario delle Smirne dalle tavole dei commedianti alla scena dei cantanti. «Rivista di letteratura teatrale», 5 (2012), pp. 191-212.
- Giuseppe Maria Foppa, Memorie storiche della vita di Giuseppe M.a Foppa viniziano già primo protocollista di consiglio di questo I.R. Tribunale criminale scritte da lui medesimo. Venezia, Giuseppe Molinari, 1840.
- Giuseppe Maria Foppa, Appendice alle memorie storiche della vita di Giuseppe M.a Foppa viniziano scritta da lui medesimo. Venezia, Giuseppe Molinari, 1842.
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