Christoff, Boris
- Boris Christoff, fotografia tratta dalla pagina dedicata all’artista sul sito Opera Musica
- Boris Christoff interprete di Filippo II in Don Carlos di Verdi. Roma, Teatro dell’Opera, gennaio 1953. Fotografia di proprietà dell’Archivio storico del Teatro dell’Opera di Roma
- Boris Christoff interprete della parte eponima in Boris Godunov di Musorgskij. Milano, Teatro «alla Scala», stagione 1959/1960. Fotografia di Erio Piccagliani, Archivio storico del Teatro «alla Scala», 66872PIN
Boris Kirilov Christov, il cui nome fu noto in Occidente nella forma «Boris Christoff», nacque il 18 maggio 1914 a Plovdiv, in Bulgaria, da Rajna Teodorova e Kyril, stimato cantore attivo presso il centro di Resen. Seguendo le orme del padre, negli anni giovanili Boris svolse regolari studi di canto, che portò avanti fino al 1939. Trasferitosi a Sofia per compiere gli studi universitari in legge, entrò come baritono – il ruolo che ricoprì per tutta quella fase iniziale della propria attività artistica – nel coro della Cattedrale «Aleksandr Nevskij» e prese occasionalmente parte alle produzioni operistiche allestite nella Capitale. Sul finire degli anni Trenta conseguì la laurea e intraprese la carriera di magistrato, continuando nel frattempo a coltivare l’attività musicale. Fece parte del Coro «Gusla» di Sofia, all’interno del quale si distinse nel ricoprire parti solistiche che gli fruttarono un vivo successo personale. Nel 1940, forte del riconoscimento ottenuto come corista, esordì nell’attività concertistica con un recital tenuto presso la Sala Bulgaria. Le sue qualità attirarono l’attenzione del sovrano, lo zar Boris III (1894-1943), che gli fece assegnare una borsa di studio grazie alla quale nel maggio del 1942 Christoff poté recarsi a Roma a perfezionare gli studi, approfondendo in particolare il grande repertorio dell’Ottocento italiano, sotto la guida del Riccardo Stracciari (1875-1955), apprezzato baritono – a quell’epoca ritiratosi dalle scene – e rinomato didatta. Christoff studiò con Stracciari per poco meno di due anni, passando dal ruolo di baritono a quello di basso; nel 1943 fu nuovamente a Sofia, impegnato per un periodo di concerti, per tornare quindi a Roma a completare gli studi con Stracciari. Tra il 1944 e il 1945 si perfezionò al Mozarteum di Salisburgo. Nel corso della sua permanenza in Austria prese inoltre parte a concerti, produzioni operistiche e trasmissioni radiofoniche.
Sul finire del 1945, dopo la fine della seconda Guerra mondiale, tornò a stabilirsi in Italia. Diede allora avvio a una carriera di alto profilo. Il 28 dicembre di quell’anno esordì in concerto all’Accademia di Santa Cecilia di Roma; il 12 maggio 1946 fece il suo debutto in una parte operistica di primo piano nei panni di Colline, in La Bohème di Illica, Giacosa e Puccini, a Reggio Calabria. Negli anni che seguirono, protagonista di una carriera in rapida ascesa, cantò presso le principali istituzioni musicali italiane e, poi, internazionali: nel 1947 esordì al Teatro dell’Opera di Roma, al Teatro Massimo di Palermo, al Teatro «La Fenice» di Venezia; nel 1948 al Teatro «Verdi» di Trieste, al Teatro Lirico di Cagliari, al Maggio Musicale Fiorentino, al Teatro «San Carlo» di Napoli; nel 1949 presso l’Orchestra dell’EIAR di Torino, al Teatro «alla Scala» di Milano, la Royal Opera House e la Royal Albert Hall di Londra. Nel 1950 fu scritturato per la Metropolitan Opera House di New York, ma si vide negare l’accesso negli Stati Uniti a causa delle restrizioni imposte nei confronti dei cittadini dei Paesi di area sovietica; rimandò il debutto americano al 1956, quando cantò alla San Francisco Opera House. Fu all’Opéra di Parigi nel 1953, al Festival di Salisburgo nel 1960. Tra i suoi collaboratori figurarono Ebe Stignani (1903-1974), Giulietta Simionato, Maria Callas, Fedora Barbieri (1920-2003), Renata Tebaldi, Victoria de los Ángeles (1923-2005), Anita Cerquetti (1931-2014), Fiorenza Cossotto, Mario Filippeschi (1907-1979), Nicola Rossi-Lemeni (1920-1991), Ettore Bastianini (1922-1967), Franco Corelli, Tito Gobbi, Nicolai Ghiaurov, i direttori André Cluytens (1905-1967), Francesco Molinari Pradelli (1911-1996), Tullio Serafin, Antonino Votto, Herbert von Karajan.
Divo carismatico, negli anni che seguirono Christoff portò avanti un’intensa carriera, tra successi trionfali e rapporti personali con i colleghi spesso difficili. Nel 1964 la rimozione di un tumore cerebrale lo costrinse a interrompere la propria attività; la riprese nel 1965, per proseguirla regolarmente per il resto del decennio. Durante gli anni Settanta la ridusse a poche, sempre più sporadiche apparizioni, fino a chiudere la carriera con un concerto d’addio dato all’Accademia di Bulgaria di Roma il 22 giugno 1986. Morì il 23 giugno 1993.
In possesso di una voce scura e profonda, riccamente brunita, di doti attoriali di prim’ordine e impressionante presenza scenica, Boris Christoff si distinse come interprete del repertorio russo – Glinka, Borodin, su tutti il Musorgskij di Boris Godunov e delle liriche – e dell’Ottocento italiano, Verdi in particolare. Le sue letture sono caratterizzate da nobiltà di fraseggio, dizione drammaticamente scolpita, una tavolozza di colori e sfumati vasta, ricca di chiaroscuri, un ampio controllo delle dinamiche, capacità d’introspezione psicologica di raffinata sottigliezza.
Fondazione Boris Christoff
http://www.fondazioneborischristoff.org
Museum Boris Christoff
http://www.borischristoff.com
Carlo Curami, Maurizio Modugno, Boris Christoff. La vita, la voce, l’arte, Parma, Azzali, 19962
Atanas D. Božkov, Boris Christoff. An Authorized Biography, Londra, Anova, 1991
Libretti
Opere
Interpretazioni e altri documenti
Opere danza
Licenza
Licensed under Creative Commons Attribution Noncommercial Share-Alike 3.0
Condividi:
Condividi: