Boléro
Nel 1961 Maurice Béjart coreografò per il Ballet du XXe Siècle la propria versione del Boléro di Maurice Ravel, messa in scena al Théâtre Royal de la Monnaie con Duška Sifnios come interprete principale. Rispetto alla versione originale di Bronislava Nijinska (1928), quella di Béjart si distingue per l’assenza di ogni intento narrativo e per un’atmosfera colma di erotismo attraverso la forza ammaliatrice della solista. Questa, circondata da un ensemble di ballerini che sono seduti ai lati del palcoscenico con la testa china, danza a piedi nudi su un grande tavolo rotondo al centro della scena, eseguendo movimenti ondulatori e ipnotici. Progressivamente, con il crescendo estatico della musica, i suoi movimenti diventano sempre più ampi e accendono il desiderio degli uomini che, a gruppi, si avvicinano alla danzatrice fino a fagocitarla. Nelle successive riprese, Béjart propone due varianti nelle quali il ruolo principale è affidato a un danzatore maschile mentre l’ensemble può essere tutto al femminile o tutto al maschile per sottolineare l'universalità del tema erotico. A determinare il successo di quest’opera sono state anche le diverse interpretazioni del ruolo solistico, in particolare quelle di Jorge Donn (primo filmato), Suzanne Farrell, Luciana Savignano, Maja Plisetzkaja (secondo filmato), Patrick Dupond e Sylvie Guillem (terzo filmato).
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