Alonso, Alicia
Alicia Ernestina de la Caridad del Cobre Martínez y del Hoyo nasce a L’Avana nel 1920. A nove anni s’iscrive alla Sociedad Pro-Arte Musical, dove prende le sue prime lezioni di danza classica con Nikolai Yavorsky. Nel 1937, trasferitasi a New York, sposa il ballerino Fernando Alonso (fratello del celebre coreografo Alberto) di cui adotta il cognome. Dopo la nascita della figlia Laura nel 1938, che seguirà le orme dei genitori, riprende la propria formazione studiando con Enrico Zanfretta, insegnante del metodo Cecchetti, e all’American Ballet School sotto la guida di Anatole Vilzak e Ludmilla Schollar. In seguito si perfeziona con Vera Volkova e Aleksandra Fedorova, formatesi alla Scuola dei Teatri Imperiali di San Pietroburgo. Parallelamente inizia la sua carriera danzando a Broadway nei musical Great Lady (1938) e Stars in Your Eyes (1939) e prendendo parte alla tournée dell’American Ballet Caravan (1939).
Nel 1940 si unisce al Ballet Theatre (oggi American Ballet Theatre) di cui diventa prima ballerina e dove avvia la celebre partnership con il danzatore Igor Youskevitch. Il suo repertorio comprende sia i grandi classici del balletto, in particolare Giselle e Il Lago dei Cigni, sia creazioni del Novecento come Pas de Quatre di Anton Dolin (1941), Undertow di Antony Tudor (1945), Theme and Variations di George Balanchine (1947), Fall River Legend di Agnes De Mille (1948), Schumann Concerto di Bronislava Nijinska (1951) e Tropical Pas de Deux di Enrique Martinez (1951). In questi anni inizia a soffrire di gravi disturbi alla vista che, nonostante vari interventi chirurgici, la condurranno progressivamente alla cecità, senza tuttavia compromettere la sua carriera che anzi ebbe un notevole sviluppo internazionale e che la vide danzare come guest artist in varie compagnie tra le quali il Ballet Russe de Monte Carlo.
Nel 1948 fonda a L’Avana il Ballet Alicia Alonso, rinominato Ballet de Cuba nel 1955 e Ballet Nacional de Cuba nel 1961, per il quale crea la propria versione dei grandi classici e coreografa nuovi lavori come Ensayo Sinfónico (1950), Lydia (1951), El Pillette (1952), Narciso ed Echo (1955) e La Carta (1965). Nel repertorio della compagnia introduce anche i balletti di coreografi a lei contemporanei come Theme and Variations di Balanchine e del cognato Alberto Carmen (1967) e Un retablo para Romeo y Julieta (1970).
Nel 1950, ritenendo la formazione delle future generazioni di fondamentale importanza per lo sviluppo della danza cubana, apre l’Academia Nacional de Ballet Alicia Alonso, rinominata Escuela Nacional de Ballet nel 1959, emblema dello stile cubano nato dalla sintesi di tre scuole: italiana, russa e francese. Nel 1956 Alicia Alonso, essendosi opposta alla richiesta del dittatore Fulgencio Batista di trasformare il Ballet de Cuba in uno strumento di propaganda, perde il sostegno economico dello Stato e decide di radicalizzare la sua opposizione al regime fermando l’attività della compagnia. Tre anni dopo, compiutasi la Rivoluzione, offre il suo appoggio politico a Fidel Castro, il quale a sua volta sposa la causa della danzatrice di promuovere l’arte del balletto cubano. Grazie alle sovvenzioni statali Alicia Alonso riorganizza la compagnia e istituisce l’International Ballet Festival of Havana (1960), l’Alica Alonso International Dance Competition (1996) e il Museo Nazionale della Danza (1998).
Dal 1960, a causa delle forti tensioni politiche tra il suo Paese e gli Stati Uniti, Alicia Alonso è assente dalla scena dell’American Ballet Theatre per circa quindici anni mentre viene invitata al Bolshoi di Mosca e al Kirov di San Pietroburgo. Dagli anni Settanta porta in scena le proprie versioni del repertorio classico nei più celebri enti lirici, come Giselle all’Opéra di Parigi con Yvette Chauviré e Cyril Atanassof (1972) e La Bella addormentata al Teatro alla Scala di Milano con Carla Fracci e Jorge Esquivel (1983). Nel 1975 chiede il divorzio da Fernando Alonso e sposa il critico e storico dell’arte Pedro Simón, editore della rivista Cuba en el Ballet.
Nel corso della sua lunga carriera ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, tra i quali Dance Magazine Award (1958), Premio Anna Pavlova (1966), Commendatore dell’Ordre des Arts et des Lettres (1998), Medaglia Pablo Picasso dell’Unesco (1999), Premio Benois (2000), Ordine di José Martí, la più alta onorificenza concessa dal Consiglio di Stato della Repubblica di Cuba (2000), Ambasciatrice della Repubblica di Cuba e Ambasciatrice di Buona Volontà dell’UNESCO (2002), Ufficiale della Legion d’Onore (2003), Premio Irène Lidova (2005) e World Dance Ambassador dell'UNESCO (2017). Ha inoltre creato in Spagna la Fundación de la Danza che porta il suo nome e l’Instituto Superior de la Danza Alicia Alonso collegato all'Universidad Rey Juan Carlos. È morta a L’Avana nel 2019. Il Ministero della Cultura di Cuba e l’International Theatre Institute (ITI) le hanno dedicato la Giornata Internazionale della Danza 2020.
Fonte di orgoglio per il popolo cubano, Alicia Alonso, prima ballerina assoluta, è stata una figura leggendaria nella storia del balletto del XX secolo. Artista rigorosa e carismatica, si è contraddistinta per una solida tecnica classica che ha coniugato le linee della scuola russa con il brillante gioco di gambe della scuola italiana; una versatilità stilistica che le ha consentito di affrontare una grande varietà di ruoli; una spiccata capacità interpretativa, in particolare in Giselle, suo cavallo di battaglia. Gran parte della sua carriera è stata dedicata alla crescita del Ballet Nacional de Cuba e della Escuela Nacional de Ballet, apportando così un contributo fondamentale allo sviluppo del balletto cubano e alla sua affermazione a livello internazionale. È inoltre considerata l’incarnazione della forza e della volontà: i suoi gravi problemi visivi non hanno in alcun modo invalidato la sua lunghissima carriera ma l’hanno spinta a interiorizzare la percezione del corpo e dello spazio scenico e a sviluppare un’espressività unica.
Marilyn Hunt, Alonso, Alicia, International Encyclopedia of Dance, a cura di Selma Jeanne Cohen, Oxford University Press, New York, Oxford, 1998.
Gérard Mannoni, Les Grandes étoiles du XXe siècle, Buchet-Chastel, 2014.
Sandra Martin Arnold, Alicia Alonso: First Lady of the Ballet, New York, Walker, 1993 (consultabile al seguente link previa registrazione: https://archive.org/details/aliciaalonsofirs00arno).
Walter Terry, Alicia and Her Ballet Nacional de Cuba. Garden City, N.Y., Anchor Books, 1981.
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