Sibelius, Jean
- Jean Sibelius, fotografia di Daniel Nyblin (1856-1923), 1913.
- Jean Sibelius, ritratto di Eero Järnefelt (1863-1937), olio su tela, 1892.
- Jean Sibelius nel suo studio ad Ainola, fotografia di Santeri Levas (1889-1987), 1940-1945. Collezione di proprietà del Suomen valokuvataiteen museo.
Johan Julius Christian Sibelius nacque l’8 dicembre 1865 a Hämeenlinna, città del Granducato di Finlandia nell’Impero Russo, da Maria Charlotta Borg (1841-1897) e Christian Gustaf (1821-1868), medico. Era il secondo di tre figli, nato tra la sorella Linda (1863-1932) e il fratello Christian (1869-1957). Rimasto orfano di padre nel 1868, stabilì un profondo legame con lo zio Pehr Ferdinand Sibelius (1819-1890), dal quale – dopo le prime lezioni di pianoforte, ricevute all’età di sette anni dalla zia materna Julia (Anna Juliana Borg, 1850-1909) – apprese i rudimenti della tecnica violinistica e fu incoraggiato a coltivare l’interesse per la composizione. Nel corso dell’infanzia e dell’adolescenza sviluppò un’ottima padronanza dello strumento. Sebbene la sua famiglia fosse di lingua svedese, compì il proprio percorso scolastico in istituti di lingua finlandese: dal 1874 la scuola preparatoria di Lucina Hagman, e dal 1876 il Liceo normale di Hämeenlinna, dal quale si diplomò nel 1885. A quegli risale l’adozione del nome di battesimo nella forma francesizzata Jean. Al termine degli studi liceali Sibelius intraprese dapprima quelli universitari presso la facoltà di legge dell’Università imperiale di Helsinki; poco dopo, tuttavia, li abbandonò per dedicarsi alla musica, passando all’Istituto musicale della stessa città, che frequentò dal 1885 al 1889. Qui, in particolare, studiò composizione con Martin Wegelius (1846-1906), fondatore dell’Istituto stesso, e Ferruccio Busoni, con il quale strinse rapporti di profonda amicizia. Perfezionò quindi la propria formazione a Berlino, dove tra il 1889 e il 1890 studiò con Albert Becker (1834-1899), e a Vienna, dove tra il 1890 e il 1891 fu allievo di Robert Fuchs (1847-1927) e Karl Goldmark (1830-1915). Durante quelle esperienze ebbe inoltre modo di entrare in contatto con la musica di Richard Strauss e Anton Bruckner. In questo periodo maturò la decisione di abbandonare le aspirazioni alla carriera di violinista per dedicarsi a quella di compositore.
Il 10 giugno 1892 Sibelius sposò Aino Järnefelt (1871-1969), con cui aveva stretto un intenso legame sentimentale nel 1888, durante il periodo degli studi. La coppia si stabilì ad Helsinki. Dall’unione di Aino e Jean sarebbero nati sei figlie: Eva (1893-1978), Ruth (1894-1976), Kirsti (1898-1900), Katarina (1903-1984), Margareta (1908-1988), Heidi (1911-1982). A partire dallo stesso 1892 Sibelius cominciò a insegnare teoria musicale e violino presso l’Istituto musicale di Wegelius e la Scuola d’orchestra dell’amico Robert Kajanus (1856-1933); da tali incarichi poté ricavare i mezzi economici per garantire il sostentamento della propria famiglia, ma fu costretto a ridurre il tempo per la composizione. In questo periodo, le esecuzioni della sua musica furono accolte con alterne fortune. Nel 1898 l’assegnazione di un sussidio statale – inizialmente per un periodo di dieci anni, esteso poi a vita – permise a Sibelius di abbandonare l’insegnamento per concentrare le proprie energie sulla composizione. Al principio del 1899 Sibelius si trasferì a Kerava per dedicarsi alla stesura della prima Sinfonia. Poco dopo, il 15 febbraio dello stesso anno, la decisione dello zar Nicola II Romanov (1868-1918) di ridurre l’autonomia del Granducato di Finlandia suscitò il profondo malcontento della popolazione locale. Anche Sibelius aderì alle proteste; in particolare, compose un Canto degli ateniesi di carattere patriottico, abbinato alla prima Sinfonia in occasione dell’esecuzione d’esordio, il 26 aprile. I due lavori furono accolti con vivo successo: considerato un eroe in patria, il compositore guadagnò l’attenzione del panorama musicale internazionale.
Gli anni che seguirono videro la crescente fortuna del compositore alternarsi a vicende personali spesso travagliate. Nel febbraio del 1900 Sibelius e la moglie affrontarono il dolore per la morte della figlia Kirsti, che aveva contratto la febbre tifoide. Nel 1904 i coniugi la loro residenza nella quiete di una villa battezzata Ainola, presso Järvenpää sul lago Tuusula. Tuttavia, a più riprese la vita famigliare, la reputazione, le condizioni di salute ed economiche del compositore furono pregiudicate dalla sua tendenza a eccedere con il cibo, il vino e il fumo. Nel 1907 Sibelius subì un primo intervento per un sospetto cancro alla gola, seguito nel 1908 da una seconda operazione. La Rivoluzione russa del 1917, la dichiarazione d’indipendenza della Finlandia e la guerra che seguirono sul finire dello stesso anno provocarono nuovi sconvolgimenti nella vita del compositore e della sua famiglia: nel febbraio del 1918 Ainola subì due perquisizioni da parte della Guardia Rosse; il fratello del compositore, lo psichiatra Christian Sibelius, fu arrestato per aver rifiutato di prestare assistenza ai militari di ritorno dal fronte; sul finire del mese, Jean e la sua famiglia si rifugiarono a Helsinki fino alla fine della guerra. Nel 1920 Sibelius iniziò a soffrire di un tremito alle mani destinato ad aggravarsi negli anni successivi. Tra il 1939 e il 1941 il compositore e la moglie si trasferirono presso la capitale, per tornare poi a trascorrere la maggior parte del tempo ad Ainola. Qui Sibelius morì, colpito da emorragia cerebrale, il 20 settembre 1957.
Il cuore della produzione di Sibelius è costituito dal corpus delle sette Sinfonie: le n. 1 op. 39 (1900) e 2 op. 43 (1902), dalle strutture sostanzialmente tradizionali; la n. 3 op. 52 (1907), il cui carattere di transizione trova posto in una rinnovata visione classica; la n. 4 op. 63 (1911), dalle linee scabre, basata sull’impiego del tritono come elemento unificante; la n. 5 op. 82 (1915), in cui la contrapposizione di stili si risolve in un’apoteosi finale; la n. 6 op. 104 (1923), basata sul ricorso al modo dorico; la n. 7 op. 105 (1924), dalla struttura compatta, in un unico movimento. Nel catalogo del compositore spiccano inoltre la Suite – definita dall’autore «sinfonia corale» – per soprano, baritono, coro e orchestra Kullervo op.7 (1892), i poemi sinfonici Finlandia (con coro opzionale) op.26 (1899), Tapiola op. 112 (1926), il Concerto per violino e orchestra op.47 (1905).
Lo stile di Sibelius trae le mosse dal sinfonismo tardoromantico per rinnovarlo alla luce delle più recenti esperienze sviluppatesi ai margini o al di fuori di quel contesto – su tutte, quelle di Claude Debussy e della reinvenzione dell’esotismo operata dai campioni delle scuole nazionali russe e centroeuropee. Il suo linguaggio musicale si basa su un ampio uso di scale modali, su una rielaborazione dell’armonia secondo principî nuovamente definiti da una composizione all’altra, sulla costruzione di ampie strutture a partire da un’ossatura costituita dall’iterazione di elementi melodici, ritmici, armonici ridotti allo stato fondamentale.
Sito a cura del Club finlandese di Helsinki
http://www.sibelius.fi
Sibelius 150
http://sibelius150.org
Sibelius Society Italia
http://www.sibeliusitalia.it
Cronologia della vita e delle composizioni, guide all’ascolto
https://www.flaminioonline.it
Ferruccio Tammaro, Le sinfonie di Sibelius, Torino, Giappichelli, 1982
Ferruccio Tammaro, Jean Sibelius, Torino, RAI-ERI, 1984
Renato Di Benedetto, Romanticismo e scuole nazionali nell’Ottocento, Torino, EDT, 20123
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