Rampal, Jean-Pierre
- Jean-Pierre Rampal
- Jean-Pierre Rampal e Robert Veyron-Lacroix, fotografia tratta dall’archivio iconografico dell’Association Jean-Pierre Rampal
- Jean-Pierre Rampal, in veste di direttore d’orchestra, prova insieme a Alain Marion il Concerto per flauto e orchestra di Jacques Ibert nel chiostro del monastero di Cimiez, presso Nizza. Fotografia dell’estate del 1974, tratta dall’archivio iconografico del sito personale di Pryor Dodge.
Jean-Pierre Louis Rampal nacque a Marsiglia il 7 gennaio 1922 da Andrée Roggero (1903-1991) e Joseph (1895-1983), uno dei flautisti di spicco della sua generazione: fu primo flauto dell’Orchestre des concerts classiques de Marseille – e dal 1928 nelle stagioni estive dell’Orchestre du Théâtre du Grand Casino de Vichy – e titolare della cattedra di flauto presso il Conservatorio cittadino. Jean-Pierre intraprese lo studio del flauto a dodici anni sotto la guida del padre, di cui dagli ultimi mesi del 1934 frequentò la classe in Conservatorio e a fianco del quale iniziò poi a suonare, in qualità di secondo flauto, nell’Orchestre des Concerts Classiques de Marseille. A sedici anni, nel 1937, portò a termine gli studi in Conservatorio conseguendo il primo premio nell’annuale concorso flautistico organizzato dall’istituto. Nello stesso anno debuttò in pubblico come solista esibendosi in un recital tenuto presso la Salle Mazenod di Marsiglia. Nonostante le doti musicali e la disinvoltura tecnica fuori dal comune, per garantirgli una maggior stabilità i genitori lo spinsero a intraprendere gli studi di medicina. Rampal iniziò così a frequentare – seppure di malavoglia – la Facoltà di Medicina dell’Università di Marsiglia nel 1940. Nel 1943, in seguito all’occupazione della Francia dall’esercito tedesco, le autorità nazionalsocialiste installatesi a Marsiglia lo destinarono ai lavori forzati in Germania. Rampal fuggì dalla città natale per rifugiarsi a Parigi, dove prestò servizio in un laboratorio medico. Approfittando della sua presenza nella Capitale, si presentò agli esami di ammissione per il Conservatorio superiore, superandoli brillantemente. Frequentò la classe di Gaston Crunelle (1898-1990), ma solo per quattro mesi: in capo a quel periodo, conseguì il diploma e il Premier prix con l’esecuzione di Le chant de Linos di André Jolivet.
Nel 1945, in seguito alla liberazione di Parigi, Rampal fu invitato dal compositore Henri Tomasi (1901-1971), allora direttore stabile dell’Orchestre National de France, a esibirsi con quella compagine in un’esecuzione radiofonica del Concerto di Jacques Ibert. In seguito a quell’esperienza, il flautista guadagnò grande notorietà, e intraprese una carriera concertistica in un ambito progressivamente più ampio. Nello stesso anno, insieme all’oboista Pierre Pierlot, il clarinettista Jacques Lancelot (1920-2009), il cornista René Manem e il fagottista Maurice Allard (1923-2004), fondò il Quintette à vents français. Manem e Allard sarebbero stati sostituiti rispettivamente da Gilbert Coursier nel 1948 e Paul Hongne nel 1949, mentre a Rampal sarebbe subentrato Maxence Larrieu (1934) nel 1965; il complesso avrebbe proseguito un’intensa attività fino al 1968.
Nel 1946 Rampal conobbe il pianista e clavicembalista parigino Robert Veyron-Lacroix (1922-1991), insieme al quale diede vita a un duo divenuto in breve leggendario: i differenti temperamenti dei due artisti – più esuberante Rampal, di maggior raffinatezza Veyron-Lacroix – si bilanciavano e completavano a vicenda in un insieme vivacemente equilibrato. In coppia con Veyron-Lacroix e in veste di solista, in capo a pochi anni Rampal si impose in tutto il mondo, sia attraverso le esibizioni concertistiche sia in virtù di una fecondissima attività in sala d’incisione, iniziata nello stesso 1946. Ancora in quell’anno ottenne il posto di primo flauto presso l’Orchestre de la Compagnie Thermale de Vichy, che avrebbe mantenuto per quattro anni. Il 7 giugno 1947 sposò l’arpista Françoise-Anne Bacqueyrisse (?-1991), dalla quale avrebbe avuto due figli: Isabelle e Jean-Jacques.
Nel 1948 Rampal acquistò da un antiquario un flauto in oro, realizzato nel 1869 dall’artigiano parigino Louis Lot (1807-1896). L’adozione di quello e, successivamente, altri strumenti nello stesso materiale ne avrebbe diffuso l’impiego su larga scala, rivoluzionando di fatto l’industria costruttiva del flauto. Nel 1952, insieme a Pierlot, Hongne, Veyron-Lacroix e il violinista Robert Gendre fondò l’Ensemble baroque de Paris, con cui avrebbe svolto una pionieristica attività di riscoperta del repertorio antico. Fin dal principio della carriera, d’altra parte, Rampal si era dedicato a riproporre in sede concertistica e discografica un vasto numero di composizioni di autori quali Johann Sebastian e Carl Philipp Emanuel Bach, Georg Friedrich Händel, Georg Philipp Telemann, Antonio Vivaldi, e altri meno noti quali Joseph Bodin de Boismortier (1689-1785), Johann Joachim Quantz, František Benda (1709-1786). Se parte di quella produzione era stata introdotta nel repertorio flautistico, segnatamente ad opera di Paul Taffanel e dei suoi discepoli Gabriel Gaubert e Louis Fleury (1878-1926), nel corso della sua attività Rampal ne portò avanti un’esplorazione sistematica e una diffusione condotta attraverso la proposta in sede esecutiva e la pubblicazione di numerose edizioni revisionate secondo i canoni interpretativi moderni. Si dedicò inoltre a un analogo approfondimento della letteratura flautistica risalente all’età classica e all’Ottocento meno conosciuto: affiancando e alternando ai già noti lavori per flauto di Wolfgang Amadeus Mozart quelli di Franz Joseph Haydn, François Devienne (1759-1803), Louis Gianella (1778-1817), Saverio Mercadante, contribuì a introdurli stabilmente in repertorio.
Nel 1955 Rampal fu nominato primo flauto dell’orchestra dell’Opéra parigina: l’incarico, che avrebbe conservato fino al 1962, gli avrebbe offerto la stabilità economica necessaria per provvedere al mantenimento della propria famiglia e dedicarsi, allo stesso tempo, a coltivare la propria attività solistica. Nel 1956, in occasione di una partecipazione al festival di Menton, in Canada, suonò per la prima volta con il violinista Isaac Stern. Ne derivarono una profonda amicizia e un intenso legame artistico. Sotto l’influenza di Stern, inoltre, Rampal sviluppò un approccio musicale più maturo, un’espressività meno esteriore e brillante, più indirizzata allo scavo interpretativo. Tra le altre numerose collaborazioni di Rampal si segnalano in particolare, per frequenza e continuità, quelle con il violoncellista Mstislav Rostropovič, l’arpista Lily Laskine, i flautisti Aurèle Nicolet, Alain Marion (1938-1998), Maxence Larrieu (1934), il direttore d’orchestra Claudio Scimone (1934-2018) e il suo complesso I Solisti Veneti.
Fin dall’anno di fondazione dell’Académie Internationale d’Eté di Nizza, nel 1959, Rampal vi assunse la docenza, che avrebbe mantenuto fino al 1977. Nel 1969 ottenne la cattedra di flauto al Conservatorio di Parigi, succedendo al suo maestro Crunelle. Avrebbe insegnato presso quell’istituto fino al 1981. Tra i suoi numerosi allievi spiccano figure di primo piano del panorama flautistico quali quelle del già citato Alain Marion (che in precedenza aveva studiato con Joseph Rampal), James Galway e Patrick Gallois. All’insegnamento regolare affiancò inoltre frequenti e numerosi corsi di perfezionamento tenuti in tutto il mondo.
Oltre che attraverso la riscoperta della produzione del passato, Rampal offrì un contributo fondamentale all’ampliamento del repertorio dedicandosi con particolare attenzione alla musica di più recente composizione. Primo esecutore in Occidente della Sonata per flauto e pianoforte op. 94 di Sergej Prokof’ev, fu anche il primo flautista a includerla stabilmente nei programmi, portandola a superare la nomea d’ineseguibilità. Fu destinatario di numerose composizioni originali da autori quali Pierre Boulez (Sonatina per flauto e pianoforte, 1946 – che tuttavia Rampal, disinteressato ai linguaggi non tradizionali, non eseguì mai), Henri Tomasi (Sonatina per flauto solo, 1949), Jean Françaix (1912-1997; Divertimento per flauto e pianoforte, 1953), André Jolivet (Concerto per flauto e orchestra, 1949), Jean Rivier (1896-1987; Concerto per flauto e orchestra d’archi, 1955), Francis Poulenc (Sonata per flauto e pianoforte, 1956), Jindřich Feld (1925-2007; Sonata per flauto e pianoforte, 1957), Jean Martinon (1910-1976; Sonatina per flauto e pianoforte, 1969 circa), Aaron Copland (1900-1990; Duo per flauto e pianoforte, 1967), Leonard Bernstein (Halil per flauto e orchestra da camera, 1981), Krzysztof Penderecki (1933; Concerto per flauto e orchestra da camera, 1992). Nel 1968, dietro suggerimento dell’autore, approntò una trascrizione del Concerto per violino e orchestra di Aram Chačaturjan (1903-1978; stesura originale: 1940).
Pur continuando a esibirsi regolarmente, a partire dalla metà degli anni Settanta Rampal alternò l’attività solistica alla direzione d’orchestra. Proseguì l’attività fino agli ultimi mesi del 1999. Colpito da un attacco cardiaco, morì a Parigi il 20 maggio 2000.
Jean-Pierre Rampal incarnò il rappresentante di spicco della scuola flautistica francese del Sud. Il suo stile coniuga una tecnica spavalda a un lirismo d’ascendenza vocale e un eloquio strumentale d’innata eleganza. La ricchezza della tavolozza timbrica dispiegata, così come la piena padronanza delle articolazioni, appaiono stemperate in un gioco sottile di sfumati e inflessioni.
Sito dell’Association Jean-Pierre Rampal
http://www.jprampal.com
Gianni Lazzari, Emilio Galante, Il flauto, Torino, EDT, 2003
Jean-Pierre Rampal, Deborah Wise, Musica e flauti amori miei, a cura di Graziella De Florentiis, Milano, Nuove edizioni, 2002
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