Webern, Anton

Immagini (Secondarie)
Didascalie
  1. Anton Webern, fotografia di Georg Fayer (1892-1950), Vienna, marzo 1923. Österreichische Nationalbibliothek, Bildarchiv und Grafiksammlung, Pb 580.555-F 235.
Data di nascita
3 dicembre 1883
Data di morte
15 settembre 1945
Paese
Stile
Categoria
Biografia

Anton Friedrich Wilhelm von Webern nacque il 3 dicembre 1883 a Vienna da Amalie Geer (1853-1906) e Carl (1850-1919), ingegnere minerario e funzionario presso il ministero dell’agricoltura dell’Impero Austro-Ungarico. La famiglia comprendeva altre due figlie, Maria e Rosa, nate rispettivamente nel 1880 e nel 1885. Anton si avvicinò alla musica durante l’infanzia: nel 1888 ricevette le prime lezioni di musica dalla madre, buona pianista e cantante; dal 1895 passò sotto la guida di Edwin Komauer (1869-1944), con cui proseguì lo studio del pianoforte, intraprese quello del violoncello e si avvicinò alla composizione, producendo le sue prime prove tra il 1899 e il 1900. Nel 1902 cominciò a frequentare l’Università di Vienna, dove studiò musicologia con Guido Adler (1855-1941). Dal 1904 intraprese lo studio sistematico della composizione, che compì privatamente – probabilmente, dietro consiglio di Adler – sotto la guida di Arnold Schönberg. Nel 1906 discusse la sua dissertazione, e ne l908 conseguì la laurea, presentando come pezzo d’esame la Passacaglia op. 1. In quel periodo strinse amicizia con Alban Berg, allievo a sua volta di Schönberg. Nel 1911 sposò Wilhelmine Mörtl (1886-1949), sua cugina per parte di madre, da cui ebbe tre figli: Amalia nello stesso anno, Peter nel 1915 (sarebbe morto morto nel 1945, durante la guerra), Christine nel 1919.
Negli anni che seguirono fu attivo come direttore d’orchestra nei centri di Ischl, Teplitz (l’attuale Teplice, in Repubblica Ceca), Danzig, Stettin (ora Gdańsk e Szczecin, in Polonia) e Praga, per tornare poi nella città natale. Nel 1918, in seguito alla caduta dell’Impero Austro-Ungraico e alla conseguente perdita di valore dei titoli nobiliari, abbandonò la particella von del proprio cognome. Tra il 1918 e il 1921 prese parte insieme a Schönberg e Berg all’esperienza della Società per le esecuzioni musicali private, fondata dal maestro nel 1918 per promuovere la diffusione della nuova musica, collaborando all’organizzazione della Società stessa e partecipando alle sue attività in qualità di direttore d’orchestra: tra gli autori in programma figurano, oltre agli stessi Schönberg, Berg e Webern, Gustav Mahler, Richard Strauss, Max Reger, Ferrucio Busoni, Claude Debussy, Maurice Ravel, Erik Satie (1866-1925), Béla Bartók, Erich Wolfgang Korngold (1897-1957), Igor Stravinskij. Dopo lo scioglimento della Società, nel 1921 Webern assunse la direzione della Società corale di Mödling, cui si aggiunsero quelle dell’Orchestra sinfonica dei lavoratori di Vienna nel 1922, e dell’analogo Coro nel 1923, due formazioni amatoriali promosse dal Partito Socialdemocratico. Nel 1926 rassegnò le dimissioni dalla Società corale di Mödling in segno di protesta per le polemiche sorte in seguito alla sua decisione di ingaggiare una cantante ebrea, Greta Wilheim. Mantenne la direzione degli altri due organismi fino al 1934.
Dopo l’avvento di Adolf Hitler (1889-1945), e particolarmente in seguito all’Anschluss del 1938, la musica di Webern fu messa al bando in quanto «arte degenerata». Nel corso degli anni Trenta Webern – che pure mantenne un atteggiamento ambivalente verso il regime nazifascista, subendo il fascino delle teorie pangermaniste da esso propugnate – incontrò sempre maggiori difficoltà a trovare occasioni di eseguire la propria musica e di esibirsi come direttore, e si trovò così a fronteggiare condizioni economiche progressivamente più gravi. Trovò lavoro come curatore editoriale e correttore di bozze alla Universal, la casa editrice viennese presso cui aveva precedentemente pubblicato i propri lavori, senza riuscire tuttavia a ricavarne introiti sufficienti per provvedere al sostentamento della propria famiglia: al principio degli anni Quaranta si trovò in condizioni ormai drammatiche. Determinante fu, allora, l’intervento del filantropo svizzero Werner Reinhart (1884-1951), che gli venne in soccorso con il sostegno economico necessario per permettergli di tornare a dedicarsi alla composizione. I primi frutti dell’aiuto ricevuto da Reinhart furono la stesura delle Variazioni per orchestra op. 30 e la loro prima esecuzione, avvenuta a Winterthur nel 1943.
Webern morì accidentalmente la sera del 15 settembre 1945, durante l’occupazione dell’Austria da parte delle truppe alleate. In vista dalla figlia Christine, era uscito di casa dopo il coprifuoco per fumare; la luce aveva allarmato un soldato americano, Raymond Norwood Bell (1914-1955), che sparò, uccidendo il compositore.
Webern non fu un autore prolifico: sotto la spinta della ricerca di una tecnica il più possibile rifinita e compiuta, produsse un catalogo di dimensioni esigue, limitato a soli trentun numeri d’opera (cui vanno però aggiunti altri venti lavori sprovvisti di numerazione). Oltre ai titoli già ricordati, si segnalano in particolare i sei Pezzi per orchestra op. 6 (1910; revisione del 1928), le sei Bagatelle per quartetto d’archi op. 9 (1913), i cinque Pezzi per orchestra op. 10 (1913), i tre Pezzi per violoncello e pianoforte op. 11 (1914), i quattro Lieder per soprano e orchestra op. 13 (1918; anche in versione per soprano e pianoforte, op. 13a), il Concerto per flauto, oboe, clarinetto, corno, tromba, violino, viola e pianoforte op. 24 (1934), le Variazioni per pianoforte op. 27 (1936), il Quartetto d'archi, op. 28 (1938). Webern si dedicò inoltre alla trascrizione: si ricorda in particolare quella del Ricercare a sei voci dall’Offerta musicale BWV 1079 di Johann Sebastian Bach (1936).
Nell’evoluzione del proprio linguaggio musicale, Webern perseguì una radicalizzazione dei principî della tecnica dodecafonica schönberghiana. Ricondotte a una dimensione di estrema essenzialità, le sue composizioni presentano strutture condensate, pienamente sviluppate in durate temporali ridottissime. Le sue serie manifestano la predilezione per gli intervalli ampi, sfruttati per costruire linee melodiche articolate in elementi tematici nettamente definiti.

Risorse web

Anton Webern Gesamtausgabe: biografia e risorse di ricerca correlate, edizioni delle composizioni
http://en.anton-webern.ch

Pagina dediata ad Anton Webern sul sito della casa editrice Universal
https://www.universaledition.com

Catalogo delle composizioni, guide all’ascolto
https://www.flaminioonline.it

Bibliografia

Valentina Cholopova, Jurij N. Cholopov, Anton Webern, Milano, Ricordi, 1990

Guido Salvetti, La nascita del Novecento, Torino, EDT, 20133

Scritti

Il cammino verso la nuova musica, Milano, SE, 2016

Libretti

Opere

Interpretazioni e altri documenti

Opere danza

Autore scheda
LRC

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Modificato
05/01/2019

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