Gounod, Charles
Charles Gounod nacque a Parigi il 17 giugno 1818, secondogenito di François Louis Gounod, un celebre pittore settecentesco, e di Victoire Lemachois, una pianista. Alla tenera età di cinque anni rimase orfano di padre e venne cresciuto dalla madre, che ritrovatasi vedova e in difficoltà economiche iniziò a dare lezioni di pianoforte in casa. Iniziato alla musica proprio dalla madre, in concomitanza con gli studi filosofici al liceo Saint-Louis di Parigi, intraprese gli studi musicali con Antonín Reicha, per poi proseguirli al Conservatoire national supérieur de musique et de dense de Paris nel 1836 sotto la guida dei maestri Halévy, per il contrappunto, e Le Sueur e Paer per la composizione. La sua passione per il teatro melodrammatico si deve in gran parte alla visione di due grandi opere come l'Otello di Rossini nel 1831 e il Don Giovanni di Mozart nel 1832.
Nel 1839 vinse il celebre premio del Prix de Rome, una borsa di studio istituita dallo stato francese per gli studenti più meritevoli in campo artistico, che gli permise di recarsi in Italia, per affinare gli studi all'Accademia di Francia, a Roma. A Villa Medici, luogo della sua residenza sino al 1843, conobbe Fanny Mendelssohn, pianista e compositrice, sorella del più celebre Felix, che condusse il musicista parigino alla scoperta delle opere tastieristiche di Bach e Beethoven; inoltre strinse i rapporti con l'allora direttore dell'accademia, Ingres, che lo istruì nei dogmi classici.
Dopo il periodo italiano, soggiornò brevemente a Vienna, dove lavorò alle composizioni che fondarono lo stile della sua maturità, il Requiem in re minore e la Messa vocale per coro a cappella.
Tornato in Francia, venne sorpreso da una forte crisi dovuta all'indecisione d'intraprendere un percorso di iniziazione sacerdotale. Probabilmente non ebbe mai il coraggio di abbandonare la sua vita artistica per dedicarsi esclusivamente al sacerdozio, ma questa forte passione che lo legava al mondo ecclesiastico lo portò alla composizione di numerose opere sacre, tra cui si ricorda la celebre Ave Maria del 1859, melodia pensata per esser sovrapposta al Preludio n.1 in Do maggiore per Clavicembalo ben temperato di Bach (1722). Il suo orientamento finale si deve probabilmente alla madre, la quale turbata dalle aspirazioni religiose del figlio, nel periodo di soggiorno in Italia, si preoccupava di indagare discretamente le sue sensazioni, attraverso un fitto scambio epistolare; successivamente sarà lo stesso Gounod a confermare che proprio i discorsi con la madre lo aiutarono a capire quale fosse la sua vera vocazione.
Ai suoi componimenti sacri, tuttavia, è stata spesso contestata una tendenza descrittiva che si riallaccia all'espressione di un amore profano più che ad un sentimento di adorazione biblica, tant'è che oggi l'esecuzione di alcuni brani appartenenti a tale tipologia viene vietata all'interno dei luoghi di culto.
Senza dubbio, l'opera di maggior successo del compositore parigino fu il Faust, dramma lirico in cinque atti su libretto di Barbier-Carré, tratto dall'omonimo dramma in versi di Johann Wolfgang von Goethe. La prima ebbe luogo al Théâtre Lyrique di Parigi il 19 marzo 1859 e, nonostante il ritardo dovuto alle condizioni imposte dall'impresario in merito a sostituzioni artistiche e tagli di scene, fu un grande successo. La fama arrivò con il tempo tanto che ad oggi l'opera è considerata un capolavoro indiscusso della musica francese, il cui unico lavoro di Gounod che può essergli equiparato forse è solo Roméo et Juliette. Quest'ultima venne composta nel 1865, puramente ispirata dall'omonima tragedia shakespeariana e dalla lettura del libretto de I Capuleti e i Montecchi, che Felice Romani scrisse per la musica di Vincenzo Bellini. È un'opera in cinque atti, su libretto di Barbier-Carré e andò in scena il 27 aprile 1867 al Théâtre Lyrique di Parigi. Fu una delle poche opere, con il Faust, ad ottenere un successo immediato.
Spinto dalle agitazioni della guerra franco-prussiana che lo facevano sentire insicuro a Parigi, decise di spostarsi a Londra negli anni settanta del XIX secolo. Li nacquero opere capitali come Mors et Vita (1885), oratorio fra i più grandiosi in epoca romantica, e l'opera lirica Polyeucte (1873).
Nonostante tutto, la sua città rimase sempre Parigi, la capitale di cui le sue opere erano l'ornamento lirico, rappresentanti l'apice del romanticismo francese.
Gounod segnò intimamente la sua epoca con la sua personalità mite e profonda. Morì a Saint-Cloud il 18 ottobre 1893 e il suo corpo venne sepolto nel Cimitero d'Auteuil.
Cronologia e guide all’ascolto
Charles Gounod (1818-1893): La poesia amorosa del Faust (1859) in GBOPERA Magazine - 19 marzo 2022
"Coloratura" (5) in GBOPERA Magazine - 15 agosto 2021
Shakespeare in musica: Roméo et Juliette di Charles Gounod in GBOPERA Magazine - 27 aprile 2016
Suona l'una, n.5 Charles Gounod con Mario Bartolotto (30.07.2010)
Charles Gounod, Memorie di un artista e altri scritti, a cura di di Riccardo Viagrande, Manzoni Editore, Milano,2018.
Charles Gounod, W. Hely Hutchinson, Charles Gounod: Autobiographical Reminiscences: With Family Letters and Notes on Music, Franklin Classic, 2018.
Charles Gounod, Faust, Venezia Musica e dintorni, Fondazione Teatro La Fenice, 2021.
Charles Gounod, Roméo et Juliette, Fondazione Teatro La Fenice, La Fenice prima dell'Opera 2009.
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