Abbado, Claudio
- Claudio Abbado, fotografia di Marco Caselli Nirmal
- Claudio Abbado in prova con i Berliner Philharmoniker, fotografia di Cordula Groth
- Claudio Abbado in prova con l’Orchestra Mozart, fotografia di Marco Caselli Nirmal
Claudio Abbado nacque a Milano il 26 giugno 1933 da Michelangelo (1900-1979), violinista e insegnante presso il locale Conservatorio, e Maria Adele (detta Carmela) Savagnone, pianista e scrittrice, terzogenito di quattro figli dopo Marcello (1926), Luciana (1929-2012) e prima di Gabriele. La sua era una famiglia di musicisti: lo zio materno Giuseppe Savagnone (1902-1984) era compositore e direttore d’orchestra, il fratello Marcello pianista e compositore. A sette anni Claudio intraprese lo studio del pianoforte sotto la guida della madre e, in seguito, di Marcello. Proseguì la propria formazione presso il Conservatorio della sua città, nella classe di pianoforte di Vincenzo Calace e in quelle di composizione di Giulio Cesare Paribeni (1881-1964) e di direzione d’orchestra di Antonino Votto (1896-1985). Conseguì il diploma di pianoforte nel 1953 e quello di composizione nel 1955; nello stesso anno si perfezionò con Friedrich Gulda (1930-2000) presso il Mozarteum di Salisburgo, dove conobbe Martha Argerich. Nel giugno 1956 sposò il soprano Giovanna Cavazzoni a Lenno, presso Como, e frequentò il corso di direzione tenuto da Carlo Zecchi all’Accademia Chigiana di Siena, ottenendo una borsa di studio grazie a cui poté quindi entrare nella classe di Hans Swarowsky (1889-1975) presso la Akademie für Musik und darstellende Kunst di Vienna. Nell’estate 1958 fu invitato dal direttore Eleazar de Carvalho (1912-1996) a frequentare il proprio corso di perfezionamento con la Boston Symphony Orchestra a Tanglewood (presso Lenox, Massachusetts, USA). Durante il soggiorno americano Abbado partecipò al concorso Kusevickij, ottenendo il primo premio. Il 29 ottobre 1959 a Gorizia nella sala dell’Unione Ginnastica, debuttò ufficialmente dirigendo il suo primo concerto sinfonico. Fin dal principio della carriera così inaugurata, si dedicò con pari attenzione sia al repertorio sinfonico e operistico più tradizionale, arricchito da frequenti puntate verso il barocco, sia a quello moderno e contemporaneo. Nel 1958 divenne padre di Daniele, futuro regista, nel 1959 di Alessandra. Dal 1961 al 1963 insegnò musica da camera presso il Conservatorio «Arrigo Boito» di Parma.
Nella primavera del 1963 dietro suggerimento di Carvalho partecipò al premio Mitropoulos della New York Philharmonic Orchestra, riportando il primo premio a pari merito con Zdeněk Košler e Pedro Ignacio Calderón e un notevole successo personale: in seguito alla vittoria collaborò con Leonard Bernstein, titolare della stessa filarmonica newyorkese, in qualità di suo assistente, e con le altre principali istituzioni concertistiche internazionali. Fu invitato da Herbert von Karajan a partecipare al Festival di Salisburgo 1965, dove il 14 agosto diresse la seconda Sinfonia di Gustav Mahler. Dopo essersi distinto in diverse occasioni come direttore ospite nel 1968 fu nominato direttore principale dell’orchestra del Teatro «alla Scala» di Milano, di cui nel 1972 assunse anche la direzione musicale; nel periodo trascorso presso il teatro milanese, che lasciò nel 1986, promosse iniziative d’alto impatto culturale e sociale quali l’introduzione di concerti a prezzi agevolati per operai e studenti, l’allestimento e la commissione di opere contemporanee (Luigi Nono, Como una ola de fuerza y luz, 1972; Al gran sole carico d’amore, 1975; Salvatore Sciarrino, Berceuse variata, 1977; Camillo Togni, Blaubart, 1978; Luciano Berio, La vera storia, 1982; Karlheinz Stockhausen, Samstag aus Licht, 1984), la riscoperta di titoli rossiniani e verdiani allora d’infrequente esecuzione. Dal 1976 al 1994 fu direttore principale della neofondata European Community Youth Orchestra, rinominata European Union Youth Orchestra dopo il trattato di Maastricht (7 febbraio 1992), e dal 1979 al 1988 della London Symphony Orchestra. Dal 1986 assunse la carica di direttore musicale della Staatsoper di Vienna, e dal 1987 quella di Generalmuskdirektor, cioè supervisore delle attività musicali, dell’intera città. Nel 1988 fondò il festival Wien Modern dedicato alla musica contemporanea, e successivamente esteso alle altre espressioni artistiche e alle più varie iniziative culturali, organizzò numerosi eventi e cicli tematici. Sul fronte personale, separatosi dalla prima moglie nel 1968, nel 1973 sposò in seconde nozze Gabriella Cantaluppi; sul finire degli anni Ottanta intrattenne una relazione con la violinista Viktoria Mullova, da cui nel 1991 sarebbe nato un figlio, Misha.
L’8 ottobre 1989 Abbado fu invitato dai Berliner Philharmoniker a ricoprire la carica di direttore stabile, rimasta vacante in seguito alla morte di Karajan, occorsa il 16 luglio. Alla testa della compagine berlinese Abbado promosse un ampio programma di rinnovamento, introducendo un repertorio aperto sul fronte della contemporaneità come su quello della musica antica, affrontata in esecuzioni storicamente informate, e più in generale guidando l’orchestra nell’acquisizione di un approccio più flessibile, sia pure a costo della perdita della sua tradizionale personalità, della caratteristica identità sonora. Come già a Vienna, anche a Berlino Abbado promosse l’istituzione di grandi festival tematici ad ampio raggio. Nell’estate del 2000 subì un intervento d’urgenza per un tumore allo stomaco. Fu costretto a sospendere tutte le attività, ma nel novembre dello stesso anno tornò sul podio dei Berliner Philharmoniker. Nel 2002, alla scadenza del contratto con i Berliner Philharmoniker, decise di non rinnovarlo per dedicarsi a nuove esperienze. Nel 2003 a Lucerna, in Svizzera, ricostituì la Lucerne Festival Orchestra, formata da solisti e prime parti di spicco provenienti da tutto il mondo; nel 2004 a Bologna fondò l’Orchestra Mozart, destinata ad accogliere al suo interno strumentisti affermati e giovani di talento. Alla guida delle due compagini, negli anni successivi Abbado portò avanti un percorso di ricerca all’interno degli ambiti musicali più disparati, in cui profuse energie sempre rinnovate fino al riacutizzarsi della malattia. Morì nella sua casa di Bologna il mattino del 20 gennaio 2014.
L’approccio analitico che caratterizza le letture di Claudio Abbado si accompagna a un senso del fraseggio e della gestualità chiaramente definito. L’attitudine a inquadrare il fenomeno musicale in una prospettiva storica ha spinto il direttore ad approcciarsi alle partiture del passato da un lato esaltandone gli elementi di maggior modernità, evidenziandone gli aspetti più ricchi di premesse; dall’altro ad approfondire le prassi esecutive storicamente informate, avvalendosi della collaborazione di musicisti specializzati. Nel corso degli anni, tali tratti interpretativi hanno dato luogo a un’aderenza sempre maggiore alla scrittura musicale, alla ricerca di una stretta corrispondenza tra la scrittura e la sua resa in termini espressivi, di significato, dando luogo a visioni sempre più volte a un’essenzialità concentrata, intensa, cariche di tensione spirituale.
Sito del Club Abbadiani Itineranti
http://abbadiani.it
Pagina dedicata a Claudio Abbado sul sito dei Berliner Philharmoniker
Chief Conductor Caudio Abbado
Maurizio Giani, voce Abbado, Claudio in Dizionario Biografico degli Italiani, versione digitale
Giuseppina Manin, Nel giardino della musica. Claudio Abbado: la vita, l’arte, l’impegno, Modena, Guanda, 2015
Ascoltare il silenzio, a cura di Gastón Fournier-Facio, Milano, Il Saggiatore, 2015
La musica scorre a Berlino. Conversazione con Lidia Bramani, Milano, Bompiani, 2015
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