Romería a Don Amador Ballumbrosio (Pellegrinaggio per Don Amador Ballumbrosio)
Atajo de Negritos della famiglia Ballumbrosio e Maximiano Damián
Nel video, tratto dal film documentario Sigo siendo, l’atajo della famiglia Ballumbrosio di El Carmen (provincia di Chincha) realizza una romería (pellegrinaggio devozionale) alla tomba di Amador Ballumbrosio, uno degli artefici della rinascita della tradizione afroperuviana nella seconda metà del 900. Eccezionalmente, per l’occasione i danzatori sono accompagnati da un violinista mestizo della sierra andina, Maximiano Damián, a simboleggiare un incontro rispettoso tra diverse culture del Perù. I danzatori procedono su due file parallele, cantando strofe in onore di Amador (padre dei caporales dell’atajo) e alternando diversi passi e figurazioni di zapateado. I Ballumbrosio sono particolarmente rinomati per la loro abilità nel zapateado.
L’atajo (o hatajo) de Negritos (letteralmente una banda o “branco” di “piccoli neri”) è una danza (o piuttosto una suite di oltre venti diverse danze: zancudito, panalivio, ecc.) che si esegue ritualmente in occasione del Natale, come espressione devozionale per la Vergine e per il Niño Dios (si vedano i documentari proposti sotto, nelle risorse web). Il gruppo è organizzato come una confraternita, e comprende un violinista, alcune guide o caporales (il termine indica in origine i sorveglianti degli schiavi nel lavoro delle piantagioni) e un gruppo di pastorcillos (pastorelli), generalmente ragazzi e bambini. In questo caso, l’atajo rappresenta una tradizione di famiglia.
L’atajo de negritos si origina con la politica dei colonizzatori spagnoli di evangelizzazione delle popolazioni indigene e africane per mezzo di pratiche devozionali musicali e coreutiche, nelle quali si esprime un ringraziamento per essere stati cristianizzati. In essa gli afro-discendenti assorbono elementi ispanici (la danza devozionale, i testi strofici in spagnolo) e mestizos (stili del canto e del violino),ma conservano anche caratteri africani, come la ritmica del zapateo, ed esprimono la propria visione della storia, attraverso i testi dei canti, che evocano le condizioni di vita e di lavoro degli schiavi.
- voci
- violino
- cascabeles (campanelle)
Bibliografia
- Thomas Turino, Peru. Traditional and popular music. In The New Grove Dictionary of Music and Musicians, a cura di S. Sadie, London, Macmillan, 2001, Vol. 19, pp. 468-75.
- ChalenaVásquez, Música y danza en la costa peruana. In La voz de los sin voz, Vol. 5, Afrodescendientes, a cura di S. Arias, Buenos Aires, 2010. pp. 9-37.
- William David Tompkins, Afroperuvian traditions. In The Garland Handbook of Latin American Music, a cura di D. Olsen e D. Sheehy, Routledge, 2007, pp. 474-48.
Risorse web
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