Boito, Arrigo

Immagini (Secondarie)
Didascalie

1. Arrigo Boito in un foto ritratto in bianco e nero nell'ultimo decennio del XIX secolo, pubblicata nel 1908 da Fèlix Potin

2. Fotografia a colori della facciata della casa natale di Arrigo Boito a Padova in Via Cavour 17, 2017

3. Frontespizio del libretto dell'opera Nerone di Arrigo Boito stampato da Ricordi nel 1924

Data di nascita
24 febbraio 1842
Data di morte
10 giugno 1918
Paese
Categoria
Biografia

Arrigo Boito nasce a Padova il 24 febbraio 1842 e intraprende i primi studi musicali a Venezia sotto la guida di Antonio Buzzolla. Viene ammesso nel 1853 al conservatorio di Milano dove studia pianoforte, violino ed armonia, e successivamente composizione con il maestro Alberto Mazzucato. Nell’ambiente del conservatorio si lega a Felice Faccio con il quale, per la fine dell'anno 1859 - 60 realizza la Cantata patria Quattro giugno occupandosi del testo poetico. I due si diplomano lo stesso anno con una composizione a quattro mani dal titolo Le sorelle d'Italia. Grazie ad una borsa di studio, entrambi ricevono l'opportunità di recarsi a Parigi per approfondire gli studi musicali ed è qui che Boito frequenta Gioachino Rossini, Hector Berlioz, Charles Gounod, Louis Aubert e conosce Giuseppe Verdi che gli commissiona il testo poetico da mettere in musica per l'Inno delle nazioni da eseguirsi durante la cerimonia inaugurale dell'Esposizione Internazionale di Londra il 24 maggio 1862. Sempre a Parigi, Boito si avvicina alla critica musicale e al giornalismo. Nel 1862 rientra in Italia e si trasferisce a Milano dove frequenta, insieme al fratello Camillo, l'ambiente della Scapigliatura lombarda, presso i cenacoli di intellettuali della contessa Maffei, di Vittoria Cima e dei conti Laurani, stringendo legami di amicizia con Giuseppe Giacosa, Giovanni Verga, Luigi Capuana e Emilio Praga. Con quest'ultimo dirige il «Figaro», rivista letteraria schierata in favore della libertà nell'arte e del realismo letterario, contro la scuola manzoniana. Nel 1865 Boito pubblica sulla rivista «Strenna italiana» il poemetto Re Orso, fiaba di stile e carattere medioevale. L'anno successivo si arruola nelle truppe garibaldine insieme all'amico Felice Faccio per poi rientrare a Milano e iniziare a scrivere il libretto della sua opera Mefistofele che viene rappresentata nel 1868 alla Scala di Milano. Questa prima rappresentazione è un insuccesso tanto da essere portata in scena solo due volte. Per tale ragione il compositore decide di rivedere in modo consistente l'organizzazione dell'opera e la ripropone nel 1875 al Teatro Comunale di Bologna ottenendo un grande successo. Negli stessi anni inizia a lavorare alla sua seconda e ultima opera, il Nerone e intraprende una relazione amorosa con la celebre attrice Eleonora Duse, tra il 1887 e a fasi alterne sino al 1904. Nel 1912 è nominato senatore del regno d'Italia e trascorre gli ultimi anni della sua vita nell'attività letteraria e nella composizione del Nerone, opera rimasta incompiuta, completata per volontà di Arturo Toscanini da Antonio Smareglia e Vincenzo Tommasini ed eseguita alla Scala nel 1924.

Nel corso della sua vita Arrigo Boito lavora, oltre che come scrittore, giornalista e musicista, come librettista. Convinto dell'importanza del rinnovamento del ruolo della poesia nell'opera lirica compone molti ed importanti libretti d'opera come ad esempio quello per la Gioconda di Amilcare Ponchielli, per  Un tramonto di Gaetano Coronaro, per La falce di Alfredo Catalani, per Pier Luigi Farnese di Costantino Palumbo e per Iràm di Cesare Dominiceti. Arrigo Boito è stato, inoltre, uno degli ultimi librettisti di Giuseppe Verdi ed ha scritto per lui i testi delle opere Otello e Falstaff, assecondando il compositore nella rivoluzione dell'abbandono delle forme chiuse nell'opera italiana, e rivisto il libretto del Simon Boccanegra per la revisione del 1881. L'importanza dell'attività di Boito risiede nella sua innovativa concezione di opera d'arte, soprattutto per l'ambiente italiano. L'idea di derivazione wagneriana dell'importanza di comporre simultaneamente libretto e musica dell'opera si lega all'attrazione per il non finito e l'antitesi, rappresentate nel tipico dualismo di Bene e Male, tematiche care a Boito e presenti in entrambe le sue opere per il teatro. Nel corso della sua carriera, sia musicale che letteraria, Boito si impegna nel rinnovare la cultura italiana da lui considerata arretrata e provinciale attraverso una ricerca artistica personale rivolta alle diverse esperienze musicali europee.

Risorse web
Bibliografia
  • Emanuele D’Angelo, and Michele Girardi, Arrigo Boito Drammaturgo per Musica: Idee, Visioni, Forma e Battaglie, Venezia, Marsilio Editori, 2010
  • Riccardo Viagrande, Arrigo Boito: Un Caduto Chèrubo, Poeta e Musicista, Harmonia Mundi, Palermo, L’Epos, 2008
  • Domenico Del Nero, Arrigo Boito: Un Artista Europeo, Le Vie Della Storia, Firenze, Lettere, 1995
  • Antonio Rizzo, Introduzione Al Trattato d’armonia Di Arrigo Boito, in Musicam in Subtilitate Scrutando: Contributi Alla Storia Della Teoria Musicalem, Studi e Testi Musicali: Nuova Serie, n. 7,  Lucca, Libreria Musicale Italiana (LIM), 1994, pp. 383 - 425
  • Franco Alfano, Arrigo Boito Nel Ricordo Di Franco Alfano, in Franco Alfano: Presagio Di Tempi Nuovi Con Finale Controcorrente, De Musica, n. 4, Milano, Ruggimenti, 1999, pp. 383 - 389 

Libretti

Opere

Interpretazioni e altri documenti

Opere danza

Autore scheda
GFR

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Modificato
05/01/2019

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