Tamagno, Francesco

Immagini (Secondarie)
Didascalie
  1. Francesco Tamagno, fotografia autografa, Torino, studio fotografico Guignoni & Bossi, 1904. Riproduzione digitale tratta dal sito Tamino Autographs
  2. Francesco Tamagno nella parte dell’Otello verdiano, fotografia di G.B. Ganzini, Milano, autografata il 2 marzo 1896. Bibliothèque nationale de France, département Musique, Est.TamagnoF.001
  3. Francesco Tamagno e Giuseppe Verdi, fotografia autografa, Milano, studio fotografico Guignoni & Bossi, 1899 circa; autografata da Verdi il 5 aprile 1900
Data di nascita
28 dicembre 1850
Data di morte
31 agosto 1905
Paese
Categoria
Qualifica
Biografia

Francesco Innocenzo Tamagno nacque il 28 dicembre 1850 a Torino da Margherita Protto e Carlo, oste. La famiglia giunse a comprendere altri tredici figli. Tuttavia, solo cinque sopravvissero a un’epidemia di colera occorsa nel 1854: Domenico (1843-1905), Giovanna (1852-1911), Giovanni (1858-1910), Giuseppe e lo stesso Francesco. Il ragazzo si avvicinò alla musica, e alla pratica vocale, attraverso la frequentazione di un’associazione di dilettanti, e poi dell’oratorio di don Giovanni Bosco (1815-1888) situato nel vicino paese di Valdocco. Sviluppata una potente voce di tenore, nel corso di quelle prime esperienze si distinse abbastanza da essere chiamato a cantare all’inaugurazione della basilica di Maria Ausiliatrice, il 9 giugno 1868. Tra il 1870 e il 1873 studiò presso il Liceo musicale di Torino. Parallelamente, svolse le prime esperienze professionali: esordì al Teatro Regio come corista nel 1870, in un allestimento di Gli Ugonotti di Eugéne Scribe, Émile Deschamps (1791-1871) e Giacomo Mayerbeer. Dopo un’interruzione, per l’adempimento del servizio militare, per il 1871, il 27 febbraio 1872 debuttò come comprimario nella parte di Gaspero in La colpa del cuore di Raffaello Berninzone (1828-1924) e Francesco Cortesi (1826-1904). Nel periodo che seguì continuò a collaborare con il teatro torinese con incarichi analoghi. Dal 1873, inoltre, si affidò all’agente teatrale Antonio Rosani, che gli procurò scritture per parti da protagonista presso il Teatro «Bellini» di Palermo – città dove beneficiò dei consigli del tenore Antonio Platania per perfezionare la propria tecnica vocale –, il Teatro Comunale di Ferrara, il Teatro Sociale di Rovigo, il Teatro «La Fenice» di Venezia», il Gran Teatro del Liceu di Barcellona. Il 26 dicembre 1877 prese parte all’inaugurazione della stagione del Teatro «alla Scala» di Milano con L’africana di Scribe e Meyerbeer, ricevendo le lodi della critica – insieme però all’invito a rifinire ulteriormente la propria tecnica vocale. Nel maggio del 1878 inaugurò una lunga serie di tournées in America Latina che avrebbe contribuito in modo significativo alla sua definitiva affermazione. Sul finire dello stesso 1878, Tamagno iniziò una relazione sentimentale clandestina che l’anno successivo avrebbe portato alla nascita dell’adorata figlia Margherita (1879-1942).
Nei primi mesi del 1881 la scrittura col Teatro «alla Scala» per la seconda versione di Simon Boccanegra di Giuseppe Verdi, basata sulla revisione da parte di Arrigo Boito del libretto di Francesco Maria Piave, offrì a Tamagno – interprete della parte di Gabriele Adorno – l’occasione per lavorare per la prima volta a contatto diretto con il compositore. Dopo un’ulteriore collaborazione per il debutto, ancora alla «Scala», della versione in quattro atti di Don Carlo nella parte eponima, ancora alla «Scala» nel 1884, nel 1886 su proposta dell’editore Giulio Ricordi (1840-1912) Tamagno fu scritturato per interpretare il protagonista della nuova fatica verdiana, l’Otello su libretto di Boito. Dopo una lunga e minuziosa preparazione condotta sotto la guida del compositore, nel segno di Verdi Tamagno dominò la successiva stagione scaligera: il 26 dicembre 1886 nella parte di Radamès nell’Aida (su libretto di Antonio Ghislanzoni) d’apertura; e, soprattutto, il 5 febbraio 1887 nella prima esecuzione di Otello. Il successo trionfale ottenuto nell’occasione lo legò indissolubilmente a quest’ultimo titolo, che Tamagno sarebbe tornato a interpretare con assiduità per il resto della carriera.
Negli anni che seguirono, Tamagno – richiestissimo, e remunerato con compensi assai elevati – portò avanti un’attività febbrile fino ai principî del nuovo secolo. Nei primi mesi del 1904, uno sparuto numero di recite del secondo e terzo atto del Poliuto di Salvatore Cammarano e Gaetano Donizetti, al Teatro «Vittorio Emanuele» di Torino e il 9 giugno al Teatro «Dal Verme» di Milano, segnarono il suo addio alle scene; il 27 marzo 1905 si esibì in concerto per l’ultima volta, al Circolo degli artisti di Torino. Afflitto da condizioni di salute fattesi sempre più precarie, morì a Varese il 31 agosto 1905.
Le testimonianze dei contemporanei e le incisioni discografiche realizzate durante gli ultimi anni d’attività restituiscono l’immagine di un cantante in possesso di una voce straordinaria per potenza e squillo, di timbro adamantino. Le caratteristiche dello strumento vocale, insieme a una padronanza della recitazione piuttosto limitata e poco rifinita, concorrono a definire le interpretazioni di Francesco Tamagno nel segno di un’impostazione stentorea, incline a un eroismo, seppur non particolarmente sfumato, invero travolgente.

Risorse web

Pagina dedicata a Francesco Tamagno sul sito Historical Tenors
http://www.historicaltenors.net

Risorse digitali relative a Francesco Tamagno sul portale del Sistema Archivistico Nazionale
http://www.san.beniculturali.it

Pagina dedicata a Francosco Tamagno sul sito Opera Glass
http://opera.stanford.edu

Bibliografia

Giancarlo Landini, voce Tamagno, Francesco (Innocenzo), in Dizionario Biografico degli Italiani, versione digitale
http://www.treccani.it

Mario Corsi, Tamagno. Il più grande fenomeno canoro dell’Ottocento, Milano, Ceschina, 1937

Ugo Piovano, «Potrei fare per Tamagno una frase, forse d’effetto». Francesco Tamagno e il rapporto tra Verdi e i suoi interpreti, in «Studi verdiani», 1997, vol. 12, pp. 67-132

Il titanico oricalco. Francesco Tamagno, Torino, Teatro Regio, 1997

Ugo Piovano, «Otello fu». La vera vita di Francesco Tamagno, il ‘tenore cannone’, Torino, Rugginenti, 2005

Libretti

Opere

Interpretazioni e altri documenti

Opere danza

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LRC

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Modificato
29/06/2019

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