Meyerbeer, Giacomo
Giacomo Meyerbeer (propriamente Jakob Liebmann Meyer Beer) nacque a Vogeldsdorf, nei pressi di Berlino, il 5 settembre 1791. Discendeva da una ricca famiglia ebraica: suo padre, Jakob Herz Beer, era un industriale, mentre la madre, Amalia Meyer, era la figlia di un banchiere e teneva un salotto frequentato dagli intellettuali più brillanti della Prussia. Giacomo iniziò in tenera età a prendere lezioni di pianoforte da Franz Lauska e di composizione da Carl Friedrich Zelter e da Bernhard Anselm Weber; a undici anni si era già fatto notare come bambino prodigio, pur avendo incontrato ostilità a causa delle sue origini ebraiche.
Nel 1810 Meyerbeer lasciò la casa paterna per continuare gli studi con Abbé Vogler, a Darmstadt; qui incontrò Carl Maria von Weber, con il quale strinse un’amicizia che sarebbe durata tutta la vita.
Dopo aver rappresentato con vario esito i suoi primi lavori teatrali a Berlino, Monaco, Stoccarda e Vienna, visitò Parigi e Londra, e nel 1815 si recò in Italia, dove rimase fino al 1824 per studiarvi lo stile del melodramma. Le opere del periodo italiano, di cui l’ultima è Il crociato in Egitto (Venezia, 1824), rivelano l’influsso determinante di Gioachino Rossini. Nel 1827 abbandonò di nuovo Berlino per stabilirsi a Parigi; qui, nel 1831, con Robert le diable ottenne un enorme successo, al quale contribuì l’intreccio romanzesco, ricchi colpi di scena, di situazioni straordinarie tra il macabro e il meraviglioso, procurato dal libretto di Eugène Scribe, che la musica drammatica di Meyerbeer assecondava con sicuro intuito degli effetti.
Ebbe così inizio una collaborazione da cui vennero i frutti più significativi del grand-opéra, genere che prediligeva il dramma di ambiente storico, forti situazioni teatrali, il fasto delle scene e dei balletti. Questo gusto, che divenne imperante anche grazie al successo delle opere di Meyerbeer, fu duramente criticato, tra gli altri, da Robert Schumann e Richard Wagner,che gli imputarono una ricerca dell’effetto fine a se stesso, a scapito degli autentici valori musicali e drammatici. Tuttavia, alla concezione del grand-opéra finirono per essere debitori quasi tutti gli operisti dell’Ottocento fino a Giuseppe Verdi, lo stesso Wagner ne fu condizionato.
Dopo Robert le diable, Meyerbeer compose Les Huguenots (1836), forse il suo capolavoro, Le Prophète (1849), L’étoile du Nord (1854; rielaborazione di un suo precedente Singspiel), Dinorah (1859), L’Africaine (1865, postuma), tutte rappresentate a Parigi. Qui Meyerbeer morì il 2 maggio 1864. Nel suo complesso, scrisse 18 opere lasciandone altre 7 incompiute, oltre a poca usica strumentale e ad alcuni lavori vocali sia sacri che profani. La sua produzione è caratterizzata da un certo eclettismo, capace tuttavia di comporre elementi desunti dal teatro musicale tedesco, francese e italiano in una sintesi coerente, e da una viva percezione delle situazioni sceniche e della loro ambientazione. Un’originale attenzione al colore orchestrale rende spesso interessante e suggestivo anche quanto vi può essere di convenzionale nell’armonia e nel canto.
- Edizione critica delle opere di Giacomo Meyerbeer.
- Voce bio-bibliografica su Giacomo Meyerbeer sulla Treccani Online.
- Voce bio-bibliografica su Giacomo Meyerbeer sul Grove Music Online.
- Fonti, documenti d'archivio e materiali bibliografici relativi a Giacomo Meyerbeer presso la Bibliothéque Nationale de France.
- Scheda biografica e materiali audiovisivi su Giacomo Meyerbeer prodotti dalla BBC.
- Discografia di Giacomo Meyerbeer.
- Mark Everist, Giacomo Meyerbeer and Music Drama in Nineteenth-century Paris. Aldershot, Ashgate, 2005.
- Robert Ignatius Letellier, Meyerbeer Studies. A Series of Lectures, Essays and Articles on the Life and Work of Giacomo Meyerbeer. Madison, Fairleigh Dickinson University Press, 2005.
- Robert Ignatius Letellier, Marco Clemente Pellegrini, Giacomo Meyerbeer: A Guide to Research. Newcastle, Cambridge Scholars Publishing, 2007.
- Robert Ignatius Letellier, An Introduction to the Dramatic Works of Giacomo Meyerbeer: Operas, Ballets, Cantatas, Plays. Alershot, Ashgate, 2008.
- Jennifer Jackson, Giacomo Meyerbeer: Reputation Without Cause? A Composer and His Critics. Newcastle, Cambridge Scholars Publishing, 2011.
- Giacomo Meyerbeer, Briefwechsel und Tagebücher. A cura di Heinz Becker, Gudrun Becker e Sabine Henze-Döhring, Berlino, De Gruyter, 1960-2002.
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