Weaver, John

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Didascalie

1. Frontespizio della pubblicazione di John Weaver An Essay towards an History of Dancing (1712).

Data di nascita
21 luglio 1673
Data di morte
24 settembre 1760
Paese
Epoca
Categoria
Biografia

John Weaver, figlio di John maestro di ballo presso l’università di Oxford, fu un mimo, danzatore, coreografo e autore di una ricca produzione teorica. Nacque a Shrewsbury dove studiò e iniziò a lavorare come maestro di ballo. Rimasto vedovo di Catherine, da cui ebbe tre figli - John, Richard e Catherine – sposò Susanna. Morì nella città natale nel 1760.

Sulla scia dei comici italiani giunti in Gran Bretagna durante la seconda metà del Seicento, i mimi inglesi, quali Joseph Haynes, Tom Jevons, William Pinkethman, si reinventarono interpreti della maschera di Arlecchino. Essi erano più mimi ‘danzanti’ che acrobatici e il loro successo fu così grande che, nei primi anni del secolo XVIII, divennero di gran voga le loro harlequinades danzanti, spesso intermezzi di uno spettacolo di prosa. Anche John Weaver lavorò come ballerino di parti comiche e clownesche e creò pantomime ispirate alla recitazione dei comici italiani: nel 1702, al teatro Drury Lane, realizzò The Tavern Bilkers che viene considerata tra le prime pantomime inglesi, in cui la vicenda viene esposta solo attraverso l’azione danzante e il movimento.

In seguito ai suoi studi delle fonti antiche, nel 1716 Weaver sperimentò un nuovo tipo di rappresentazione dal titolo The Loves of Mars and Venus, che egli definì un Dramatick entertainment (dramma danzato), ovvero - a detta dello stesso Weaver - ‘un’imitazione delle antiche pantomime e la prima ad essere riprodotta da quando ci fu l’Impero romano’. Gli altri Dramatick entertainments di Weaver, tutti rappresentati al Drury Lane, furono: Perseus and Andromeda, 1716; Orpheus and Eurydice, 1717; Harlequin turn'd Judge, 1717; e Cupid and Bacchus, 1719. Questi spettacoli dovevano essere un compromesso tra la volontà di Weaver di ricreare filologicamente le antiche pantomime romane e la necessità di realizzare spettacoli che fossero fruibili anche da un pubblico non acculturato. Infatti, sebbene le creazioni fossero basate sul presupposto estetico della ‘imitazione della natura’, in esse si mescolavano danze di ispirazione antica (la Pirrica), balli secondo la moda del tempo (la Passacaglia) e canti composti su versi di Ovidio. La gestualità mimica, invece, doveva essere un ideale recupero della pantomima antica greca e romana di cui. Nel libretto The Loves of Mars and Venus, oltre alla descrizione del soggetto, Weaver inserì, nella seconda e quarta scena del balletto, la minuta descrizione di ventuno gesti convenzionali, che erano per la maggior parte affidati ai movimenti delle mani e delle dita, sincronizzati con lo sguardo e con i movimenti della parte superiore del corpo. La pubblicazione ancora oggi resta una fonte preziosa per comprendere l’avanzamento della pantomima inglese verso la direzione del soggetto serio, testimonianza, oltretutto, della permanenza della pantomima antica e delle consuetudini spettacolari appartenenti al mondo seicentesco.

John Thurmond, tra il 1719 e il 1726, mise in scena per il Drury Lane lavori in linea con l’estetica di Weaver, ma in generale questo genere di sperimentazioni non ebbe ulteriore seguito a causa della negativa risposta del pubblico, scarsamente propenso a spettacoli culturalmente impegnativi. Nel 1730, Weaver stesso si lamentò che gli spettatori sprecavano i loro applausi per intrattenimenti più grossolani dei suoi e che raramente riuscivano a commuoversi per un’interpretazione naturale o per i gesti della sola pantomima. Nonostante ciò, il 6 febbraio 1733, Weaver presentò ancora un suo lavoro al Drury Lane, The Judgment of Paris, che definì come ‘un nuovo intrattenimento Pantomimico’.

Weaver esercitò un'importante attività nel mondo della danza, sia da teorico sia da coreografo, e fu un’eccezione nel contesto coreico britannico. Egli può essere considerato un antesignano delle riforme che prenderanno piede con la nascita del ballet d'action, in quanto alcune delle sue idee anticiparono determinate riflessioni dell'enciclopedista Louis de Cahusac e le teorie estetiche di Jean-Georges Noverre. Weaver, inoltre, comprese appieno le nuove possibilità date dalla notazione coreografica di Raoul Auger Feuillet e la utilizzò per trasmettere le danze di Mr. Isaac, maître à danser alla Corte.

Risorse web

Notizie riguardanti i balletti creati da Weaver: https://danceinhistory.com/tag/john-weaver/

Bibliografia

Moira Goff, Steps, Gestures, and Expressive Dancing: Magri, Ferrère, and John Weaver, in Rebecca Harris-Warrick e Bruce Alan Brown, The Grotesque Dancer on the Eighteenth-Century Stage. Gennaro Magri and his world, Madison, University of Wisconsin Press, 2005, pp. 199-230.

Viola Papetti, Arlecchino a Londra. La pantomima inglese 1700-1728, studi e testi, Napoli, Ist. Universitario Orientale, 1977, (2a ed. Roma, Edizioni di storia e letteratura, 2002).

Richards Ralph, The Life and Works of John Weaver, Dance Books, London 1985. Comprende le riproduzioni di tutte le opere di Weaver.

Marian Hannah Winter, The Pre-Romantic Ballet, Pitman Publishing, London, 1974, pp. 54-61.

Scritti

A small treatise of time and cadence in dancing, reduc'd to an easy and exact method. Shewing how steps, and their movements, agree with the notes, and division of notes, in each measure By John Weaver, Dancing-Master, London, Printed by H. Meere, 1706.

Anatomical and Mechanical Lectures upon Dancing, London, Printed for J. Brotherton [etc.], 1721, primo e documentato testo di anatomia applicata alla danza.

Orchesography. Or the Art of Dancing, London, Printed by H. Meere, 1706, traduzione della Chorégraphie di Raoul-Auger Feuillet del 1700, presentata con il titolo OrchesographySeconda edizione del 1715.

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Modificato
05/01/2019

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