Mazilier, Joseph

Immagini (Secondarie)
Didascalie
  1. Joseph Mazilier, 1860. Fonte: wikipedia.org
  2. Maria Taglioni e Joseph Mazilier in La Sylphide, stampa di François Gabriel Guillaume Lépaulle, 1834. Fonte: The New York Public Library Digital Collections
Data di nascita
13 marzo 1797
Data di morte
19 maggio 1868
Stile
Categoria
Biografia

Joseph Mazilier, il cui vero nome era Giulio Mazarini, nacque a Marsiglia secondo alcune fonti nel 1797, per altre nel 1801. Iniziò la sua carriera di ballerino a Lione e al Grand Théâtre di Bordeaux e nel 1825 debuttò al Théâtre de la Porte-St-Martin, noto per l’innovazione delle sue produzioni che anticipavano le atmosfere romantiche dell’Opéra di Parigi. All’interno della compagnia, che comprendeva Charles Mazurier e Jules Perrot, si distinse sia per le doti tecniche che pantomimiche, grazie alle quali Jean Coralli, allora maître de ballet del teatro, gli affidò diverse parti da protagonista. Entrato all’Opéra nel 1830, fu nominato primo ballerino di carattere e divenne partner delle più celebri ballerine dell'epoca, a cominciare da Maria Taglioni e Fanny Elssler, prendendo parte alle prime rappresentazioni dei più celebri balletti del repertorio, tra cui La Sylphide (1832) e La Fille du Danube (1836) di Filippo Taglioni e Le Diable boîteux (1836) e La Tarentule (1839) di Jean Coralli. Nel 1839 debuttò come coreografo con La Gipsy, balletto in tre atti e cinque scene che presenta già una caratteristica che sarà comune a tutta la sua produzione: l'inserimento di danze nazionali in forma teatralizzata attraverso un processo di commistione con la tecnica accademica. In questo caso si trattava di una cracovienne danzata da Fanny Elssler che entusiasmò il pubblico. Il successo conseguito gli valse la nomina a maître de ballet e diede inizio alla sua attività coreografica che si protrasse fino al 1857, anno in cui mise in scena il suo ultimo balletto, Marco Spada, ou La Fille du Bandit. Il successo ottenuto in questi anni lo portò alla nomina di premier maître de ballet, incarico che ricoprì fino al 1859 quando lasciò l'Opéra. Si esibì anche all'estero nelle piazze di Londra e Pietroburgo. Nel 1867 ritornò all’Opéra per mettere in scena uno dei suoi balletti più celebri, Le Corsaire (Parigi, Opéra 1856), basato sulla novella in versi di George Byron, rivedendo gran parte della sua coreografia e aggiungendo nel terzo atto il pas de fleurs coreografato su musica di Léo Delibes. Morì a Parigi nel 1868.

I lavori coreografici di Mazilier realizzano con singolare adesione le aspirazioni e l’immaginario del balletto romantico, sia per mezzo, come si è visto, del colore locale dato sia dalle danze che dall'ambientazione, ad esempio nel balletto spagnolo Paquita, sia con la presenza di entità sovrannaturali, tra cui quella del diavolo che egli sviluppa insieme al librettista Vernoy de Saint-Georges in Le Diable amoureux, un balletto in tre atti e otto scene su musica di François Benoist e Napoléon-Henri Réber andato in scena all'Opéra di Parigi nel 1840 che incontrò il gusto del pubblico per la sua spettacolarità drammaturgica, coreografica e scenografica. Si distinse inoltre per la capacità di valorizzare le doti delle grandi ballerine del tempo, come il virtuosismo di Carlotta Grisi in Paquita (1846), e coreografò i debutti sulla scena parigina di Sofia Fuoco, Carolina Rosati e Amalia Ferraris.
I suoi balletti furono ripresi in Inghilterra e soprattutto in Russia dove Marius Petipa riprodusse Paquita (1947) e Le Diable amoureux (Satanilla, 1848), dando poi loro una nuova veste coreografica rispettivamente nel 1882 e nel 1866. Nell’arco della sua carriera Mazilier realizzò numerosi divertissements all'interno di opere, soprattutto per le produzioni parigine dell’Otello (1844) e Robert Bruce (1846) di Gioacchino Rossini e di Jérusalem di Giuseppe Verdi (1847).

Bibliografia

Ivor Guest, The Romantic Ballet in Paris, London, Dance Books, 1966

Ivor Guest, The Ballet of the Second empire: 1847-1858, London, Adam and Charles Black, 1955

Ivor Guest, Il balletto in Francia. L'Ottocento, in Alberto Basso (a cura di), Musica in scena, Torino, UTET, 1995, pp. 215-217

Sylvie Jacq-Mioche, Nathalie Lecomte, Mazilier, Joseph, Dictionnaire de la danse, a cura di Philippe Le Moal, Paris, Larousse, 2008

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SMO

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Modificato
05/01/2019

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