Raimondi, Ruggero

Ruggero Raimondi nacque a Bologna il 3 ottobre 1941. Intraprese gli studi di canto durante la prima adolescenza: maturata, all’età di quindici anni, una voce baritonale, dai sedici svolse il proprio percorso di studi presso il Conservatorio «Giuseppe Verdi» di Milano. Passò poi al Conservatorio «Santa Cecilia» di Roma, dove fu allievo di Maria Teresa Pediconi e Armando Piervenanzi. Nel corso degli studi, ampliò la propria estensione vocale, giungendo a coprire i registri di baritono e di basso.
Terminati gli studi, nel 1964 Raimondi conseguì la vittoria al Concorso Nazionale per giovani cantanti lirici indetto dal Teatro lirico sperimentale «Adriano Belli» di Spoleto. Nel settembre di quell’anno, e presso lo stesso teatro, esordì nella carriera professionale: debuttò interpretando la parte di Colline in La Bohème di Luigi Illica, Giuseppe Giacosa e Giacomo Puccini. Iniziò così una brillante ascesa: negli anni che seguirono cantò nei principali centri italiani, fino giungere al Teatro «alla Scala» di Milano, dove debuttò nel 1968 e presso cui sarebbe tornato regolarmente negli anni a venire. L’anno successivo esordì all’estero, interpretando la parte eponima del Don Giovanni di Lorenzo Da Ponte e Wolfgang Amadeus Mozart al Festival di Glyndebourne.
Nel corso di una carriera densa e intensissima, collaborò regolarmente con direttori quali Herbert von Karajan, Carlo Maria Giulini (1914-2005), Georges Prêtre, Lorin Maazel (1930-2014), Claudio Abbado, Zubin Mehta (1936), Riccardo Muti, Riccardo Chailly (1953), affrontando un repertorio vasto e vario: dividendosi tra il grande repertorio e riscoperte di lavori meno noti, interpretò Wolfgang Amadeus Mozart, Gioachino Rossini, Gaetano Donizetti, Modest Musorgskij, Giuseppe Verdi, Jules Massenet, Georges Bizet, Giacomo Puccini, Ildebrando Pizzetti (1880-1968).
Interprete di grande presenza scenica, Ruggero Raimondi presenta una voce di grande estensione, di timbro morbido e duttile, controllata attraverso una tecnica impeccabile. Carattere comune alle sue interpretazioni è la viva attenzione prestata alla resa drammatica dei testi verbali intonati e personaggi portati in scena.